I residenti e commercianti di piazza Salvemini, Borgo Albizi, via dell'Oriolo e Sant'Egidio scrivono al sindaco Dario Nardella ed alla Giunta a seguito dei cambiamenti avvenuti nella piazza crocevia verso il Duomo e Palazzo Vecchio.
"Cibo povero, merce povera, intrattenimenti poveri.. alcol e gioco d'azzardo al top per far ancor più povera la gente, capace ormai solo a consumar da povera, confermo che la posizionatura di due brutti e beceri banchi rende ancor più brutti luoghi che erano il nostro vanto: San Pierino, Borgo degli Albizi, Salvemini, Oriolo, Sant'Egidio: crocevia di fascino antico" scrive una cittadina che aggiunge "Penso tristemente che neppure i tossici erano riusciti a spregiare l'ambiente quanto questo rimpinzarlo di commercio scadente ed abbruttente. Peccato mia cara Firenze in questi ultimi dieci anni ti abbiano così imbruttito i connotati e le maniere".
Alla residente risponde il rappresentante di Vivere la Città: "Devi aggiornarti, non hai capito il nuovo senso estetico. Questo è il nuovo che avanza e l’attuale sindaco segue il percorso dei precedenti che hanno consentito che in piazza Pitti ci sia un chiosco mobile che porta il pensiero a Las Vegas. Al contrario, se un negozio deve cambiare una luce esterna.. permessi e contropermessi.. così mi ha riferito un negoziante. Poi, il nuovo senso estetico si accentua via via che arrivi in via Calzaioli dove trovi a pochi metri dai gradini di Palazzo Vecchio decine e decine di venditori abusivi di tutti i generi che catturano il turista. Turista che provvediamo a svegliare dal suo tuffo nel passato per addestrarlo a far sì che riesca con un occhio a guardare le bellezze lasciateci dai nostri avi e con l’altro occhio controllare i soliti delinquenti che gli si avvicinano per derubarlo dello zainetto, della borsa o del portafoglio. Tutto questo nuovo senso estetico utile per far superare al turista la sindrome, detta anche sindrome di Firenze che provoca tachicardia, capogiro, ed allucinazioni in soggetti messi al cospetto di opere d'arte di straordinaria bellezza".
"Questa è la riqualificazione di Piazza Salvemini secondo l'amministrazione guidata da un Sindaco tanto sensibile al tema cultura da essersene tenuta la delega. Ci domandiamo se questa è una riqualificazione “culturale” di un'area di antiche nobiltà e vestigia? Dove agli esercenti si limita o si vieta di ornare con verde i propri spazi con il pretesto di non poter limitare la viabilità ancorché occasionale dato che l'area è assolutamente pedonale. Però si permettono alti cordoli per i fili elettrici del baracchino.
Piazza Salvemini è una piccola piazza o un grande slargo in un punto cruciale del centro storico più antico, passaggio obbligato per tutti i turisti che transitano da Piazza Santa Croce a Piazza del Duomo e viceversa inoltre limitrofa di altri punti interessanti per i turisti dall'arco di San Piero a Borgo degli Albizi a Borgo Pinti, ultimamente ripercorsa e rivalutata con l'insediamento del Four Seasons. Per arginare il degrado della zona frequentata da alcolisti e tossici il Comune poco tempo fa ha eseguito lavori di restauro e ripulitura dell'arco di San Piero e della piazza di San Pier Maggiore.
Conclusi i lavori, più volte è stato chiesto all’Amministrazione e all’allora vicesindaco Nardella di riqualificare anche la Piazza Salvemini con una sistemazione che rendesse più sicuro e gradevole l'assetto urbano. Si è parlato anche di una giostra che sarebbe stata ottimale anche per i numerosi bambini che gravitano nella zona per scuole di musica e danza o anche di bancarelle di libri: attività che garantiscano una migliore fruizione dell’ambiente. Nel frattempo gli esercenti privati non sono stati fermi e molti esercizi si sono rinnovati con una maggiore attenzione alla qualità degli arredi.
Esercizi in gran parte dediti all’alimentazione, fra bar, ristoranti, gelaterie, yogurterie, pasticcerie, kebab, ecc. che determinano un maggior stazionamento dei clienti, soprattutto turisti, nella piazza stessa. L'impegno degli esercenti ad ora non riscontra altrettanto impegno dell'amministrazione che se possibile non facilita la volontà di miglioramenti, ostacolando anche posizionamenti di verde e dei dehor. Il Sindaco, già sollecitato a suo tempo, a maggior ragione oggi che ha l'intera responsabilità amministrativa e che detiene la delega alla cultura, aveva assicurato il suo personale interessamento, chiedendo progetti culturali considerando la presenza della storica Libreria Salvemini, luogo d'iniziative e incontri culturali.
Il risultato è nelle immagini: non solo di bancarelle di infimo ordine e al massimo per mercati periferici, ma anche un chiosco alimentare che si commenta da solo. Questi, dicono, sono banchi tolti da San Lorenzo e che non hanno trovato posto nella Piazza del Mercato Centrale e solo per questo si va a deteriorare ulteriormente una piazza a pochi metri senza nemmeno chiedere un parere ai residenti? Dato che sono tutti esercizi mobili si chiede all'Amministrazione di trovare con urgenza altra sistemazione. Naturalmente non solo le bancarelle citate ma tutta la piazza andrebbe rivista e riordinata. Al Sindaco è stato chiesto un sopraluogo di persona, soprattutto nella sua veste di uomo di cultura , per dare un indirizzo condivisibile per chi si impegna nella qualità dell’ eccellenza fiorentina".