La Regione Toscana ha ribadito che Santa Maria Novella deve rimanere centrale, coerentemente allo sviluppo del trasporto regionale con un efficace ed efficiente interscambio fra passeggeri AV e regionali; e che, se il tunnel si farà come dice FS, è necessaria una fermata AV (anche ridotta rispetto al progetto originale) come prolungamento della stazione di Firenze SMN."Bloccando ora i cantieri per la nuova stazione dell’alta velocità di Firenze si corre il rischio di un cedimento di tutta la struttura.
I lavori vanno portati avanti e conclusi, che si scelga di realizzare il progetto originario o una versione più ‘leggera’ della Foster" a dirlo sono il segretario generale aggiunto della Cisl Toscana, Ciro Recce e il segretario regionale Fit-Cisl, Stefano Boni.“In base al progetto in corso di attuazione – spiegano - se ci si fermasse oggi, il primo piano a 10 metri di profondità che è stato già realizzato al grezzo, non potrebbe essere appesantito molto con altre costruzioni perché si correrebbe il rischio di cedimento.
Per la stabilità del progetto è necessario terminare l'opera, costruendo anche un secondo solaio sotto i 10 metri attuali e arrivare fino alla profondità prevista di circa 20 metri, profondità dove dovrebbe sbucare il tunnel sotterrano che arriva da Campo Marte”.“E' essenziale – aggiungono Recce e Boni - fare tutte le strutture necessarie perché tutta la costruzione regga e sia in sicurezza.
Insomma le Ferrovie, se pensano di fare qualcosa in questo "buco" da 400x60 metri, dovranno scavare fino ad oltre 20 metri. Profondità che sembra necessaria anche per l’impianto, fatto di grandi condutture e pompe, che dovrà far convivere la struttura sotterranea con la falda acquifera. Indispensabile che i lavori continuino fino al termine del progetto (contemplando eventualmente anche una copertura diversa), altrimenti veramente non si saprebbe come impiegare tale struttura che risulterebbe fortemente compromessa.”Per Recce e Boni "Dopo circa 5 mesi dall’esplosione del ‘caso TAV’, siamo ancora ad approfondire e discutere il progetto di restyling proposto da FS e sostenuto dal Ministero dei Trasporti, che modifica unilateralmente quello firmato a suo tempo da tutti i soggetti istituzionali interessati, con la spada di Damocle delle penali salatissime nel caso salti tutta o una parte del progetto.”“Siamo preoccupati – concludono i sindacalisti Cisl - per la fase di assoluta incertezza in cui ci troviamo, sia sulla direzione che verrà imboccata, sia sui tempi di realizzazione delle strutture.
Rimettere sempre tutto in discussione non aiuta il Paese, non aiuta lo sviluppo e nemmeno l'occupazione. Per questo chiediamo che la Politica si riappropri del suo ruolo di guida, mettendosi dalla parte dei cittadini.”