Sono tante le incognite presenti nella formula che sposta il passeggero del mezzo pubblico fiorentino dal punto A al punto B. Più sono i punti interrogativi e più auto e motorini restano in circolazione e necessitano di corsie da attraversare. In una città ridotta nelle arterie maggiori questo comporterebbe la massima disciplina al volante ed invece episodi di pirateria stradale sono all'ordine del giorno, motivati e giustificati dalla saturazione fisica e mentale.
Fatto. Il biglietto da 1,50 Euro garantisce 90 minuti di viaggio. Il resto sono variabili: orari e tempi di percorrenza, itinerari e capienza del mezzo dipendono dalle circostanze.
La Mobilità vivrà nel 2019 una nuova fase di assestamento con le Linee 1, 2 e 3 della Tramvia che intersecando la viabilità ordinaria, produrranno una rimodulazione dei flussi e magari nuove abitudini di viaggio contribuendo a variare gli itinerari degli automobilisti.
A farsi portavoce dell'utenza nel 2018 è stata ancora una volta la RSU di Ataf. Questo perché non esiste un Comitato passeggeri dedicato sul territorio e gli autisti sono il front office dell'azienda, lo sportello delle doglianze.
Aggressioni. Come se non bastasse il braccio di ferro tra azienda privata e dipendenti, le aggressioni a bordo sono diventate frequenti e preoccupano gli autisti pronti allo sciopero immediato ed a forme alternative di protesta che sono già previste nelle ore dedicate a Pitti Immagine per i primi giorni di gennaio.
La situazione potrà migliorare? Questo interessa agli utenti e non ce ne vogliano i dipendenti di Ataf ma l'unica preoccupazione del passeggero è pagare per un servizio che arrivi a destinazione con tempi certi. "Per quello c'è la Tramvia" hanno risposto in questi mesi alcuni nostri lettori, ma il Tram copre solo una parte del territorio urbano e metropolitano.