Dopo quanto affermato sulla stampa dal Segretario regionale Pd Parrini in merito alla fusione di Uncem in Anci, nonché della sua eliminazione perché fonte di costi inutili, il Presidente di Uncem Toscana Oreste Giurlani replica ricordando come l'organo che raggruppa gli enti locali rurali sia espressione della volontà degli stessi sindaci eletti nel Partito di Parrini. Se si tratta veramente di una spesa inutile, l'hanno voluta i sindaci. Siamo davanti ad una sfiducia collettiva, dunque? "Su La Repubblica Firenze di oggi dico la mia su fusioni, Grande Firenze e sulla proposta di accorpamento di Uncem e Legautonomie all'Anci. Sono convinto che serva un salto di qualità per porre in atto proposte operative, oltre che tempi certi per arrivare a risultati concreti" scriveva il segretario PD Dario Parrini nella sua e-news.
“Vorrei ricordare che sul piano nazionale esiste già un protocollo d’intesa fra Anci e Uncem che definisce i rapporti fra le due associazioni a livello organizzativo e operativo. Sul piano locale, fra Anci e Uncem esiste da sempre una collaborazione e non c’è da parte nostra nessuna preclusione ad alimentarla, anche perché i tempi difficili che vivono gli Enti locali presuppongono unità di intenti da parte delle associazioni. Nel merito voglio semplicemente dire che i nostri soci, i Comuni - unici titolari del diritto e del potere di assumere decisioni di questa portata - hanno già più volte manifestato la volontà, vedi l’ultimo congresso di aprile 2015, di mantenere questa Associazione, per la capacità della stessa di rappresentare e tutelare la specificità dei Comuni e dei territori montani e rurali.
È questa l'“utilità” che ci hanno espressamente riconosciuto. Saranno comunque sempre loro, i Sindaci, ad assumere le decisioni che riterranno più giuste per il futuro dell’Associazione, anche questa volta".