I quotidiani locali del Gruppo Gedi oggi sono in sciopero per protestare contro l'ipotesi di dismissione delle testate. Del gruppo fa parte anche il quotidiano Il Tirreno, nei confronti del quale Odg Toscana aveva chiesto di fare chiarezza.
Il pacchetto di cinque giornate di astensione del lavoro affidato ai cdr prevede iniziative indette dal coordinamento delle assemblee dei quotidiani locali ex Finegil, ora Gedi, Gazzetta di Modena, Gazzetta di Reggio, Il Mattino di Padova, Corriere delle Alpi, Il Piccolo, Il Tirreno, La Nuova Ferrara, La Nuova Venezia, La Provincia Pavese, La Sentinella del Canavese, La Tribuna di Treviso, Il Messaggero Veneto.
“Le notizie che si rincorrono sulla possibile vendita del Tirreno ci preoccupano. Ci preoccupa soprattutto la sorte di un giornale che ha fatto e continua a fare e raccontare la storia della Toscana. Un pilastro nel pluralismo dell’informazione che non può venire meno. Seguiremo da vicino la vicenda e speriamo che possa risolversi nel migliore dei modi. A tutti i dipendenti, giornalisti, poligrafici, operai e impiegati, la piena solidarietà della nostra associazione”. Un messaggio che arriva direttamente da Confartigianato: l’associazione di categoria degli artigiani e delle piccole e medie imprese si schiera così al fianco dello storico quotidiano toscano che ha tantissime sedi in regione, compresa la provincia di Massa Carrara.
E’ degli ultimi giorni, infatti, la notizia che il Gruppo Gedi, che detiene anche Stampa e Repubblica per esempio, voglia cedere alcuni quotidiano locali fra cui rientrerebbe pure il Tirreno di Livorno (comprese tutte le edizioni provinciali della Toscana). “Siamo consapevoli che il mercato della carta stampata non stia vivendo un periodo d’oro ma siamo fortemente convinti che i quotidiani abbiano un ruolo essenziale nelle nostre comunità e rappresentino un modello di informazione che deve semmai essere recuperato e potenziato – prosegue Confartigianato Massa Carrara -.
Il Tirreno, nel territorio apuano come in altre realtà in cui opera, rappresenta una fonte affidabile di informazione, una ricchezza culturale e di approfondimento per tutte le realtà in cui lavora: durante la sua lunga storia ha raccontato bene le nostre comunità, le difficoltà e le vittorie, i momenti di gloria e quelli più tristi, le storie commoventi e gli eventi più importanti. Conosciamo bene i giornalisti che lavorano nella testata, sempre professionali e con un occhio imparziale alla ricerca della verità da restituire all’opinione pubblica.
Oggi, venuti a conoscenza della situazione e delle loro preoccupazioni, dello sciopero annunciato che prevede ulteriori giornate di mobilitazione, siamo al loro fianco. Conosciamo il mercato e le sue regole – conclude Confartigianato – ma speriamo solo che tutta la politica segua con la dovuta attenzione quanto sta accadendo perché, al di là di quella che sarà la futura proprietà, il Tirreno deve continuare a esistere e a raccontare le nostre comunità. Per l’importanza della testata in Toscana chiediamo di seguire e controllare il nuovo piano industriale affinché garantisca territorialità, indipendenza e occupazione.
Il Tirreno è una ricchezza di informazione, storia e professionalità che nessuno può permettersi di perdere”.