Le obbligazioni, acquisite come 'investimento' in ambito privato, sono state azzerate con il Salva Banche, rivendicato dal Governo come uno strumento che avrebbe tutelato i correntisti dall'effetto domino.La rabbia dei risparmiatori che avevano acquistato i titoli, oggi privi di valore, risiede non solo nell'impoverimento improvviso degli stessi, ma anche nell'assenza di informazioni all'atto della sottoscrizione, tanto che il Codacons chiede, adesso, di leggere i contratti firmati. Domani 30 dicembre alle ore 11 un presidio dell’associazione dei consumatori e di risparmiatori che hanno visto azzerato il valore dei propri titoli darà vita ad una protesta a Civitavecchia, davanti la sede di Banca Etruria in Corso Centocelle.
Questione di fiducia. Spiega il Codacons: "abbiamo registrato il caso di un investitore non vedente, cui sono stati venduti titoli dell’istituto senza alcuna informazione precisa circa i rischi dell’investimento".Nel corso dell’incontro l’associazione illustrerà ai giornalisti il ricorso al Tar del Lazio attraverso il quale il Codacons chiede l’annullamento della legge salva-banche per palese incostituzionalità. Non solo. Una rappresentanza dell’associazione, guidata dal presidente Carlo Rienzi, cercherà di entrare nella sede di Banca Etruria e ottenere copia dei contratti di vendita delle obbligazioni subordinate piazzate ai risparmiatori.
Domani a Civitavecchia il Codacons illustrerà le varie iniziative legali e le prime cause risarcitorie che partiranno nel 2016 per far ottenere ai piccoli risparmiatori il rimborso integrale dei propri investimenti.Intanto a Grosseto, l'ufficio legale della Confconsumatori grossetana, sta lavorando anche nella pausa natalizia per predisporre la prima domanda di mediazione contro la Nuova Banca Etruria.Gli oltre 100 risparmiatori grossetani, per un controvalore di circa 3 milioni di euro di obbligazioni subordinate, che si sono rivolti all'associazione avvieranno così l'azione legale contro la Nuova Banca Etruria per ottenere il risarcimento dei danni conseguente alla violazione, in fase di vendita dei titoli, degli articoli 21 e 22 del TUIF.
Ovvero la Banca Etruria, adesso incorporata per cessione d'azienda nella Nuova Banca Etruria, deve rispondere dei danni per aver ceduto titoli inadeguati, inappropriati e rischiosi ai propri clienti retail; clientela che da sempre aveva comune unici titoli rischiosi le normale obbligazioni della Banca Etruria.Anche durante questi giorni sostanzialmente festivi gli interessati che ancora non hanno intrapreso altre iniziative giudiziarie possono rivolgersi al numero 328 -7958074.