BARBERINO TAVARNELLE, 26 aprile, 2024. Ogni elemento, ogni tassello del pallone stratosferico che domani, dalle ore 9.30, spiccherà il volo dalle colline di San Donato in Poggio, cuore del Chianti, per avventurarsi nello spazio ed esplorare le peculiarità atmosferiche che gravitano nell’area centrale della penisola è stato ideato, progettato, costruito dagli studenti e dalle studentesse del corso di Tecnologie Spaziali del Dipartimento di Fisica e Astronomia e del Corso di Laurea in Scienze Fisiche e Astrofisiche, tenuto dall’astrofisico Emanuele Pace.
L’Osservatorio Polifunzionale del Chianti, polo di riferimento nazionale per la divulgazione della cultura e la ricerca scientifica, di proprietà del Comune di Barberino Tavarnelle, di cui il professor Pace è responsabile, domani apparirà agli occhi degli esperti e degli ingegneri spaziali del futuro come una sorta di Cape Canaveral con una sua base di lancio per la realizzazione della missione spaziale, sperimentata per la prima volta in ambito universitario e didattico con questa strumentazione.
Ciò che verrà mandato in orbita, con tanto di conto alla rovescia, dagli studenti, sotto la guida di Emanuele Pace, è lo “Stratospheric Balloon for Atmospheric Measurements (SBAM)”. “L’obiettivo è quellodi effettuare misurazioni scientifiche – spiega l’astrofisico Emanuele Pace - ed insegnare agli studenti a gestire, seppur in una dimensione ridotta, una missione spaziale. Le telecamere riprenderanno l’ascesa e la discesa, una guardando verso l’orizzonte, l’altra verso il basso.
Lo strumento, sviluppato in sei mesi di lavoro, servirà a misurare temperatura, pressione, umidità, caratteristiche del vento”. “Il lancio sarà seguito costantemente – continua - e una volta in atmosfera individueremo la traiettoria, se rispecchia quella prevista ci muoveremo per andare a recuperarlo”. Il sindaco di Barberino Tavarnelle, che prenderà parte al lancio, ha sottolineato che la struttura, battezzata quasi 15 anni fa da Margherita Hack e realizzata dal Comune con un investimento superiore a 350mila euro, è stata realizzata per avvicinare la scienza ai giovani, promuovere e accogliere attività di formazione e didattica universitaria.
Il team degli studenti è composto da Claudio Mollica, Clarissa Calamai, Bruno D’Angelo, Irene Fiorentino, Lara Fossi, Valentina Giordani, Lorenzo Graziani, Luca Mazzini, Irene Parenti, Martina Raco, Ofelia Romani.
Nello specifico la missione permetterà di portare ad un’altitudine di 36.000 metri una suite di esperimenti disposta in un contenitore cubico di 25 cm di lato. “Raggiunta la quota finale, dopo circa 2 ore di volo ascensionale – precisa il prof. Pace, responsabile dell’Opc -, il carico sarà sganciato, si aprirà il paracadute ad una quota intermedia per frenare la caduta libera e il carico scientifico rientrerà a terra dopo una traiettoria che si presume lo porterà nell’area centro-orientale del centro Italia, tra la Toscana orientale e le Marche”.
Il carico scientifico pesa circa 1 kg, è coibentato per resistere all’intervallo di basse temperature che subirà e comprende strumentazione alimentata a batterie per misure di temperatura, pressione, umidità, misura del vento, 2 telecamere, una verso il basso e una verso l’orizzonte, un contatore Geiger, pannelli solari, misura dell’irraggiamento solare, un GPS e un segnale sonoro per evidenziare la scomparsa del suono con la riduzione della densità atmosferica.
Al lancio del pallone stratosferico potranno partecipare cittadini e appassionati in forma gratuita.