"Mi colpisce al cuore la notizia degli arresti e delle indagini su decine di professori universitari in tutta Italia, accusati di aver truccato concorsi pubblici spartendosi cattedre e favori" commenta il sindaco di Firenze, Dario Nardella.
"Mi colpisce in maniera particolare - continua Nardella - perché si parla di un mondo che conosco bene e nel quale ho speso molti anni della mia vita come studente, come dottorando di ricerca e come docente precario.E mi ferisce perché è un caso diffuso in tutta Italia e tocca anche la mia città, Firenze, capitale della cultura e simbolo di quel Rinascimento di arti e di pensiero che ha nutrito per secoli l’umanità intera.Questa storia è odiosa perché avvelena i pozzi della cultura, della ricerca e della formazione, distrugge la speranza delle nuove generazioni e mina la fiducia dei cittadini verso l’istituzione universitaria che dovrebbe essere la colonna portante di un paese.Non dobbiamo arrenderci alla miseria umana e morale che ha contagiato i nostri atenei.
Chiediamo anzitutto alla magistratura di fare presto e – se accertate le responsabilità – di punire in modo esemplare chi si è macchiato di questi reati.Truccare un concorso vuol dire uccidere la meritocrazia e compromettere il sogno di crescita e la credibilità di un paese e della sua classe dirigente.Mi rivolgo ai tanti studenti, ricercatori e professori che ogni giorno si impegnano con onestà, dedizione e passione, affinché rompano il vergognoso velo di omertà che ancora oggi copre il mondo della ricerca e dell’università.
E’ il momento di reagire per il bene dell’Italia, per restituire fiducia ai cittadini e per lasciare ai nostri giovani l’opportunità di provarci e di far valere il proprio talento e il proprio sacrificio".