Scie chimiche, da Firenze chiesto esame scientifico in Toscana

Il clima è cambiato a causa di un complotto internazionale?

Antonio
Antonio Lenoci
24 settembre 2014 12:00
Scie chimiche, da Firenze chiesto esame scientifico in Toscana

Chiesto da Firenze uno studio e l'interessamento del Governo al fine di dare una risposta certa alle troppe ipotesi sull'argomento.Arpat Toscana ha già presentato una relazione in merito nel 2011Tra le conclusioni: "Si può senz’altro ritenere che la serie di teorie che vanno sotto la voce di “scie chimiche” sia in gran parte ispirata ed alimentata dal fenomeno delle scie di condensazione prodotte dai gas di scarico degli aerei in volo.

D’altra parte la visibilità delle scie di condensazione è presumibilmente aumentata a partire dagli anni ‘90 e questo può essere stato uno degli elementi che hanno favorito il diffondersi di queste teorie; ciò insieme all’altro fattore determinante costituito dalla disponibilità e facilità di accesso a qualsiasi tipo diinformazione attraverso la rete internet ed il web. L’ampia ricerca bibliografica effettuata ha permesso di individuare numerosi studi e documenti scientifici nei quali vengono spiegati i fenomeni di formazione dei contrails; inoltre sono stati raccolti dati e stime delle emissioni e dei corrispondenti effetti dovuti al traffico aereo.

La ricerca ha permesso di selezionare alcuni testi ed articoli contenenti spiegazioni e chiarimenti che riportano i fenomeni osservati, comunemente indicati come prove dell’esistenza delle chemtrails, nell’ambito di più o meno frequenti eventi fisici e meteorologici. Il lavoro ha quindi riproposto la teoria della formazione dei contrails, le corrispondenti condizioni fisiche limite, la corretta interpretazione delle Appleman chart e, seppur a livello indicativo, l’evidenza che le condizioni di formazione delle scie si presentano con una certa frequenza anche nei nostri cieli.

Sono state quindi riportate alcune informazioni sulle emissioni del traffico aereo, per l’Italia in generale ed in particolare per i principali aeroporti della Toscana.Sono state infine sinteticamente riportate valutazioni e dati sugli impatti stimati dovuti a queste emissioni, sia per gli aspetti relativi alla qualità dell’aria che per gli effetti climalteranti".Impatto sulla qualità dell’aria: "Se si considera una particella di dimensione pari ad 1 µm (diametro aerodinamico) questa, in base alla propria velocità di sedimentazione impiega circa 328 giorni per “cadere/percorrere” 1 km in atmosfera; se la particella è ancora più piccola, ad esempio di 0.02 µm, impiegherebbe per lo stesso percorso circa 230 anni. Si osserva che la parte relativa all’apporto diretto di tali emissioni in termini di qualità dell’aria non risulta significativa, bensì l’impatto maggiore è dovuto agli inquinanti secondari, ovvero quelli che si ottengono dalle reazioni chimiche e fotochimiche che includono le sostanze emesse dagli aerei. Un aspetto rilevante dei risultati, al di là dell’entità dell’impatto, è senz’altro quello nel quale si evidenzia che l’impatto stesso, i suoi effetti principali,si verificano a distanze di centinaia di chilometri dai luoghi sulla cui verticale vengono a posizionarsi le emissioni più significative".Effetti climalteranti: "Le emissioni non-LTO, per la quota a cui si verificano, incidono ed interferiscono anche maggiormente con altri componenti climatici quali ad esempio l’ozono stratosferico.

Analogamente le emissioni di aerosol e dei loro precursori (solfati e black carbon, ad esempio) possono modificare la composizione atmosferica dei nuclei di condensazione ed indurre l’accrescimento di nuvolosità, in particolare di quella alta e sottile tipo cirri, nonché modificarne le proprietà.Mentre per quanto riguarda i gas serra si ritiene che la spiegazione delle loro interazioni con il clima sia elevata, la comprensione scientifica dei meccanismi e fenomeni sia pressoché completa, il giudizio assegnato per quanto riguarda i “linear contrails” indica che ancora la comprensione e spiegazione dei fenomeni legati rimane molto parziale".

La letteratura sulle Scie chimiche è varia e nutrita. Si tratta di quelle striature che appaiono nei cieli al passaggio dei velivoli. Troppo persistenti per alcuni, se si trattasse di solo vapore acqueo dovrebbe dissolversi rapidamente, invece il cielo si riempie di righe e sfumature di bianco.Un fenomeno naturale e normalissimo dovuto all'attrito dei velivoli con l'aria, oppure un complotto che ha contribuito allo stravolgimento climatico e all'aumento delle malattie genetiche e la contaminazione alimentare?La Regione Toscana ha affrontato l'argomento a seguito di una interrogazione presentata dal consigliere Gabriele Chiurli che ha richiesto uno studio approfondito e scientifico da parte di Arpat, l'Agenzia toscana deputata allo studio dei fenomeni legati all'ambiente e al territorio."Noi non possiamo parlarne con certezza - ha sostenuto Chiurli in Aula - è proprio questo il problema.

Non sappiamo con sicurezza di cosa si tratta, anche per poterne parlare c'è la necessità di uno studio ad hoc che caratterizzi fisicamente il fenomeno".I consiglieri regionali che sono intervenuti hanno portato però l'attenzione altrove, sui fenomeni climatici, facendo riferimento anche ai fatti avvenuti in Toscana e le trombe d'aria che negli ultimi giorni si sono abbattute sul territorio devastandone l'agricoltura. Giovanni Donzelli ha ricordato il sopralluogo effettuato a Cerreto Guidi dove ai danni si è aggiunto il pericolo dell'amianto disperso dai tetti distrutti."Le scie chimiche esistono - afferma Mauro Romanelli - una è il petrolio, causa di guerre e strada che dovremmo abbandonare.

L'altra scia chimica è l'amianto e la Toscana ha l'unica legge regionale sull'argomento che invita a svolgere controlli, fare lo smaltimento in modo corretto, ed effettuare la trasformazione, ma siamo inadempienti sull'attuazione della normativa"Maggiore attenzione al territorio - questo è stato auspicato - con rafforzamento della Protezione Civile e degli strumenti di intervento in caso di calamità naturali. 

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