Firenze, 27 gennaio 2017– L'appuntamento per la seconda edizione di "SanitàdiTutt!" è per sabato 28 gennaio, dalle 9.30 alle 17.30 a Spazio Reale, via San Donnino 4/6, Campi Bisenzio. La giornata di partecipazione, voluta dall'assessore al diritto alla salute e al sociale Stefania Saccardi, e rivolta a operatori, amministratori locali, cittadini, ha come sottotitolo "Un anno dalla riforma del servizio sanitario toscano: risultati e impegni futuri". La prima edizione dell'incontro era stata, sempre a Spazio Reale, il 7 novembre 2015.
Poi, a fine 2015, l'approvazione della legge di riforma del Servizio sanitario regionale. "Con la riorganizzazione del servizio sanitario toscano - dice Stefania Saccardi - abbiamo voluto semplificare il sistema, ridurre i livelli direzionali delle aziende sanitarie, uniformare gli assetti organizzativi, aumentare le sinergie con le aziende ospedaliero universitarie attraverso la programmazione integrata e la diffusione di buone pratiche, valorizzare il territorio e le sue risorse sociali ed economiche.
A un anno dalla riforma mi sembra importante fare il punto su quanto fatto e invitare nuovamente operatori, amministratori, cittadini, ad una giornata di confronto per la condivisione dei risultati raggiunti e gli impegni futuri. Anche quest'anno il confronto si articoler&a grave; attraverso dei tavoli tematici di approfondimento". La giornata sarà aperta da un intervento dell'assessore Saccardi che illustrerà i principali progetti/attività che sono stati realizzati a un anno dalla riforma.
Sabato a Campi Bisenzio ci sarà anche una manifestazione di comitati di sinistra contro le politiche regionali sulla sanità, in particolare la vicenda del dirigente Morello della Asl Toscana Centro condannato, in attesa del ricorso in appello, per abuso d'atti d'ufficio.
“Esiste una legge che prevede la sospensione da incarichi di responsabilità nella gestione pubblica nel caso di condanne penali gravi, per quale motivo non dovrebbe essere pienamente applicata? Ci auguriamo che il giudizio di secondo grado sancisca l’innocenza dell’ex Direttore generale della Asl Centro, ma nel frattempo il dottor Morello ritorni al suo ruolo di medico, dando un esempio di responsabilità istituzionale e rispetto delle regole.” afferma il consigliere Paolo Sarti di Si Toscana a Sinistra “Abbiamo presentato un’interrogazione in Consiglio, che verrà discussa domani, per sapere se corrispondono a realtà le notizie che ci arrivano dai media: parlano di un possibile immediata ricollocazione di Morello presso la Direzione regionale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale, con l’affidamento del coordinamento di alcuni progetti riguardanti l’Area Vasta Centro.
Sarebbe quindi intenzione della Giunta e dell’Assessore Saccardi in particolare premiare immediatamente e senza indugio un funzionario pubblico che ha comunque ha subito una condanna, anche se in primo grado, eludendo in tal modo la ratio della legge volta a tutelare la corruzione e l’illegalità nella Pubblica Amministrazione. Come non bastasse, si impegnerebbero risorse pubbliche che certo non avanzano nel quadro attuale. Sono fiducioso che domani in Aula verremo smentiti”.
«Sull’applicazione delle sentenze e dei loro esiti ancora una volta il Pd toscano si dimostra a doppia velocità: inflessibile quando colpiscono gli avversari politici, e in cerca di escamotage quando si tratta di amici e persone organiche al sistema di potere»: parola del Capogruppo Forza Italia e Vicepresidente della Commissione sanità in Consiglio regionale, nonché coordinatore regionale azzurro, Stefano Mugnai, che così interviene sulla sospensione di Paolo Morello Marchese dal suo ruolo di direttore della Asl Toscana Centro in virtù della condanna riportata in primo grado a Siena per abuso d’ufficio. In qualità di Vicepresidente della Commissione sanità, sulla questione Mugnai ha prodotto una specifica interrogazione.
