Firenze- Costante impegno dell’Ausl Toscana Centro per un attento monitoraggio della situazione all’interno delle Rsa, Rsd e in altre strutture socio sanitarie presenti nei territori di competenza. Fin da inizio emergenza sanitaria il confronto con le direzioni delle strutture è stato quotidiano, al fine di supportarle nella gestione delle proprie responsabilità. Già prima della comparsa dei primi casi di positività l’azienda sanitaria ha adottato tempestivamente le misure necessarie per il contenimento ed il contrasto all’infezione da Covid 19, a garanzia di un’adeguata assistenza e tutela degli ospiti in accordo con le autorità locali e le società della salute ancor prima della specifica ordinanza regionale.
Numerose le azioni messe in campo dall’azienda sanitaria. Dall’attivazione delle prime équipe di specialisti, composte da medici, infermieri e assistenti sanitarie per inchieste epidemiologiche, tamponi, test sierologici, valutazioni delle condizioni cliniche degli ospiti e logistiche, oltre fornitura di dispositivi di protezione, presidi terapeutici ed assistenziali. La creazione della “Task Force RSA Strutture Sociosanitarie” con funzioni di consulenza e coordinamento multidisciplinare ha promosso azioni integrate con tutte le forze messe in campo dall’azienda sanitaria per garantire i livelli di assistenza appropriati alle singole strutture. Fino alla costituzione del Gruppo di intervento rapido ospedale territorio, in stretto rapporto con le Usca, con il compito di valutare dal punto di vista logistico, assistenziale e diagnostico-terapeutico gli ospiti delle strutture, determinando in tale modo varie tipologie di intervento a seconda della situazione riscontrata.
Non ultima per importanza la creazione di un’apposita commissione di indagine sull’applicazione delle specifiche ordinanze regionali (in particolare la n. 21, 28, 34 del 2020) relative agli interventi da adottare per il contrasto e la diffusione del virus Covid 19 nelle RSA, RSD o in altre strutture socio sanitarie. Tra le varie attività svolte dalla Commissione la segnalazione alla Procura della Repubblica della situazione creatasi in tre RSA del territorio dell’AUSL Toscana Centro. Nella giornata di oggi un'altra realtà oggetto di approfondimento è stata Rsa “La Chiocciola” di Firenze, segnalata alla Procura di Firenze viste le criticità emerse relativamente a comportamenti non conformi alle procedure previste dalla disposizioni generali per emergenza Coronavirus e più in generale alle norme vigenti in materia ed alla buona prassi igienico - organizzativa. Inoltre l’azienda sanitaria a seguito di un’analisi interna, frutto di un lavoro organizzato tra vari flussi informativi, evidenzia che ad oggi (nel periodo compreso tra il 1 gennaio al 15 aprile 2020) sono 593 il totale degli ospiti deceduti, sia nelle RSA del territorio di competenza sia quelli provenienti da RSA deceduti negli ospedali della Azienda Usl Toscana Centro, indipendentemente dalle cause.
Lo stesso dato riscontrato nello stesso arco temporale del 2019 registra un totale di 580 decessi.
L’azienda sanitaria precisa che a fronte di un fenomeno in rapida evoluzione è complesso avere un quadro stabile, su questi dati. Occorre pertanto superare l’attuale fase, nella quale non abbiamo certezza di eventuali decessi avvenuti al di fuori delle strutture prese in considerazione e dell’Ausl Toscana Centro, in particolare per i decessi Covid-negativi. Ad oggi, data l’evoluzione della situazione, l’Azienda USL Toscana Centro ha già compiuto una prima valutazione di buona parte delle oltre 200 strutture socio sanitarie presenti nel territorio di competenza. Sono stati disposti anche interventi di integrazione o di sostituzione di personale infermieristico e oss presso diverse strutture sociosanitarie che avevano difficoltà al mantenimento dell’assistenza degli ospiti positivi per i quali era comunque possibile mantenere un percorso clinico assistenziale appropriato all’interno della struttura sociosanitaria stessa.
Laddove necessario, sono stati avviati i trasferimenti in ospedale per garantire l’assistenza sanitaria appropriata. In tutte le strutture in cui sono stati rilevati soggetti positivi al Covid-19, sono stati eseguiti accessi specialistici di consulenza medico-clinica, oltre che logistica, ai fini di individuare le modalità operative da mettere in atto e valutare i setting più adeguati per la collocazione degli ospiti.
La Lega pone nuovamente l'attenzione sulle vicende di una RSA di Gambassi Terme. Il Consigliere Nazionale ANCI in quota Lega, Marco Cordone (fino al giugno dello scorso anno, Consigliere comunale di Gambassi Terme) ed il Capogruppo del Carroccio nel Consiglio comunale della cittadina termale, Marco Manuelli, tornano a focalizzare l'attenzione sulle vicende della RSA 'Gino Incontri': "Qualora i parenti delle vittime nella RSA 'Gino Incontri' di Gambassi Terme (3 morti, 35 su 35 gli ospiti contagiati, 13 su 26 gli operatori infettati e 5 suore su 6), avessero intenzione di rivolgersi alla magistratura per fare chiarezza sulla vicenda, noi condivideremmo la loro scelta perché, a prescindere dall'età, la vita umana è sacra. Condividiamo la posizione del Gruppo consiliare in Regione Toscana della Lega Salvini Premier che, in ogni caso, l'inchiesta della ASL Toscana Centro poteva partire prima".
