“Dalle informazioni in mio possesso, l’ipotesi progettuale dello stadio di Campi Bisenzio può essere versosimilmente realizzata in una posizione che NON ENTRA IN CONFILITTO con i coni di decollo e atterraggio della pista 12-30 e risulta compatibile anche con la verifica preliminare dei potenziali ostacoli e pericoli per la navigazione aerea”. Monia Monni, vicecapogruppo del Pd, è la prima a commentare e, in questo caso, a contestare, le affermazioni dell’amministratore delegato di Toscana Aeroporti, Roberto Naldi, che, a Lady Radio, ieri ha ribadito l’incompatibilità tra la pista parallela da realizzare a Peretola e lo stadio della Fiorentina a Campi.
“Se l'intento -osserva Monni in un post su Facebook- era dimostrare una impossibilità tecnica di realizzare lo stadio a Campi, semplicemente ha detto cose che non gli competono. Se, invece, l'intento era di nascondere dietro alla tecnica un giudizio politico, semplicemente gli compete ancora meno”.
“Ma a chi spetta valutarlo? Non certo al dott. Naldi, ma ad ENAV, che è l’Ente preposto per il rilascio dei pareri (ricadendo nei primi 1.350mt del Settore 2 - piano inclinato definito per ogni direzione di decollo e atterraggio che si estende dai bordi del Settore 1- e nei primi 200mt del Settore 3). La stessa altezza del nuovo stadio, ancora al contrario di quello che ieri ha affermato Naldi, rimane sempre al di sotto del piano inclinato individuato da ENAV”.
“In riferimento alle luminescenze -continua Monni- sulle quali Naldi ha sollevato ulteriori contestazioni, saranno adottati idonei sistemi di schermatura delle luci. Non a caso non viene ipotizzato l’utilizzo di torri faro, ma bensì un sistema di illuminazione che prevederà luci collocate al di sotto della copertura stessa. La pianificazione non é competenza dell’Amministratore Delegato di una società (comunque si chiami), ma del pubblico. I pareri tecnici di fattibilità neppure, visto che, come detto, vi sono Enti competenti a rilasciarli"
"Il confronto ci sarà nelle sedi deputate e con i soggetti titolari delle competenze necessarie alle opportune valutazioni. E ovviamente con i cittadini, perché loro sì che hanno la titolarità di esprimersi sul futuro del proprio territorio”, conclude Monni.