Dal proliferare degli appalti alle aggressioni al personale, sarebbero ancora tanti i rischi per la sicurezza sul lavoro nel settore dei trasporti. A fare il punto è stata la Fit-Cisl Toscana, con un convegno stamani a Firenze, a pochi giorni dalla Giornata mondiale per la salute e sicurezza sul lavoro.Nel 2018 in Italia nel solo comparto dei trasporti sono stati circa 42.500 gli infortuni denunciati, dei quali 3200 in Toscana, stabili rispetto al 2017, mentre l’inizio del 2019 ha visto una nuova impennata.
Dal convegno è emerso come l’incidenza di infortuni gravi o mortali sia maggiore nel settore degli appalti. “Precarietà, deregolamentazione, logica del massimo ribasso – ha detto il segretario generale della Fit-Cisl Toscana, Stefano Boni – impattano negativamente sulla sicurezza. In questo senso sono positive iniziative come il protocollo che abbiamo firmato con la Regione a Gennaio scorso, che prevede tra le altre cose l’introduzione del DURC (documento unico di regolarità contributiva) per le imprese che vogliono partecipare ad una gara e il rafforzamento della clausola sociale, per favorire il riassorbimento della manodopera, perché i costi relativi a salute e sicurezza sul lavoro non possono essere oggetto di ribasso d’asta.”“Desta invece preoccupazione – ha detto Boni – il nuovo codice appalti varato dal governo, che non pone attenzione al tema del subappalto, consente l’uso del massimo ribasso per appalti fino ad un milione di euro, favorendo la proliferazione di imprese deboli e dequalificate e rendendo i controlli difficili e farraginosi, e non prevede la clausola sociale nei bandi di gara per le stazioni appaltanti.”Sotto la lente anche il fenomeno delle aggressioni al personale ferroviario e del trasporto pubblico locale.
I dati parlano di aggressioni in calo: 98 nel 2015, 65 nel 2017, 40 nel 2018. “Ma il dato – dice Angela Settembrini, della segreteria Fit Toscana - è viziato dal fatto che il personale, arresosi davanti alla burocrazia e alla percezione di impunità per gli aggressori, ha denunciato di meno: nel 2018 ci sono 180 situazioni che non sono state catalogate come ‘aggressioni’ solo perché non hanno avuto conseguenze fisiche tali da aprire un infortunio.”La Fit lancia anche due proposte concrete.
La prima per le ferrovie: sperimentare sulle direttrici più a rischio e sui treni notturni due capitreno in turno sullo stesso convoglio, per effettuare insieme il controllo dei biglietti. La seconda per il Tpl: la nomina ad ‘agente di polizia amministrativa’ dei controllori e dei conducenti con tale abilitazione, adottando una divisa apposita e ben riconoscibile e consentendo loro di intervenire anche per la rimozione di auto in doppia fila che intralcino il transito dei mezzi pubblici.”