FIRENZE- "Questa di oggi è una giornata di lavoro, non di autocelebrazione. L'anno scorso qui a Spazio Reale ci eravamo dati appuntamento dopo un anno. Eccoci qui, e ci rivedremo anche l'anno prossimo. Questo dovrà diventare un momento tradizionale per il nostro servizio sanitario". Con queste parole l'assessore al diritto alla salute, sociale e sport Stefania Saccardi ha aperto i lavori di "Sanita'diTutt!", la giornata di lavoro che a Spazio Reale, San Donnino, ha riunito oltre 400 tra operatori, amministratori locali e cittadini, che per tutto il giorno lavoreranno per tavoli tematici (21, su 13 temi). "I tavoli che lavoreranno stamani raccontano esperienze, ci danno suggerimenti, risposte per dare un servizio migliore alle persone - ha proseguito Stefania Saccardi - E' la vocazione del nostro servizio sanitario.
Che anche quest'anno, voglio ricordarlo, e' primo a livello nazionale nella Griglia Lea, i livelli essenziali di assistenza. Un sistema che esprime le migliori eccellenze. Certo, sappiamo che ci sono cose che non vanno. oggi facciamo il punto a un anno dalla legge di riforma, vedremo quali sono le cose che vanno bene e quelle che vanno cambiate. Faremo un focus sulle cose che abbiamo fatto e su quelle da fare. Siamo qua per guardarci in trasparenza, confrontarci e migliorare. Un grazie agli operatori, che sono i nostri migliori interlocutori, e grazie anche ai consiglieri regionali presenti". Poi l'assessore Saccardi ha mostrato e commentato una serie di slide su quello che è stato fatto in un anno nel Servizio sanitario toscano (vedi comunicato successivo).
La morte cardiaca improvvisa solitamente viene preceduta da una brusca perdita della conoscenza a causa dell’istantanea cessazione della funzione di pompa del cuore. L’incidenza dei decessi è paragonabile a quella determinata dalla somma dei principali tumori conosciuti ed è 10 volte superiore a quella legata agli incidenti stradali. Solo un trattamento adeguato e tempestivo mediante specifiche manovre di rianimazione può impedire la morte. Per fornire un valido supporto nell’azione di contrasto a questo tipo di patologia, la Pubblica Assistenza Humanitas Scandicci in collaborazione con la Fondazione Pas, Farmanet e il Viola Club Accademia ha installato sul territorio del Comune di Scandicci una rete capillare e monitorata di defibrillatori semi automatici (Dae) accessibili a tutti, per un investimento complessivo, compresa la manutenzione per i prossimi quattro anni, di circa 40.000 euro. Il progetto salva-vita “Scandicci Cardio-Protetta” è stato presentato stamane presso la saletta Inu Urban Centersituata al piano terra della Fabbrica dei Saperi sita in Piazza Matteotti: «La nostra associazione – ha dichiarato Filippo Lotti, presidente P.
A. Humanitas Scandicci – è da sempre impegnata in tantissime attività a favore della comunità, compresa l’implementazione territoriale di nuove tecnologie per migliorare le attività di soccorso. I Dae che presentiamo oggi sono fondamentali per salvare la vita alle persone colte da arresto cardio-respiratorio in quanto permettono la defibrillazione precoce, una pratica attiva da tempo ma che deve essere ulteriormente diffusa attraverso i Corsi di Blsd. È un progetto importante per l’intera comunità, che si è concretizzato grazie all’impegno dei volontari, dell’amministrazione comunale, della Polizia Municipale e dei nostri partner, che ringrazio di cuore». È importante avere la possibilità di utilizzare un defibrillatore nei luoghi di maggiore affluenza e frequentazione, in quanto strumento a bassa complessità capace di fare la differenza tra la vita e la morte se utilizzato al momento opportuno. «Il progetto che presentiamo oggi – ha commentato Mario Pacinotti, Presidente della Fondazione Pas – nasce grazie all’impegno e alla tenacia di Filippo Lotti.
La nostra Fondazione ha contribuito alla realizzazione del progetto con l’acquisto di due colonnine Dae perché Scandicci Cardio-Protetta è assolutamente in linea con la nostra mission: favorire la diffusione della cultura della salute e della prevenzione». I Dae, già attivi e funzionanti, sono monitorati costantemente da un’apposita applicazione, che comunica all’installatore e alla centrale 118 l’eventuale utilizzo del dispositivo.
I medici di Grosseto, operanti in quella che era la vecchia Asl 9, sono pagati di meno rispetto ai loro colleghi delle altre zone coincidenti con le vecchie Asl 7 e 8. La disparità accende le proteste dei sanitari maremmani al cui fianco torna a levarsi la voce del Vicepresidente della Commissione sanità dell’assemblea toscana Stefano Mugnai (che è anche capogruppo di Forza Italia). ‘Torna’, sì, perché già il 15 dicembre scorso Mugnai aveva sollevato il problema tramite interrogazione alla giunta regionale.
Solo che, finora, a quell’atto non è seguita risposta alcuna. E allora, ecco l’esponente azzurro ripartire alla carica: «A un anno suonato dalla istituzione delle Aziende d’area vasta – ricapitola Mugnai - tutto si va pian piano unificando ma gli stipendi dei sanitari non sono ancora tutti uguali dall’una all’altra zona ex Asl». Secondo quanto risulta al Vicepresidente della Commissione sanità, «i medici di Grosseto sarebbero pagati in media il 10% in meno rispetto ai colleghi di Arezzo e di Siena con differenze medie pro capite di 4.144 euro che, se moltiplicate per i 548 dirigenti porta ad un ammanco di circa € 2.270.912 limitatamente al solo anno 2015». Ora, osserva Mugnai, «trattandosi di un’unica Azienda dal 01/01/2016, dovranno essere parificati gli stipendi a partire dalla data di unificazione», e per lo stesso motivo «dovranno anche essere parificate le posizioni organizzative e le carriere dei dirigenti, con le ovvie correzioni per numero di abitanti dovranno essere adeguate le Unità Operative Semplici e Complesse, le Sezioni ed i vari incarichi professionali». Il capogruppo di Forza Italia sollecita la Regione a dare finalmente spiegazioni sulla questione e a mettere in campo i necessari correttivi per la situazione sghimbescia, domandando anche «come mai in passato (circa da dieci anni) non si sia provveduto ad adeguare ogni anno il fondo della dirigenza medica (disagio, obiettivi di budget e posizioni)».