“È un fatto positivo che anche il Prefetto Alessandra Guidi partecipi al dibattito pubblico sui noti problemi delle civile convivenza a Santo Spirito. Dibattito – precisa il vice presidente vicario del Consiglio comunale Emanuele Cocollini – che deve vedere tutti coinvolti, non solo sulle soluzioni, ma anche sulla gestione dell’ordine pubblico che è di competenza proprio del Prefetto.
Al Prefetto Guidi, che è a Firenze soltanto da qualche mese, va riconosciuto il merito di aver affrontato il problema sanzionando coloro i quali si sono resi responsabili di comportamenti inaccettabili. Ed è un fatto nuovo e positivo anche perché fino ad oggi si era deciso di non intervenire, anche in occasione delle manifestazioni non autorizzate del 25 aprile.
Lo stesso Prefetto però, non è esente dalla possibilità di essere criticato e dovrebbe spiegare alla città cosa intende quando sostiene che fino ad oggi c’è stata una “situazione di relativo rispetto delle misure di anti-assembramento” a Santo Spirito, magari fornendo numeri e dati, perché ci sembra di poter rilevare che Santo Spirito è soggetto a situazioni di degrado ed illegalità quotidiane da molti anni ed anche durante l’emergenza pandemica.
Approfondimenti
Invocare le tante intelligenze che ci sono in città per una soluzione risolutiva per tutelare il sagrato di Santo Spirito significa, implicitamente, ammettere il fallimento della politica e di coloro i quali sono chiamati a governare - da molti anni - la città. La tutela del sagrato, il decoro urbano, la coesione sociale, la gestione dell’ordine pubblico, sono questioni politiche che non possono essere ridotte ad un dibattito meramente tecnico.
La realizzazione di una cancellata a salvaguardia del sagrato – prosegue Emanuele Cocollini – è stata proposta da alcuni gruppi politici attraverso la presentazione di atti all’interno del Consiglio comunale così come altri gruppi hanno proposto altre soluzioni. Ed è peraltro il Consiglio - come il Prefetto sa benissimo - il luogo preposto al dibattito pubblico sul tema e sono i Consiglieri che sono chiamati a votare la soluzione che ritengono più idonea. Se il Prefetto ha la volontà di partecipare al dibattito sul tema, saremo felice di ospitarla in Consiglio comunale – conclude il vice presidente vicario – per confrontarsi con i Consiglieri e la Città”.