“Quella di oggi è stata un’occasione importante per ascoltare i vertici di Sas e fare il punto della situazione dopo l’operazione Free Parking, per cui va ringraziata la commissione Controllo. Siamo di fronte a una vicenda che merita la massima attenzione, per questo l’amministrazione ha subito messo in campo azioni concrete". Così Nicola Armentano, capogruppo Pd a Palazzo Vecchio, e la consigliera comunale Pd e vicepresidente della commissione Francesca Calì, commentando l’audizione in commissione Controllo del presidente Stefano Agresti e del direttore generale Cristiano Rebecchi di Sas spa. Il caso "Free Parking" scoppiò il 13 gennaio con gli arresti e la bufera in Comune.
"In Consiglio comunale - proseguono - abbiamo avuto modo di ascoltare una lunga e precisa comunicazione del sindaco e abbiamo avuto oggi la conferma dall’assessore Gianassi che la commissione verrà tenuta costantemente aggiornata sulle evoluzioni. Anche in questa sede è stato opportuno ricordare come l’amministrazione abbia dato un forte impulso a partire dalla scorsa consiliatura ai controlli sui parcheggiatori abusivi, controlli determinanti poi a fini di questa operazione. È stato importante apprendere che Sas non era all’oscuro dei fatti ma a novembre 2018 un funzionario si era rivolto alla polizia giudiziaria per denunciare i fatti e che di tale circostanza sino ai giorni scorsi l’azienda aveva taciuto per non compromettere le indagini.
Come è valsa la pena ricordare di nuovo che Sas nell’immediatezza della contestazione dei reati ha preso una posizione netta con la sospensione di tutti i soggetti coinvolti. Questo ci porta a capire la presenza di una governance sana e attenta, dato che si evince anche dal fatto che l’azienda sotto quest’ultima gestione è stata risanata, con un bilancio tornato in utile dopo tempo. È chiaro però che qualcosa non ha funzionato ed è giusta la strada intrapresa per una riorganizzazione complessiva della società e dei servizi.
In questo senso apprezziamo che il direttore generale stia valutando l’ipotesi delle dimissioni come richiesto dal sindaco, compatibilmente con le modalità necessarie e i tempi più consoni all’adeguato svolgimento dei servizi erogati e alla loro continuità. Chiaramente quindi non una decisione da prendere dall’oggi al domani ma da valutare nell’arco di tempo necessario. Dobbiamo tener di conto che Sas svolge mansioni cruciali per la vita dei cittadini e come tali devono poter funzionare al meglio.
A conclusione possiamo dire che l’audizione di oggi ha permesso di approfondire importanti aspetti di questa vicenda e della situazione di questa società. È emersa - concludono Armentano e Calì - una totale disponibilità al confronto e siamo convinti che verrà fatta presto piena luce sull’accaduto e sulle precise responsabilità”.
“Il presidente di Sas Stefano Agresti e il direttore generale Cristiano Rebecchi, è chiaro dopo l’audizione in commissione controllo di questa mattina, restano saldamente al loro posto. A quanto pare la volontà del sindaco Nardella conta assai poco. Ci risulta infatti che lui in prima persona avesse chiesto le dimissioni di Rebecchi all’indomani dei risultati dell’indagine che ha portato agli arresti di dipendenti SaS”. Questo il commento del capogruppo di Forza Italia Jacopo Cellai.
“Questa vicenda non cessa di stupire – aggiunge il capogruppo azzurro –. Il minimo che ci si potesse aspettare, dopo lo scandalo emerso, erano le dimissioni immediate dei vertici dell’azienda, incapaci di controllare quanto accadeva sotto il loro naso. E invece non solo sono ancora al loro posto, ma non rispondono neppure al sindaco, a capo dell’amministrazione che detiene il 100% delle quote. Fantastico davvero”.
"Questa mattina abbiamo ascoltato in audizione i vertici di SAS e quelli dell'Amministrazione collegati alla fase emergenziale annunciata dal Sindaco. Siamo preoccupati, ma almeno abbiamo ottenuto alcune risposte, che forse il Sindaco avrebbe fatto bene a riferire in Consiglio, risparmiandosi qualche litania sulle vie delle Città". Così i consiglieri di SPC Dmitrij Palagi e Antonella Bundu, che proseguono: "Intanto siamo di fronte a un doppio binario parallelo. Al Direttore Generale sono state richieste le dimissioni ma non è dato capire se e quando le darà.
Nel frattempo l'attività ordinaria, tolta quella dei "vigilini", prosegue come prima. La gestione dei permessi per entrare in ZTL e la ricognizione dei dati sulle soste fermi al 2007. Oggi in audizione ci è sembrato di essere di fronte a due SAS. Una gestione commissariata tesa a una proposta da fare entro sei mesi, che non esclude nessuna ipotesi, neppure quello di un suo accorpamento. Abbiamo chiesto la tutela dei livelli occupazionali, per tutto il personale che svolge comunque il suo lavoro onestamente tutti i giorni.
Speriamo venga accolta pienamente la nostra posizione, che ci sembra essere potenzialmente condivisa dalla Giunta. Chi "comanda" quindi oggi in SAS? C'è di fatto una grande confusione, il che non è esattamente rassicurante all'indomani di uno scandalo. Anche perché nel frattempo pare che nessuna responsabilità venga messa in carico alla dirigenza, salvo timide richieste di dimissioni senza riscontro.
Un'altra domanda rimane senza risposta e potrà ottenere risposta solo se ci sarà la volontà di ripensare complessivamente al sistema. Perché se tutte le norme sono state rispettate e stando alla legge niente di più poteva essere fatto, come l'attività ordinaria di controllo ha potuto permettere che avvenisse quanto è uscito poche settimane fa sulla stampa? La questione - concludono Dmitrij Palagi e Antonella Bundu - non riguarda solo SAS ma tutte le partecipate. Il Consiglio comunale merita di essere investito complessivamente, senza limitarsi ad ascoltare sporadicamente il Sindaco in aula e vedere delegato tutto a Giunta e incarichi fiduciari".
“In Commissione controllo ci aspettavamo di ricevere le dimissioni del presidente di Sas Stefano Agresti e del direttore generale Cristiano Rebecchi. Dimissioni che non sono arrivate. Sono persone inadeguate – attacca il vice presidente del Consiglio comunale Emanuele Cocollini a nome di tutto il gruppo della Lega Salvini Firenze – perché nel corso dell'audizione hanno detto che non si sono accorti di nulla! Nel peggiore dei casi fanno parte anche loro di quel sistema e che attiene all'enorme questione morale sulla quale non si vuol fare luce.
Anche il sindaco ha provato a chiedere le dimissioni di presidente e direttore generale, senza riuscirci. Anche oggi ribadiamo – continua Emanuele Cocollini a nome della Lega – la medesima richiesta: si dimetta il sindaco!
E' sempre più evidente che coloro che operavano all’interno della SaS e attorno ad essa, si sono vantati di aver fatto favori, usando riguardi o togliendo multe, a persone del partito del sindaco. Qualcuno faceva questo servizio e per gli operatori della SaS esistevano due categorie di cittadini: quelli iscritti al PD, che andavano trattati con i guanti, e tutti gli altri che potevano essere tranquillamente raggirati, minacciati, taglieggiati e derubati”