La Rsu del Comune di Firenze lancia l’allarme sui servizi demografici di Palazzo Vecchio: "tempi lunghissimi per espletare le pratiche, carenze d’organico, mancato aggiornamento del personale, nuovi italiani che giurano nei corridoi per mancanza di spazi".
I servizi demografici forniscono servizi essenziali alla cittadinanza, registrando la vita del cittadino nei suoi momenti fondamentali: nascita, cittadinanza, matrimoni, ora anche separazioni e divorzi, residenza, diritti elettorali, fino alla morte; ognuna di queste attività è stata sviluppata con leggi che, se sviluppano, garantiscono ed estendono l’esercizio dei diritti di cittadinanza, fatto di per sé encomiabile, non sono corredate da chiarezza applicativa e strumenti adeguati alle competenze attribuite, e non garantiscono così quella semplificazione e snellimento di tempi e procedure che la politica racconta al paese.
Prima tra le cause di sofferenza per il personale e conseguente disservizio per la cittadinanza sarebbe costituita da una rilevante carenza di organico: "ci saranno circa 20 pensionamenti nei prossimi tre anni, ai quali si sopperisce con il ricorso pesante e pressante allo straordinario, oppure facendo spostare il personale da una sede all’altra, spesso per accontentare le esigenze di visibilità dei presidenti dei quartieri che vogliono le sedi aperte anche in assenza di un organico adeguato".
I lavoratori denunciano la carenza di formazione e aggiornamento del personale: "nonostante rilevanti modifiche normative e nuove attribuzioni di attività al servizio (basti pensare alle unioni civili), per questo devono sopperire con auto-formazione e stipulando personalmente assicurazioni professionali a fronte delle conseguenze che eventuali errori, resi più probabili dalle condizioni di lavoro, possono produrre. I dipendenti denunciano altresì la lentezza e la macchinosità dei programmi informatici, spesso causa di rallentamenti e frequenti frizioni con l’utenza. Nonostante queste difficoltà il servizio, dalle rilevazioni di un soggetto terzo, registra un elevato indice di gradimento da parte dell’utenza: i contatti con questi uffici sono annualmente 64.000 a fronte dei 194.000 del Comune nel suo complesso".
I lavoratori denunciano ritardi e rischi di disservizi, ecco qualche esempio: "i tempi per le pubblicazioni matrimoniali raggiungono i 4 mesi; i tempi per la registrazioni dei divorzi sfiorano quelli del tribunale civile; i giuramenti dei nuovi cittadini italiani, alla faccia del valore civico fondamentale di tale atto, nel 50% dei casi vengono effettuati in un corridoio".
La Rsu del Comune di Firenze conclude "Con le prossime elezioni politiche questi uffici, che svolgono anche le funzioni elettorali, verranno messi ulteriormente sotto pressione. I lavoratori e la Rsu con loro non assisteranno in silenzio a tutto questo, per questo motivo chiederanno un incontro urgente con il Direttore Generale Parenti (al quale questo servizio fa capo) e con l’assessore al personale Gianassi, e sono pronti a mobilitarsi".