Siamo arrivati a fine settembre e, a tutt’oggi, le Ferrovie non hanno ancora presentato alcun progetto alternativo per il passaggio dell’AV dal nodo di Firenze SMN. Il sindaco di Firenze ha annunciato il blocco delle lavorazioni sul progetto sia del sottoattraversamento AV che della costruzione della nuova stazione ‘Foster’. Da allora, a parte le innumerevoli dichiarazioni stampa, della politica cittadina, delle istituzioni e dei massimi vertici delle Ferrovie, non è successo più niente.
La Fit e la Filca di Firenze e della Toscana fanno appello alle forze politiche e sociali responsabili, affinché i lavori fatti non diventino una cattedrale incompiuta nel cuore di Firenze. La Filca e la Fit di Firenze e della Toscana chiedono inoltre di sciogliere il nodo delle penali da pagare nel caso di annullamento dell’appalto da parte del committente: le istituzioni (Comune, Provincia, Regione per quanto le compete),accertino se esistono o meno queste penali e se sì, pretendano che siano quantificate, informando l’opinione pubblica, individuando le responsabilità e richiamando al pagamento delle penali non con i soldi pubblici ma con gli averi personali.Nei giorni scorsi, con una nota congiunta, Regione e Comuni della piana hanno ribadito che “resta fondamentale la separazione tra i flussi dei treni AV e quelli dei pendolari.”
Ma il Comitato No Tunnel TAV di Firenze denuncia come i lavori TAV nel cantiere della ex stazione Foster ai Macelli non siano per niente fermi, anzi hanno accelerato negli ultimi tempi: “Che l'opera fosse irrealizzabile se ne sono finalmente accorti Ferrovie e Governo e dichiarano che il progetto sarà accantonato; peccato, però, che nessuno abbia il coraggio di dire ufficialmente basta e fermare i lavori; se prima dell'estate i costi erano stimati in 760 milioni di euro, chissà dove sono arrivati adesso con i cantieri che pullulano di operai; è una cosa di cui le istituzioni locali e nazionali dovrebbero dar conto e spiegare perché si continuano a gettare i soldi dei contribuenti nel vento”.
Il Comitato ha documentato che le opere sono in stato avanzato, come dimostrano le foto allegate; nella parte visibile del cantiere (solo il 20% del totale) si vedono bene le strutture portanti del primo solaio previsto, che dovrebbero servire anche al contenimento delle paratie laterali: “Nel piccolo pezzo di cantiere visibile si sono potuti contare circa venti operai al lavoro, cosa che negli anni passati non si era mai verificata. La cosa suona ancora più grottesca se si pensa a quanto siano rallentati i cantieri della tranvia che invece non parrebbe avere nessun stop: dove non si deve costruire nulla i lavori fervono alacremente, dove sarebbe opportuno liberare la città da cantieri devastanti per la mobilità si va al rallentatore. Questo quadro desolante della situazione delle infrastrutture a Firenze pare lo specchio non solo delle grandi opere inutili, ma anche della situazione politica in cui la cialtroneria pare far da padrona.
Se da una parte le Ferrovie dello Stato e il Governo non riescono a dire nemmeno uno stop, dall'altra le più vecchie posizioni intransigenti a favore del progetto (soprattutto la Giunta Regionale) stanno farneticando di tunnel da disseminare non si sa bene dove sotto la città, ripetendo lo stanco mantra dell'importanza del trasporto regionale, nascondendo però che si sono persi 20 anni e gettati nel fango quasi 800 milioni di euro, il tutto per finanziare le imprese amiche che fin'ora hanno lavorato nel cantiere”.
Né stazione Foster né tunnel, ma attraversamento in superficie. Questa la posizione ribadita da Forza Italia sul passante Tav fiorentino. "Decidendo di annullare definitivamente la stazione Foster il centrosinistra di fatto dopo anni giunge alle nostre stesse conclusioni" dichiarano il coordinatore cittadino del partito e vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana Marco Stella, e il vicecapogruppo a Palazzo Vecchio, Mario Razzanelli.
"Finalmente - sottolinea Stella - il Pd si accorge che non è più pensabile perdere tempo sull'alta velocità ferroviaria. Firenze ha assolutamente bisogno di un moderno sistema di Tav, e per questo da tempo sosteniamo che occorre abbandonare il progetto della stazione sotterranea e pensare a sviluppare l'attraversamento cittadino in superficie, con gli opportuni aggiustamenti, considerati anche i problemi di smaltimento delle terre di scavo, i costi lievitati, i rischi di stabilità per gli edifici.
E' assolutamente necessario, allo stesso tempo, liberare binari per il trasporto regionale, per evitare di penalizzare i pendolari". "Spendere 350 milioni per costruire una mega stazione che di fatto sarebbe stata una semplice fermata - osserva Razzanelli - era evidentemente una follia da fermare tempo fa. Ora però bisogna andare fino in fondo e azzerare anche i due tunnel. La soluzione preferibile, sia in termini di fattibilità che di costi, resta quella dell'aggiunta dei binari di superficie valutata a suo tempo dalla Facoltà di Ingegneria di Firenze.
La separazione dei flussi di cui tanto si parla verrebbe garantita come pure verrebbe mantenuta la centralità della stazione Santa Maria Novella, il tutto con 300 milioni contro i 2 miliardi della Tav".