Al di là dei quesiti formalizzati nell’atto, però, la posizione è cristallina: «Noi siamo sempre garantisti – afferma il capogruppo e coordinatore regionale di Forza Italia – anche perché qui si tratta di una sentenza di primo grado a fronte della quale Morello avrà tutti gli strumenti e le opportunità per dimostra la sua innocenza, se tale. Per parte nostra certo non possiamo dirci stupiti da un pronunciamento che riguarda vicende da noi già segnalate in passato, con un sistema sanitario piegato alla costruzione di consenso clientelare anche attraverso la creazione di carriere fulminanti e fantastiche sviluppate entro corsie preferenziali». «Ciò che invece ci colpisce è che in queste ore l’assessore alla sanità stia pensando, in giunta, a soluzioni parallele e ultronee per impedire la piena efficacia delle norme.
Nello specifico – incalza Mugnai – si starebbe pensando di creare una figura ad hoc, che se finora non è esistita vuol dire non se ne sentiva il bisogno, per consentire a Morello Marchese di conservare il livello retributivo proprio di un ruolo che il combinato disposto della sentenza e della legge Severino non gli permetterebbe di esercitare. Noi continuiamo a sostenere che la Severino sia una legge vergognosa, e questo ‘aggiramento’ oggi dimostra una volta di più come il Pd l’abbia voluta solo per colpire il proprio avversario politico; e oggi gli si ritorce contro».
"Voglio ringraziare Paolo Morello per il lavoro fatto finora. Gli riconfermo tutta la mia fiducia. Al di là di un provvedimento necessitato dalle norme di legge, il mio auspicio è che si possa continuare a lavorare insieme al servizio del sistema sanitario regionale". L'assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi interviene sulla vicenda di Paolo Morello Marchese, che, per decisione dell'avvocatura regionale, dal 1° febbraio sarà sospeso dall'incarico di direttore generale della Asl Toscana centro. L'avvocatura ha stabilito la sospensione in seguito alla condanna a un anno e mezzo per abuso di ufficio inflitta a Morello a Siena, in relazione a una vicenda del 2011, quando era direttore generale della Aou senese (ma la pena è stata sospesa). A Morello viene contestato di aver nominato direttore amministrativo dell'Aou senese Giacomo Centini, prima che il suo nome fosse inserito formalmente nella lista dei candidabili a quell'incarico.
Processo chirurgico, medico, materno-infantile, processo oncologico, pronto soccorso, dipendenze patologiche, salute mentale, riabilitazione e percorso ambulatoriale: la Regione si appresta a definire i criteri di accreditamento delle strutture sanitarie e territoriali e la commissione regionale Sanità, presieduta da Stefano Scaramelli (Pd) è chiamata a esprimere un parere preventivo. Si tratta di requisiti specifici di qualità e sicurezza per i processi portanti del sistema sanitario regionale e interessano tutte le strutture pubbliche e quelle private che si vogliano accreditate al fine di operare per conto del sistema sanitario regionale. Il confronto è iniziato nella seduta di mercoledì 25 gennaio, per arrivare al voto nella prossima seduta, in calendario il 7 febbraio.
Il presidente Scaramelli ha indicato quattro punti prioritari, da rivedere prima della pubblicazione dei criteri: “Per quanto riguarda il processo delle cure oncologiche, inserire elementi valutativi della qualità e del comfort degli ambienti nei quali vengono effettuati i trattamenti. Aumentare al livello massimo la ‘pesatura’ per il codice rosa e del Pronto Soccorso pediatrico, nel percorso emergenza urgenza. Premiare l’integrazione dei processi di salute mentale con gli enti locali e i centri per l’impiego.
