I cittadini continuano a chiedere chiarezza sul taglio degli alberi che da poco meno di un mese sta riguardando alcune zone della città. Nelle ultime ore una nuova interrogazione è stata presentata sui pini abbattuti davanti a Santa Maria Novella, poche ore prima l'esposto alla Procura da parte del Gruppo di Intervento Giuridico.Numerosi gli interventi politici a seguito delle manifestazioni in strada, alcune associazioni si sono rivolte ai Ministeri romani ed alla Procura della Repubblica del capoluogo.
Cosa sta accadendo al verde pubblico? Questa la domanda dei passanti, non solo residenti, nei giorni scorsi ed oggi di quanti rientrano in città.Ad intervenire è ora il sindaco Dario Nardella "Anche gli alberi che sono stati abbattuti in piazza San Marco erano in condizioni critiche dal punto di vista statico e/o fitosanitario (5 olmi in pessime condizioni), così come i pini in piazza della Stazione (19 pini di cui 18 in classe C ovvero a rischio cedimento).
Tutti ricordiamo quello che è successo in viale Corsica due settimane fa quando un albero è caduto per un acquazzone con il rischio di uccidere qualcuno. I tagli sono dolorosi ma tutti necessari: si tratta di organismi viventi che invecchiano, perdono stabilità e vengono attaccati anche dalle malattie. Nostra responsabilità e quella di garantire la sicurezza dei cittadini. Non possiamo certo permettere che alberi ritenuti da esperti a rischio caduta possano rappresentare un pericolo per le migliaia di persone che quotidianamente camminano e transitano sotto di essi.
Per ogni albero malato tagliato ne ripiantiamo 4 giovani e più resistenti. Tutte le piante saranno sostituite, ma non solo: colmeremo anche i vuoti creati dai precedenti abbattimenti. Capisco che a colpo d'occhio vedere piazze e strade prive dei suoi alberi ferisca, ma come dimostra la foto sotto – è viale Redi - nel giro di qualche anno queste torneranno verdi. Lasciamo alle future generazioni un patrimonio arboreo più ricco in un ambiente urbano sicuro, con piante che possano reggere con successo ai cambiamenti in atto".Poche ore prima. "E' un cantiere disastro, improvvisato, irregolare e insicuro quello di piazza Stazione per l'abbattimento dei pini” affermano i consiglieri Miriam Amato di Alternativa Libera e Tommaso Grassi di Firenze riparte a sinistra che hanno presentato una interrogazione urgente dopo aver visionato la numerosa documentazione fotografica e video sui social che hanno rappresentato la mancata osservanza di varie prescrizioni previste al cantiere per la viabilità e sicurezza dello stesso.
"E' stato utilizzato come recinzione del cantiere prevalentemente il nastro segnaletico bianco/rosso a ridosso delle alberature in abbattimento - affermano i due consiglieri - che ha permesso spesso il passaggio di pedoni e turisti, anche dotati di bagagli, all'interno del cantiere in funzione, senza che alcun addetto se ne avvedesse. Inoltre è stato visto un operatore con la motosega che da una piattaforma mobile tagliava i rami che cadevano nella carreggiata sottostante senza che la circolazione dei veicoli fosse deviata, mettendo quindi in pericolo il passaggio delle auto.
E poi - aggiungono - all'esterno del cantiere era assente qualsiasi cartello con i dati sui lavori in esecuzione e le relative autorizzazioni". Ma l'aspetto più imbarazzante, secondo i due consiglieri, è stato che l'impresa dei lavori ha pure sbagliato la cartellonistica, perché l'atto amministrativo citato nei cartelli si riferiva agli altri lavori in Viale F. Strozzi, Viale Belfiore, Piazzale di Porta a Prato e nel Viale Fratelli Rosselli. Per questo i due consiglieri chiedono con l'interrogazione al sindaco "se è a conoscenza della conduzione improvvisata, irregolare e insicura del cantiere di piazza Stazione e se sono stati effettuati controlli al cantiere da parte della Polizia Municipale e con quali risultati".L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, ha inoltrato una specifica richiesta di informazioni ambientali e adozione provvedimenti.Sono stati interessati il Ministero per i beni e attività culturali, la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Firenze, ilComune di Firenze, i Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio culturale e, per gli aspetti di competenza, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze.
"Viale Corsica, in Viale Belfiore, in Viale Guidoni, in Piazza San Marco, in Piazza della Stazione sono solo alcune delle vie e piazze fiorentine interessate da un’operazione di taglio di alberi e alberature che – per quanto si è a conoscenza – non pare dettato da motivazioni sanitarie o di tutela della pubblica incolumità. Un’operazione che sembrerebbe preludio di interventi molto più vasti, che coinvolgeranno migliaia di alberi.
In ogni caso, non è questo il momento per procedere al taglio o potatura degli alberi: infatti, è in corso il periodo riproduttivo per lespecie dell’avifauna selvatica.
L’art. 5 della direttiva n. 2009/147/CE sulla tutela dell’avifauna selvatica, esecutiva in Italia con la legge n. 157/1992 e s.m.i., comporta in favore di “tutte le specie di uccelli viventi naturalmente allo stato selvatico nel territorio europeo degli Stati membri” (art. 1 della direttiva) “ildivieto:
a) di ucciderli o di catturarli deliberatamente con qualsiasi metodo;
b) di distruggere o di danneggiare deliberatamente i nidi e le uova e di asportare i nidi;
c) di raccogliere le uova nell’ambiente naturale e di detenerle anche vuote;
d) di disturbarli deliberatamente in particolare durante il periodo di riproduzione e di dipendenza quando ciò abbia conseguenze significative in considerazione degli obiettivi della presente direttiva;
e) di detenere le specie di cui sono vietate la caccia e la cattura”.
Il disturbo/danneggiamento/uccisione delle specie avifaunistiche in periodo della nidificazione può integrare eventuali estremi di reato (artt.544 ter cod. pen., 30, comma 1°, lettera h, della legge n. 157/1992 e s.m.i.) o violazioni di carattere amministrativo (art. 31 della legge n. 157/1992 e s.m.i.).
Non è nemmeno la prima volta che a Firenze si procede con tagli di alberi ad alto fusto nel periodo della nidificazione: già nel luglio 2014 il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus era stato costretto e denunciare analoga operazione. Non solo. La città di Firenze, semplicemente unica al mondo, presenta ampie aree tutelate con specifico vincolo paesaggistico (decreto legislativo n.
42/2004 e s.m.i.): come ben noto, ogni intervento di modifica dell’area tutelata dev’essere preceduto da idonea autorizzazione. In questi casi, esistono le autorizzazioni di legge? Per di più, l’art. 7 della legge n. 10/2013 prevede misure di salvaguardia per gli alberi monumentali, sia singoli che appartenenti a formazioni botaniche. E a Firenze?"