E' notizia di oggi che è andato a buon fine l’escamotage adottato dalla giunta regionale e approvato dalla maggioranza di riformare la legge di riforma originale su cui pendeva il quesito referendario di abrogazione. Il Collegio di Garanzia ha dichiarato inammissibile il referendum abrogativo sulla riforma sanitaria, nonostante la riformulazione dei quesiti presentata dal Comitato promotore.
«Come da noi denunciato fin da subito – affermano i capigruppo di centrodestra in Consiglio regionale (Stefano Mugnai per Forza Italia, Giovanni Donzelli per Fratelli d’Italia, Manuel Vescovi per la Lega Nord) – la maggioranza ha portato a compimento l’omicidio del diritto referendario attraverso la vergognosa approvazione della pseudo riforma approvata monca, con 56 articoli stralciati, dopo cinque giorni e tre notti di scontro in aula.
Nel frattempo, la Regione aveva dovuto ammettere che le firme raccolte erano in numero più che sufficiente per indire il referendum. Ebbene: oggi quelle firme, che rappresentano la volontà popolare, salvo ricorsi accolti dal Tar sono carta straccia per volontà del Pd che ha cambiato le regole del gioco a partita in corso. Sostanzialmente: ha barato». Così adesso, prosegue il centrodestra, «55.000 firme vengono gettate nel cestino, e sono 55.000 schiaffi che giunta e Pd danno ai toscani e alla democrazia.
La sensazione è che la partita non sia conclusa. Resta però fin da ora la consapevolezza di quali condotte il Pd toscano sia disposto ad adottare: per evitare un referendum si è fatta una pseudo riforma che sta mettendo in ginocchio la sanità. Ma a loro non importa nulla: pur di stare attaccati alle loro poltrone non hanno remore rispetto a nulla è nessuno».
“Il Collegio di Garanzia ha applicato con precisione chirurgica la legge, affermando che nel caso di esisto positivo il sistema non starebbe più in piedi. Quello che si chiedeva a questo organismo, invece, era un atto a difesa del principio statutario e costituzionale della partecipazione” segnalano i consiglieri M5S e Sì Toscana a Sinistra. “In questo modo si compie il disegno del PD di annichilire 55 mila cittadini che chiedevano a diritto una consultazione popolare sulla riforma sanitaria.
Un scelta antidemocratica, arrogante, che pensiamo suicida per il PD. La democrazia presenterà il conto a tempo debito” proseguono i consiglieri M5S e Sì Toscana a Sinistra. “Ci rivolgiamo quindi a quel 52% di cittadini toscani rimasto a casa per le elezioni regionali: riprendetevi spazio politico, direttamente. Perché se il vostro era un segnale verso il PD, sappiate che utilizzano la loro vittoria di Pirro per reprimere ogni partecipazione popolare avversa ai loro disegni, persino in un campo così delicato e di interesse collettivo come la sanità” concludono M5S e Sì Toscana a Sinistra.