Con una lettera a firma del direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni e del presidente regionale di Fipe Aldo Cursano, l’associazione di categoria chiama a raccolta il sistema confederale. Il presidente nazionale Carlo Sangalli, il presidente nazionale di Fipe-Confcommercio Lino Enrico Stoppani e la presidente di Confcommercio Toscana Anna Lapini in qualità di delegata nazionale per la sicurezza e legalità si danno appuntamento a Firenze.
Cresce di nuovo l’allarme sicurezza, dopo il furto con scasso al Caffè Gilli e la Confcommercio interviene sul tema chiedendo l’intervento delle istituzioni e del proprio sistema confederale.“Non possiamo più permettere che la criminalità continui a fare ciò che vuole della nostra città. La misura è davvero colma”, scrivono in una nota congiunta il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni e il presidente di Fipe-Confcommercio Toscana Aldo Cursano, portavoce degli imprenditori riuniti nel “Patto per Firenze”, il cui neoeletto consiglio tornerà a riunirsi al Grand Hotel Baglioni mercoledì prossimo, 28 febbraio, alle ore 11.30.
“Colpendo il Caffè Gilli, un’impresa storica esistente dal 1733, ritrovo per tanti artisti e letterati che hanno fatto la cultura e la storia del nostro Paese, hanno toccato uno dei luoghi simbolo dell’italianità. È ora di fare qualcosa per contrastare questa escalation che mina le basi della socialità e del vivere civile”, proseguono Marinoni e Cursano, “perché come dice sempre il presidente nazionale di Confcommercio Carlo Sangalli senza sicurezza non può esserci libertà, neppure economica”.
E proprio al presidente confederale Sangalli, al presidente nazionale dei pubblici esercizi Lino Stoppani e alla incaricata nazionale di Confcommercio per la sicurezza e la legalità Anna Lapini è rivolta la missiva spedita oggi dalla Confcommercio fiorentina. “Siamo ben consapevoli del fatto che altrove, in Italia, succedono fatti ben più gravi di quelli che accadono nella nostra città, dove furti, rapine e atti di vandalismo finora per fortuna non sono degenerati in fatti di sangue”, scrivono nell’incipit della lettera il direttore Franco Marinoni e il presidente della Fipe Toscana Aldo Cursano, “ma non è però più accettabile che esista un sistema di criminalità diffusa per cui le stesse persone, negli stessi luoghi, alle stesse ore possono commettere gli stessi crimini quasi indisturbate.
E anche quando le forze dell’ordine intervengono, pochi giorni dopo quelle persone sono nuovamente pronte a delinquere con le stesse modalità, magari assumendo toni intimidatori nei confronti di chi, come i titolari dei negozi vicini, è sospettato di averli denunciati. Perché il nostro sistema giudiziario non riesce ad infliggere le pene necessarie”. “È evidente che il nostro sistema giudiziario si trova soffocato dentro leggi e meccanismi deficitari in quanto ad efficacia ed efficienza – spiegano Marinoni e Cursano – a conferma di questo, anche il contenuto di alcune intercettazioni telefoniche tra i delinquenti, il cui tenore è «vieni in Italia, perché contrariamente ai nostri paesi qui non ti fanno niente!»”.
Per fare il punto sulla sicurezza a Firenze, e mettere a confronto imprenditori, amministratori e forze dell’ordine, Confcommercio organizza per il prossimo 29 maggio un grande evento al quale interverrà anche il presidente nazionale Carlo Sangalli. “Perché confrontarci con le istituzioni e con i vertici del nostro sistema confederale? – spiegano Marinoni e Cursano - Perché la sicurezza è un tema di vitale importanza per le nostre imprese e i territori. Dal confronto possono scaturire idee e best practices, anche per quanto concerne il rapporto con le forze dell’ordine, magari da riproporre a Firenze.
E poi, più ne parliamo più cresce la consapevolezza dell’opinione pubblica, che può cambiare le cose sollecitando soluzioni concrete e veloci a chi ha il compito di amministrarci e di tutelare la nostra sicurezza”.