Infine, dedicare la massima attenzione al contrasto al dolore nella fase del parto”. La Giunta regionale ha emesso il regolamento di attuazione delle norme per l’autorizzazione e l’accreditamento sanitario nello scorso novembre, a seguito delle modifiche introdotte nella legge regionale. Si tratta di norme in materia di qualità e sicurezza delle strutture sanitarie, procedure e requisiti autorizzativi di esercizio e sistemi di accreditamento. Il regolamento prevede la successiva individuazione dei processi, sulla quale la commissione Sanità è ora chiamata ad esprimersi.
Circa 200 infermieri a tempo indeterminato, 50 con contratto a tempo determinato e un numero inferiore di personale socio-sanitario e ostetriche: sono questi i numeri del piano assunzionale dell’Azienda sanitaria Toscana Centro per il 2017, presentati lo scorso 25 gennaio alle sigle sindacali. Numeri altamente contestati dal sindacato autonomo Nursind. “Il piano è appena sufficiente a coprire il turn over per pensionamenti e mobilità – attacca Giampaolo Giannoni, coordinatore regionale Nursind – e non incide minimamente sul riequilibrio delle dotazioni organiche da anni in sofferenza”. Detto in altre parole, “mancano ancora 200 infermieri per riportare la situazione negli standard di sicurezza e di qualità del servizio sanitario”, chiarisce il coordinatore regionale Nursind.
Ad oggi, infatti, “il rapporto tra infermieri e pazienti varia da 1 su 11 a 1 su 14 per le degenze mediche e chirurgiche, contro un rapporto considerato ottimale di un infermiere ogni 6 pazienti”. “Abbiamo chiesto che il fabbisogno di personale venisse stimato secondo altri criteri, oltre al semplice turn over – aggiunge Giannoni – come l’indice delle assenze per malattia e infortuni, le ore di permesso, le ore di formazione obbligatoria prevista per legge, i necessari turni di riposo, anch’essi sanciti per legge ma costantemente stressati da una gestione al limite”. “Per i Pronto Soccorso deve essere previsto inoltre un calcolo più complesso delle dotazioni organiche – sottolinea – che tenga conto degli accessi annui, del tempo medio di impegno sulle prestazioni, dei percorsi, onde evitare di ritrovarsi in situazioni di estrema emergenza come quelle che abbiamo vissuto tra fine 2016 e le prime settimane dell’anno.
Ma soprattutto è necessario che si apra finalmente alle competenze infermieristiche avanzate come la gestione dei codici bianchi e il See and Treat, in cui sono stati fatti ingenti investimenti pubblici”. “Il territorio è in forte sofferenza – continua Giannoni – e in parte privo di ambulanze infermieristiche, nonostante le normative regionali le prevedano e incentivino”. “A differenza di altre sigle sindacali che hanno avuto il coraggio di dichiararsi soddisfatte dal piano di assunzioni – attacca Giannoni - Nursind chiede all’Azienda di rivedere il piano, mettendo in atto quanto richiesto per il calcolo del fabbisogno di personale, limitando il precariato e iniziando una vera analisi organizzativa che preveda da subito la sospensione delle pronte disponibilità non previste dal contratto, oggi unico strumento di gestione delle assenze.
Richieste che auspichiamo di veder accolte nel prossimo incontro con l’Azienda sanitaria Toscana Centro, fissato per l’8 febbraio”.
Le nuove funzioni di Careggi smart hospital sono state presentate ieri mattina nell'Aula magna nel Nuovo ingresso di Careggi, alla presenza dell'assessore regionale al Diritto alla salute Stefania Saccardi, del direttore generale di Careggi Monica Calamai, del direttore generale di Estar Nicolò Pestelli, del presidente di Forumpa Carlo Mochi Sismondi e del direttore dello staff Aouc Andrea Belardinelli. Attraverso la APP di Careggi, da cui sarà possibile pagare anche i ticket, nella sola settimana dal 16 al 22 Gennaio scorso sono stati 572 i referti “ritirati” online, comodamente da casa o dal lavoro, senza recarsi ad uno sportello ed in totale mobilità e sicurezza, così suddivisi: 325 referti di laboratorio, 127 referti di radiologia e 120 piani terapeutici TAO e NAO per la gestione dei farmaci anticoagulanti. Sono stati oltre 29.000 gli utenti che hanno utilizzato il servizio di prenotazione #PrelievoAmico per accedere alla Piastra dei Servizi per fare le analisi del sangue.
