Stazione Alta Velocità: passato e futuro alla fine del Tunnel

Assemblea Pubblica venerdì 27 marzo al Parterre di piazza della Libertà

Antonio
Antonio Lenoci
27 marzo 2015 08:49

Oggi il termine "Scandalo" si abbatte sulle “Grandi Opere Inutili”. Adesso i cittadini contro tutto e tutti sono diventati gli "inascoltati", quelli che devono essere aiutati a vigilare meglio. Mentre invece chi doveva vigilare, per tutelare proprio i cittadini e le loro tasche, non risulta pervenuto. Ma nessuno sapeva, nessuno poteva prevedere quanto sarebbe accaduto? Adesso si parla di edifici a rischio e testimoniali di stato.

Ma quando i cittadini indicavano Bologna, via Carracci per l'esattezza e Nove da Firenze andava a fotografare la situazione era il mese di luglio del 2011. Adesso si parla di terre buone o cattive, ma se ne parlava già, proprio a Firenze, nel 2008 ed ancor prima nell'aretino, a fine anni '90.

Il Comitato No Tunnel TAV di Firenze dopo 9 anni di assemblee, incontri, convegni e manifestazioni in piazza, organizza una Assemblea Pubblica per Venerdì 27 marzo alle 21 presso il Parterre di piazza della Libertà, un incontro che si preannuncia nutrito ed interessante: "Da una sommaria analisi del bilancio della società Nodavia - spiegano i No Tunnel Tav fiorentini - reso pubblico il 4 novembre 2014 si notava come i costi del Passante TAV stessero crescendo fuori da ogni controllo.

Nel documento di Nodavia si precisa che al 31 dicembre 2013 lo stato di avanzamento dei lavori era pari a € 209.179.654 (nello stato avanzamento lavori è compresa anche la realizzazione dello “scavalco” di Castello, il cui costo si aggira sui 90 milioni di euro) il valore delle opere del sottoattraversamento vero e proprio (Tunnel e Stazione) sarebbe di circa 120 milioni di euro. Nel capitolo sulle “riserve” ci sono dati inquietanti. Le “riserve” sono la richiesta da parte del costruttore di maggiori prestazioni economiche dovute ad aumenti dei costi, insomma quanto viene preteso in più rispetto agli accordi fatti.

L'aumento dei costi verificatosi sarebbe da imputare al procedere rallentato dei lavori, alla sotto-utilizzazione del cantiere, alla impossibilità di smaltire le terre di scavo come previsto, il tutto aggravato dal mancato stop ai lavori. Tali “riserve” ammonterebbero a € 421.384.866 al 31 ottobre 2013, € 528.184.977 al 30 aprile 2014. Questi sommari conti mostrerebbero come i costi dei “non-lavori” del Passante comportino un aumento di oltre il 500%. In 6 mesi le “riserve” sono aumentate di € 106.800.111.

Quando si hanno “riserve” nell'esecuzione di un'opera, di solito è il direttore dei lavori che stabilisce la congruità della richiesta. Tale figura sarebbe a garanzia degli interessi del committente e da questo pagato, invece nel caso della figura criminogena del general contractor, il direttore dei lavori è alle dipendenze e pagato dal costruttore stesso".Proseguono i No Tav: "Dopo di allora non solo è seguito solo un imbarazzato silenzio, ma addirittura alcuni lavori del cantiere dei Macelli venivano ripresi, provvedendo ad abbassare ulteriormente il livello dell'improbabile stazione sotterranea di 5 metri.

Dato che Nodavia non dispone di un “piano di utilizzo” approvato dal Ministero dell'Ambiente, le terre vengono tutte conferite in discarica con costi che saranno almeno triplicati rispetto agli accordi fatti; inoltre si utilizzano camion invece che treni"."Nardella, Rossi, tutti i consiglieri non possono tacere - esclamano gli attivisti - o ci smentiscono con dati concreti, oppure devono intervenire per fermare lo scempio che si sta compiendo sotto i loro occhi.

