SARTEANO (SIENA) - I lavori di restauro dell’Annunciazione del Beccafumi, a Sarteano, saranno presentati al pubblico per due pomeriggi e descritti dagli stessi restauratori, Nadia Presenti e Mario Verdelli. L’appuntamento per tutti gli appassionati e i sarteanesi è alla Sala d’arte (chiesa di San Martino), martedì 30 maggio e giovedì primo giugno, tra le 15 e le 17. Nell’occasione verranno illustrate le tecniche innovative utilizzate per risolvere i piccoli problemi del dipinto - un capolavoro che si colloca tra tardo Rinascimento e Manierismo - oggetto di sollevamenti e distacchi lenticolari del colore e della preparazione, di varie misure ed entità, distribuiti lungo le fibre del legno di supporto.
L’intervento, avviato pochi giorni or sono, viene effettuato in loco senza smontare il dipinto su incarico di don Antonio Canestri, direttore dei beni culturali e dell’arte della Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza (suffraganea di quella di Siena-Colle-Montalcino), in seguito all’autorizzazione della Soprintendenza di Siena, Arezzo e Grosseto e grazie all’impegno economico della Parrocchia di Sarteano.
«L’operazione – commenta il sindaco di Sarteano Francesco Landi - testimonia la grande attenzione riservata dalla Soprintendenza alle opere d’arte e in particolare al nostro dipinto più famoso, ma anche la volontà di chi opera nel territorio, dal nostro parroco don Fabrizio Ilari alla società Intrepido servizi che gestisce i beni culturali e la promozione, di tutelare e valorizzare il nostro patrimonio artistico, che ha come simbolo proprio l’opera di Beccafumi».
Prima delle operazioni di restauro è stata fatta una ricerca della documentazione fotografica d’archivio e sono state eseguite indagini diagnostiche in luce visibile e in luce radente ad altissima definizione, con particolari significativi e macrofotografie. L’intervento di restauro è stata l’occasione per acquisire la documentazione alla luce Uv e alla radiazione Infrarossa per la conoscenza dei materiali costituenti l’opera e i precedenti interventi. Eseguita la mappatura dei distacchi dell’intera superficie, si procede all’adesione della pellicola pittorica e della preparazione con la tecnica del sottovuoto localizzato (ideata nel 2001 dagli stessi restauratori) utilizzando micro-iniezioni di adesivo e consolidante naturale. «Si tratta – afferma Nadia Presenti – di un metodologia d’intervento specialistica, progettata dal nostro studio, che non lascia tracce visibili nella superficie pittorica».
Intanto sono state eseguite iniezioni di antiparassitario dove necessario come profilassi, ed è stata eseguita la pulitura dell’opera dalle polveri. Per migliorare la leggibilità del dipinto sarà realizzata la correzione del ritocco neutro nella veste rossa, in basso, della Vergine con integrazione pittorica attraverso la tecnica della selezione cromatica intonata alla zona di colore circostante, nonché la velatura delle macchie scure sotto al giglio dell’Arcangelo. Questi interventi sono stati preventivamente valutati con la direzione dei lavori, in particolare Letizia Nesi della Soprintendenza di Siena, Arezzo e Grosseto.