Supporto psicologico per personale sanitario e per gli operatori delle Rsa. Questo servizio, ideato come sostegno in questa fase di emergenza Coronavirus, è già realtà grazie a un’iniziativa dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche interprovinciale di Firenze - Pistoia, dell’Ordine degli psicologi della Toscana e della Società italiana di Psicologia dell’Emergenza. La linea d’emergenza è attiva al numero 055.0354175, il martedì e il giovedì (dalle 11 alle 13). Lo scopo è dare una risposta immediata, pronta e professionale, che prevenga uno stato di stress acuto.
«L’emergenza straordinaria che stiamo vivendo, lo stress emotivo e lavorativo a cui il personale sanitario e gli operatori di Rsa sono sottoposti possono creare fragilità e apprensione – spiega Danilo Massai, presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche interprovinciale di Firenze Pistoia -. Questo servizio è pensato proprio per offrire “una mano” a chi sta vivendo situazioni non semplici quotidianamente. Rivolgersi al numero di ascolto non è un sinonimo di debolezza ma volontà di uscire da questa fase più forti di prima».
“Le Rsa toscane rappresentano un patrimonio importante per la nostra comunità e non possono essere messe alla berlina perché, alcuni, hanno avuto atteggiamenti non professionali. Non è un discorso di pubblico o privato, ma solo di etica e morale. Le Rsa, senza distinzione di gestione, che hanno operato correttamente, sono state in grado di amministrare la situazione senza subire particolari contraccolpi”. È quanto ha affermato Eugenio Giani, presidente del Consiglio Regionale della Toscana e candidato per il centro sinistra alla presidenza della Regione, durante una video conferenza con i rappresentanti dell'Associazione residenze anziani Toscana.
L’incontro è stato fortemente voluto dall’Associazione per avere un confronto istituzionale in un momento storico nel quale, complice l’errata gestione di alcune strutture a livello nazionale, le Rsa vengono dipinte in maniera fin troppo negativa. Dalla riunione è emersa la piena vicinanza da parte di Eugenio Giani ad un servizio come quello delle Rsa, fondamentale per la comunità, che non va demonizzato in maniera generale, a fronte della scarsa professionalità e competenza di poche nella gestione di questa emergenza.
Franca Conte, presidente ARAT, afferma: “L’incontro con il Presidente Giani è stato davvero utile ed esaustivo. Tutti noi associati avevamo bisogno di sentire la vicinanza delle istituzioni, dopo giorni di caccia alle streghe. La poca professionalità di qualche struttura in Toscana ed in Italia, non può essere motivo di totale chiusura verso le residenze per anziani. Nelle nostre strutture la percentuale di positivi al Covid-19 è minima perché siamo stati in grado di gestire l’emergenza in maniera strutturata. Chi ha avuto una condotta scorretta dovrà risponderne personalmente, ma non si può certo etichettare un’intera categoria per il comportamento errato di alcuni”.
Alla Rsa Puccetti di Gallicano, siglato l’accordo con la cooperativa sociale La Salute per la tutela dei lavoratori fra la cooperativa La Salute, che gestisce la struttura, le sigle Fp Cgil e Uil Fpl di Lucca, insieme alle reciproche rappresentanze aziendali. Il verbale è stato sottoscritto giovedì in via telematica.
“Questo accordo con la coop La Salute è un riconoscimento importante, non solo sul piano economico, del ruolo e dell'impegno del personale impiegato negli appalti da parte delle cooperative sociali che vogliamo sperare possa essere a breve esteso anche in altri ambienti – sottolineano Pietro Casciani, segretario Uil Fpl, e Stefania Fontanini, terzo settore Uil Fpl -, con la volontà di tutti gli enti. Così come è importante aver definito l’accordo per i centri diurni sempre con la cooperativa La Salute, che in questa fase sono è chiusa, che prevede l'anticipo in busta paga della cassa integrazione. La sicurezza attraversi i Dispositivi di protezione individuale è l’altro aspetto che abbiamo voluto rimarcare in questo accordo”.
Ricordiamo che a seguito dell'emergenza COVID19, è stata disposta da parte delle autorità sanitarie e dalla Regione Toscana , la trasformazione della struttura socio sanitaria in struttura residenziale per soggetti non autosufficienti Covid-19 positivi per un totale di 20 posti riservati esclusivamente per queste finalità. Con l’accordo, son stati predisposti tutti i dispositivi di sicurezza necessari e sono state riconosciute misure di premialità a favore del personale operante nella struttura nella fase di gestione dell'emergenza, compresa l’estensione del premio salariale per ogni turno di effettivo lavoro, previsto per il personale nel Servizio sanitario regionale.