Continuare ad ignorare tutto questo vuol dire essere complici. Il governo non può continuare a non voler vedere: le Ferrovie stanno gestendo soldi pubblici in maniera criminale e l'amministratore delegato Michele Mario Elia addirittura nega che ai Macelli si stia lavorando".A fine anni '90 si parlava di terre da spostare e qualcuno pensò ad una buca, a Santa Barbara, che si poteva riempire: come e quando era tutto da decidere. Passano alcuni anni fino all'incontro tenutosi nell'estate del 2008 al Teatro dell'Affratellamento a Firenze."Un patto sulle infrastrutture in Toscana" questo era il titolo.

Sul palco il Ministro Altero Matteoli e l'assessore regionale al Territorio, Riccardo Conti, che nell'occasione prospetta la sfida di arrivare a trasportare giornalmente 500.000 passeggeri sulle rotaie della Toscana. Riccardo Conti, in una serata amichevole tra confessioni e zanzare, lancia un appello a Matteoli: "Stiamo progettando di riempire le ex cave di lignite di Santa Barbara, Comune di Cavriglia, con il terreno di risulta estratto dallo scavo del tunnel della ferrovia AV che sottoattraverserà per sette chilometri la città di Firenze - riporta Nicola Novelli su Nove Da Firenze - ma i tempi stretti di spostamento imposti dai vincoli di legge rendono molto difficile muovere questa enorme massa di smarino senza correre il rischio di far dichiarare il materiale come rifiuto pericoloso, rendendolo inutilizzabile a Cavriglia".

Un appello che il Direttore del Quotidiano on line fiorentino così commenterà: "Un invito piuttosto esplicito al ministro toscano a "sporcarsi le mani", ridimensionando i vincoli di legge, per evitare che chi gestisce il progetto TAV incorra in sanzioni di legge".Intanto in sala chi c'era? L'Associazione Idra che distribuiva una sintesi della risoluzione dell'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici sui lavori, servizi e forniture dei cantieri TAV in corso come monito a non ripetere errori commessi in Mugello.Nell'autunno 2009 il "balletto" sulla Tav, con gli stessi interlocutori, è tutto politico ed al suon di possibili candidati per le Elezioni regionali toscane si contrappongono voci su eventuali verifiche, c'è chi chiede un revival della Conferenza dei Servizi.A Marzo 2015, dopo l'inchiesta che ha portato ad arresti eccellenti, successiva ad altra indagine che culminò nel sequestro della fresa "Monna Lisa" che dovrà essere rottamata il Giudice Imposimato a Firenze ha letto l'articolo 42 della Costituzione ravvisando nel sistema italiano una sostanziale "mancanza di garanzie" per i cittadini nel compimento della Grande Opera."La politica nazionale e locale non può continuare a far finta di non vedere" tuonano Comitati, Associazioni ambientaliste e persino Associazioni di consumatori come Aduc "Il 90% dei cittadini ritiene che nelle istituzioni ci sia corruzione - esclama il segretario, Primo Mastrantoni - ovvio che in Italia ci sia corruzione, nessuno lo nega, ma i rimedi che si stanno approntando, in questo campo come in altri, sono quelli dell'aumento delle pene e l'allungamento dei tempi di prescrizione.

Abbiamo dei dubbi che questo serva alla causa. Occorre mettere mano alle procedure e alle competenze istituzionali per diminuire l'impatto della corruzione stessa".Se adesso vi state chiedendo come mai in questa settimana di approfondimento sul tema, non siano intervenute voci da parte della Giunta regionale o da parte di Ferrovie, ecco la risposta: Vincenzo Ceccarelli: "In questo periodo gli impegni sono fitti.

Per le informazioni che chiedete l'interlocutore giusto non è la Regione Toscana, ma Rete ferroviaria italiana. Per quanto riguarda la Regione, le uniche cose che possiamo dire è che pretendiamo che i lavori per il nodo fiorentino della Tav siano fatti prima possibile, bene e nel pieno rispetto dell'ambiente".Ferrovie: "...". Siamo ancora in attesa.Se c'è una luce alla fine del Tunnel, potrebbe essere una Stazione, oppure la fine del Tunnel.

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