Firenze – Il payback è stato il tema al centro dell’audizione dell’assessore al Diritto alla Salute Simone Bezzini che si è svolta martedì 19 novembre in Commissione Sanità, guidata da Enrico Sostegni (Pd), a seguito di una richiesta di approfondimento da parte della stessa Commissione in vista della discussione sulla variazione di bilancio.
L’assessore ha ripercorso le tappe della vicenda, ricordando che nel 2015 la legge di stabilità ha introdotto il payback, ovvero “una modalità per la regolazione e il contenimento della spesa farmaceutica che prevede, una volta superato un tetto, che la quota in eccesso venga ripartita in parte sulle Regioni e sulle aziende”.
Bezzini ha poi sottolineato come la Regione Toscana abbia degli alti livelli di spesa per i dispositivi medici “perché ha un sistema di contabilizzazione molto evoluto, un alto rapporto tra sanità pubblica e privato convenzionato oltre a una componente di avanguardia, la robotica, che incide sui costi”.
Dopo le sentenze di questa estate, con cui la Corte Costituzionale ha sancito la costituzionalità del payback sui dispositivi medici, si attendono a primavera inoltrata i primi pronunciamenti dei TAR sui numerosi ricorsi delle aziende.
Bezzini ha inoltre annunciato come siano iniziate le operazioni di ricognizione da parte degli Uffici della Regione e per le annualità 2019-2020-2021 la stima è di 260 milioni di euro. Per il 2022-2023 i dati parlano di circa 200 milioni di euro. L’assessore ha poi precisato come “per il periodo 2015-2018 la Regione Toscana ha introitato circa il 50 per cento del dovuto, oltre a una serie di pagamenti effettuati dalle imprese (10 per cento). Il resto è collegato all’esito dei contenziosi. La parte non introitata ammonta a circa 160 milioni”.
“Sul payback abbiamo chiesto più volte al Ministero e alla Conferenza delle Regioni l’istituzione di un tavolo, in cui coinvolgere anche le imprese, per costruire un percorso e ragionare su come garantire il dovuto alle Regioni – ha aggiunto Bezzini – . Tuttavia, anche se si trova un accordo sul passato, la legge continua a produrre effetti ed è necessaria una ridefinizione del modello teso a governare e controllare la dinamica della spesa per i dispositivi medici”.
Sarà dedicato alla mobilitazione contro l'aumento dell'addizionale Irpef il mese di dicembre, da parte di Forza Italia Toscana. Il partito organizzerà dei gazebo per una raccolta firme a supporto dell'emendamento che Forza Italia presenterà in Consiglio regionale, per chiedere di abbassare, con la manovra 2025, l'aliquota Irpef alzata lo scorso anno dal governatore Eugenio Giani. Lo ha annunciato oggi in conferenza stampa il segretario regionale di Forza Italia Toscana, Marco Stella.
"Parte una mobilitazione per chiedere al governatore Giani di mantenere le promesse, perché i politici - ha sottolineato Stella - sono giudicati su quello che dicono, sulle promesse che fanno, ma soprattutto sugli atti conseguenti. Ci era stato detto, rispetto all'aumento dell'addizionale Irpef, che è la più grande stangata che ci sia mai stata in Italia con oltre 250 milioni presi dalle tasche dei cittadini, che l'aliquota sarebbe stata abbassata. Ci rendiamo conto che non è così, nei bilanci della Regione non c'è una voce che preveda un abbassamento".
"A dicembre - ha spiegato - saremo mobilitati per chiedere ai cittadini di firmare l'emendamento che presenteremo al bilancio previsionale 2025 per il ritorno all'aliquota Irpef pre-stangata. Oltretutto, il gettito stimato dalla Regione è persino superiore alle attese, tanto che nell'ultima variazione di bilancio sono emersi 40 milioni in più, anche questi messi sulla spesa sanitaria. L'aumento dell'Irpef equivale per ogni cittadino a 36, 50, 70 euro fino a oltre 3 mila € l'anno. Chiediamo che la politica mantenga le promesse, ma soprattutto che la sinistra non aumenti le tasse e faccia quello che aveva detto".
Ai gazebo, che inizieranno venerdì 6 dicembre, i militanti azzurri distribuiranno un volantino con un riepilogo dei rincari per ciascuna fascia di reddito toccata. "Era stato detto che si trattava solo di una decisione una tantum per coprire i buchi di bilancio della sanità, invece ci rendiamo conto che quest'aumento diventa strutturale", ha affermato Stella, evidenziando che "tra l'altro, a questo aumento non corrisponde neppure un miglioramento dei servizi sanitari. Rispetto ai tempi medi previsti per legge, per l'erogazione delle prestazioni in Toscana c'è una disomogeneità abissale, alcune zone sono dei veri e propri buchi rossi in cui viene soddisfatto solo il 10% delle persone. Questo è inaccettabile in generale, a maggior ragione - ha aggiunto - se vengono aumentate le tasse di oltre 250 milioni per coprire la spesa sanitaria".