Abolire l''attivita'' intramoenia significa correre il rischio di perdere i medici piu'' bravi, a vantaggio del privato. A sostenerlo e'' Sergio Venturi, assessore alla Sanita'' della Regione Emilia-Romagna, che boccia cosi'' la proposta lanciata nei giorni scorsi dal governatore della Toscana, Enrico Rossi. "E'' un tema molto politico- riporta l'agenzia di stampa Dire, a margine di una conferenza stampa in Regione a Bologna- io mi pongo due questioni". Prima di tutto, spiega l''assessore, "l''intramoenia e'' un diritto che pero'' va controllato.
Quando ci sono di mezzo i soldi bisogna stare attenti, perche'' possono esserci comportamenti opportunistici. Non e'' un caso se in Emilia-Romagna abbiamo previsto la chiusura della libera professione se non vengono rispettati i tempi d''attesa". Una misura che "finora non c''e'' stato bisogno di applicare- rimarca Venturi- e'' servita come deterrente". In secondo luogo, ragiona l''assessore, "mi chiedo cosa succederebbe in un mondo che ci fa pagare gli stessi medici allo stesso modo". Detta in altri termini, chiarisce Venturi, "se non potessimo piu'' garantire ai medici, in piena legalita'', l''attivita'' intramoenia, probabilmente andrebbero a lavorare in qualche altro luogo che non sia il pubblico", anche perche'' "noi non saremo in grado di pagarli piu'' di una certa cifra.
Questa pero'' e'' una mia preoccupazione: potremmo trovare semplicemente i medici piu'' attrattivi nel privato e nel pubblico i meno". Quindi, manda a dire l''assessore dell''Emilia-Romagna, "o abbiamo le risorse per pagare i medici, anche in modo molto diversificato, in funzione dei risultati e dell''attrazione che ci portano, altrimenti rischia di rimanere un dibattito tutto politico". “In Emilia Romagna dal mese di luglio scorso sono stati adottati una serie di provvedimenti concreti per abbattere le liste di attesa, tra i quali il blocco dell’attività intramoenia qualora le liste di attesa superino un limite massimo deciso dalla Regione.
Perché non cominciare subito anche in Toscana? Un Presidente di Giunta regionale avrebbe il potere di farlo e sarebbe un gesto concreto e con effetti immediati per limitare l’attività intramuraria e tutti i suoi effetti negativi nel ServizioSanitario Regionale. La proposta di legge di iniziativa popolare annunciata dal Rossi è un’idea certamente più funzionale ad una raccolta di consensi personale finalizzata alle scalate di partito, ma certamente meno incidente sulla salute dei cittadini toscani.”
“Abbiamo prenotato tramite il CUP regionale una visita pneumologia, prescritta dal medico di medicina generale, e ci è stata fissata per il giorno 11 luglio presso l’Ospedale Palagi di Firenze. E se invece avessimo scelto l’intramoenia? Il prossimo martedì, cioè il primo giorno utile dopo il giorno di Pasqua e pasquetta. Quale sarebbe la differenza? I 160 euro che servono per la visita dal libero professionista.” affermano i consiglieri sarti e Fattori di Si Toscana a Sinistra.
Toscana sempre più anziana e tagli indiscriminati alla sanità in agguato. L’auspicio è che il processo di riorganizzazione del sistema sanitario regionale, in corso, non penalizzi le fasce più deboli della popolazione, gli anziani e chi vive nelle aree rurali. A sottolinearlo sono Cia e ANP-Associazione nazionale Pensionati della Toscana, in occasione del convegno che si è tenuto oggi a Firenze, dedicato al nuovo sistema socio sanitario, che ha visto l’intervento dell’assessore regionale Stefania Saccardi. In Toscana gli over 65 sono già 860 mila e nei prossimi 40 anni si assisterà a un raddoppio anche degli anziani con disabilità che passeranno presumibilmente dai 37 mila attuali a 74 mila nel 2050.
Evoluzione che porterà ad un tasso maggiore di assistiti anziani - sostiene Anp Toscana -, e a cronicità delle patologie, non autosufficienze, modificazioni strutturali dell’ordinamento sociale. Le famiglie composte da una sola persona, infatti, sono in costante aumento. Il problema della tutela di queste fasce di popolazione, si aggrava ulteriormente per le aree rurali ed in particolare per le zone montane, dove la popolazione residente è mediamente più anziana: il 25,3% dei cittadini che hanno più di 65 anni in Toscana vivono nei comuni montani.
Il 31 marzo scadono gli attestati di fascia reddituale (ERA, ERB, ERC) emessi a seguito di autocertificazione nel corso del 2014 e del 2015, per l'individuazione del ticket aggiuntivo. Chi ha fatto l'autocertificazione è invitato quindi a verificare la correttezza della nuova posizione economica risultante dalla banca dati dell'Agenzia delle entrate.
Cosa fare
Dal 1° aprile 2016, chi aveva fatto l'autocertificazione ERA, ERB, ERC dovrà verificare la correttezza della propria posizione economica on line sul sito regionale, ai Totem Punto Si, sulla ricetta o presso la propria azienda sanitaria.
Se il codice della propria fascia economica è corretto, non si dovrà fare niente.
Se il codice non è presente o non è corretto, si dovrà fare l'autocertificazione, con la Carta sanitaria elettronica attivata, con le seguenti modalità:
- direttamente online, all'indirizzo www.regione.toscana.it/servizi-online
- con la App Smart SST, disponibile per i sistemi Android e iOS
- ai Totem Punto Si,
oppure recandosi agli sportelli della propria Asl.
E' giusto che il codice non sia presente solo se la fascia economica è superiore a 100.000 euro. Se nessun codice è presente sulla ricetta, il cittadino è tenuto a pagare il ticket corrispondente all'importo massimo. L'autocertificazione può essere espletata in ogni momento e non vi sono scadenze. Si ricorda però che, per beneficiare della fascia corretta, è opportuno autocertificare la fascia prima di eventuale prescrizione medica. Per gli ultrasessantacinquenni esenti per reddito (E01 - E03 - E04) l'autocertificazione eseguita precedentemente non ha scadenza, e quindi non si dovrà fare niente.