Sono necessari solo pochi “click” sul sito web dell’Azienda o pochi “tap” sull’App di Careggi per prenotare online, comodamente da casa, il giorno e l’ora per il proprio prelievo del sangue e accedere al servizio senza attesa. Sono già circa 2000 al mese i piani terapeutici gestiti digitalmente con il servizio #AnticoagulanteAmico, per il supporto ai pazienti in terapia anticoagulante, con una curva di apprendimento rapidissima. Il servizio è avviato nell’Aprile 2016 dedicato prevalentemente a una popolazione prevalentemente anziana, età media pazienti in cura 73,6 anni.
“E' inaccettabile che i parcheggi delle strutture sanitarie siano a pagamento. Abbiamo fatto uno studio da cui emerge che in alcuni parcheggi non si paga, la sosta è gratuita, mentre in altri vengono richieste tariffe, anche esose. Nessuno ci venga a dire che non è possibile rendere gratuita la sosta per chi va a trovare amici e congiunti all'ospedale". Lo ha detto il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella (Forza Italia), nell'illustrare la mozione in cui chiede alla Regione Toscana di attivarsi presso le direzioni delle strutture ospedaliere che ancora fanno pagare la sosta, per renderla gratuita. "Mettiamoci nei panni di chi ha una persona cara ricoverata - argomenta Stella -.
Oltre alla sofferenza, al tempo sottratto alle altre occupazioni, deve sobbarcarsi spese notevoli. Che spesso aumentano quando nei posteggi ci sono parcheggiatori abusivi, che taglieggiano gli utenti, spesso con vere e proprie minacce per estorcere del denaro”. Dallo studio emerge che solo a Firenze, nei quattro nosocomi in cui la sosta non è gratuita (Nuovo San Giovanni di Dio, S.M. Annunziata, Meyer e Cto), i 1931 posti fruttano 1.475.435 euro annui (ogni posto vale quindi 764 euro). Il conteggio, comprendente anche gli altri ospedali toscani con i posti auto a pagamento, porta a 6.705.628 euro all'anno "fatti facendo cassa sulla pelle della gente.
Questa è una vera e propria tassa sulla salute, inaccettabile". Per questo "chiediamo con la nostra mozione che i parcheggi ancora a pagamento diventino gratuiti - conclude Stella - e che la Regione si attivi presso le direzioni degli ospedali affinché vengano predisposti adeguati parcheggi riservati ai dipendenti delle strutture sanitarie, e anche perché vengano presi provvedimenti seri e risolutivi per debellare il fenomeno dei parcheggiatori abusivi".
Reperibilità pediatrica da ripristinare nei notturni e nei festivi e nei notturni. Si parlerà di questo martedì 31 gennaio in un incontro pubblico a Volterra promosso dal sindaco Marco Buselli e dai sindaci di zona (ore 21,15 – Palazzo dei Priori). «L'Asl non è disponibile fino a marzo, pertanto anche l'assemblea della Sds che ho convocato il 10 febbraio non vedrà comunque presente l'Asl in Società della Salute. Da qui l’idea di promuovere questo incontro pubblico a cui tutta la cittadinanza è invitata a partecipare. Sono intanto partite due raccolte firme, una a Volterra, l'altra a Montecatini. Mi sono sentito anche col sindaco Cerri, con cui ho condiviso le stesse considerazioni. La raccolta firme ha due punti di raccolta a Volterra, l'Estetica Sunrise in Via Ricciarelli e la Zucca Magica in Via Matteotti».