“Niente si muove ancora nel cantiere dell’alta velocità fiorentina, nonostante il ‘decreto semplificazioni’. Chiediamo al neopresidente, Eugenio Giani, che ha indicato nelle infrastrutture un tema prioritario, di attivarsi con noi per rimettere finalmente in moto le ruspe.” E’ l’invito rivolto al presidente eletto della giunta regionale dalla Cisl Toscana, insieme alle sue categorie dell’edilizia (Filca) e dei trasporti (Fit).“E’ di circa un anno fa – ricordano Cisl, Filca e Fit - la decisione del gruppo FS di subentrare nella realizzazione del tunnel e della nuova stazione Foster (ripensata come nodo di interscambio fra alta velocità, treni regionali, tramvia e servizio pullman) con una propria società di scopo.
Un percorso che si è concretizzato a maggio scorso, quando la ripresa dei lavori era data per imminente. Con settembre e il “decreto semplificazioni”, pareva certo che i cantieri fermi e le opere infrastrutturali bloccate, dovessero ripartire immediatamente. Invece siamo arrivati a Ottobre e niente si è mosso. Eppure ora le carte sono a posto, tutti i problemi tecnici (a partire dalle terre di scavo) sono risolti, l’opera è completamente finanziata, non è indispensabile un commissario (anche se come sindacato lo avevamo chiesto in tempi non sospetti).
Dunque ora bisogna partire.”“Nel suo programma– dice Ciro Recce, segretario generale aggiunto Cisl Toscana - il nuovo presidente della Regione, Eugenio Giani, aveva inserito come prioritario il tema delle infrastrutture: per questo ci rivolgiamo in primo luogo a lui e gli chiediamo di prendere per mano questo progetto, che creerà a regime 500 nuovi posti di lavoro, e di dare tutto l’appoggio necessario per affrettare le procedure e far ripartire i lavori.
Se dovesse servire siamo disponibili a concordare eventuali azioni comuni. Ma i lavori devono ripartire e quest’opera fondamentale per la mobilità di tutta la Toscana centrale deve essere completata.”
"Nelle grandi opere sembra che al potere ci sia la fantasia invece che una seria progettazione. Nessuno pare interessato al fatto che il progetto di nuova tranvia per Campo di Marte prevede un sottopasso da viale don Minzoni a viale dei Mille sotto la sede ferroviaria. Il fatto è che a pochi metri da questa infrastruttura è previsto il passaggio dei tunnel del sottoattraversamento TAV. Il tram avrà bisogno di scendere diversi metri sotto il livello del suolo per sottopassare la ferrovia esistente con cinque binari; la trincea che si dovrà scavare dovrà essere sostenuta da paratie la cui profondità dovrà essere di almeno 15 metri -intervengono però dal Comitato No Tunnel TAV Firenze- Tutti questi lavori sotterranei in una zona così ridotta non provocherà conflitti e danni agli edifici e alla linea ferroviaria esistente? Il Comitato No Tunnel TAV ha già denunciato molti anni fa che lo scavo di gallerie in curva, come quelle previste in viale Don Minzoni, sono quelle che presentano maggiori rischi; se adesso si affiancano anche invasivi lavori a pochi metri cosa potrebbe succedere? Da notare poi che la nuova trincea della tramvia in viale don Minzoni sarà una nuova strage di alberi sui due lati, dall'incrocio con via Masaccio fino alla ferrovia. La promessa (da mantenere) di 25 miliardi di euro dalla UE per la Toscana euforizza il partito del cemento e fa dimenticare che la mancanza di seria pianificazione produce progetti inutili e pericolosi, mentre si potrebbero risolvere i problemi del nodo ferroviario in maniera semplice, molto più efficiente ed economica del progetto di sottoattraversamento".