La Corte dei Conti della Toscana ha archiviato l'inchiesta sulle spese del Comune di Firenze negli anni in cui è stato sindaco Matteo Renzi per insussistenza di elementi per avviare un'azione di responsabilità o per chiedere ulteriori approfondimenti di indagine. L’archiviazione è stata notificata agli uffici del Comune.
"Ora non ci sono più scuse. Devono darmi copia degli scontrini di Renzi. Non ci sono veti né inchieste. Entro domani devono consegnarmeli". Non ha intenzione di aspettare altro tempo Tommaso Grassi, capogruppo dell'opposizione di sinistra a Palazzo Vecchio che, dopo ben tre anni di attesa chiede a gran voce di poter esercitare il suo diritto all'accesso agli atti. A maggior ragione adesso che l'inchiesta della Corte dei Conti è archiviata. "Non ho mai ipotizzato - spiega Grassi - che ci fossero illegalità e irregolarità gravi dal punto di vista giudiziario.
Non è il mio compito. Ho chiesto e ora pretendo di valutare l'opportunità morale, etica, politica di tali spese controllandole una ad una". "Il controllo -aggiunge l'esponente di Firenze riparte a Sinistra con Fas, Sel e Prc - è un dovere dei consiglieri nei confronti degli elettori e di tutti i cittadini e le cittadine. Dobbiamo loro una trasparenza che è mancata troppo a lungo". E proprio per fiorentini e fiorentine, e non solo, devono "consegnarmi rapidamente ogni spesa. Ho appena inviato formale lettera di richiesta indicando domani come termine ultimo per la consegna". Adesso è Grassi a dettare i tempi dopo una attesa durata fin troppi anni.
O meglio, è la legge. Perché "il prossimo 5 dicembre scadono i tempi per il ricorso al Tar - conclude - e se domani non mi forniscono le copie a cui ho diritto procederò a formalizzarlo senza esitazione alcuna".
“Ne eravamo certi – commenta il capogruppo del Partito Democratico Angelo Bassi – e tutte queste settimane di polemica sono state soltanto una sceneggiata orchestrata dal consigliere Tommaso Grassi. La Procura della Corte dei Conti ha esaminato gli scontrini delle spese sostenute dall’allora sindaco ed ha archiviato per insussistenza degli elementi per avviare unazione di responsabilità o per chiedere ulteriori approfondimenti di indagine. Non abbiamo bisogno di tribunali del popolo – conclude il capogruppo PD Angelo Bassi – e quella arrivata dalla Corte dei Conti è la migliore risposta da dare al consigliere Grassi”.
“Eravamo certi che la questione si sarebbe conclusa positivamente”. La Vice Capogruppo del Partito Democratico Francesca Paolieri commenta l’archiviazione chiesta dalla Corte dei Conti sull’inchiesta sulle spese del Comune di Firenze. “L’amministrazione fiorentina è tra le prime in Italia per trasparenza ed ha fornito alla Corte dei Conti la documentazione – scontrini, fatture e via dicendo – riguardanti gli anni dal 2009 al 2014 sia quando era sindaco Matteo Renzi sia con Dario Nardella.
Il Comune di Firenze – ribatte la consigliera Paolieri – non ha niente da nascondere e gli attacchi che sono stati fatti dal consigliere Tommaso Grassi sono stati solo pretestuosi con l’unico fine di avere visibilità sugli organi d’informazione che, altrimenti, non avrebbe avuto. Visto che non si occupa dei problemi della città il consigliere Grassi – conclude la Vice capogruppo Paolieri – cerca soltanto la polemica. Ribadisco che l’operato dell’amministrazione fiorentina è trasparente”.
“Augurio – replica il Vice Capogruppo del Partito Democratico Andrea Ceccarelli – che non possiamo ovviamente rivolgere anche a lui, abituato come è a passare le notti (in bianco) a Palazzo Vecchio, reclamando una trasparenza che c’è sempre stata, che è riscontrabile dalla Rete Civica del Comune di Firenze e che ora viene ulteriormente avvalorata dalla decisione della magistratura contabile. Ci sarebbe semmai da chiedersi quanto sono costate alle tasche dei cittadini le notti trascorse dal Consigliere a Palazzo Vecchio, ad esempio in termini di personale distratto dalle proprie mansioni per cercare di stare vicino all’indomito Consigliere di “Firenze Riparte a Sinistra” a trascorrere la notte in un luogo meno austero od a trovarsi occupazioni più divertenti rispetto a quella di dormire – per di più gratis – in una stanza del palazzo comunale. La decisione della Corte dei Conti è chiara, verrebbe da dire…trasparente: insussistenza di elementi per avviare un’azione di responsabilità o per chiedere ulteriori approfondimenti di indagine. Basterà questo ai rappresentanti della Firenze che vuole ripartire a Sinistra a non ripartire per niente (per il momento, si intende), fermarsi un attimo (almeno in questa occasione) e riflettere su una modalità di fare opposizione che sembra essere spesso sterile, ostruzionistica, strumentale? Può capitare, nello scontro politico, di prendere qualche granchio e fare una brutta figura.
Più duro da digerire – conclude il Vice Capogruppo Andrea Ceccarelli – quando la materia del contendere non ha neppure la dignità dello scontro politico”.