Mancano poche ore ed esplode come sempre la polemica sulla data di inizio, sulla durata e sulla normativa che regola il funzionamento, ma anche sulle aspettative mentre, invece, sembra mettere tutti d'accordo un elemento: i turisti.
Come al solito i punti di vista sono differenti, se i commercianti prevedono una buona partenza, i consumatori si dicono certi che non assisteremo a nessuna corsa all'acquisto. Dal 2013 al 2016, il commercio al dettaglio della moda in Toscvana ha perduto lo 0,7% delle imprese e sono oltre 7.200 quelle interessate alle vendite di fine stagione, per un totale di 11.326 punti vendita attivi, dei quali 9.030 dedicati all'abbigliamento e il resto a calzature e pelletteria (dati Unioncamere Toscana al dicembre 2016).
I turisti sono troppi, i flussi preoccupano, ma sono paganti. La presenza di tanti turisti pesa ancora una volta sul prodotto interno lordo, dormono, mangiano, guardano opere d'arte nei musei e.. fanno shopping. "Prevediamo una buona partenza per le vendite estive di fine stagione, soprattutto nelle città d’arte e lungo la zona costiera grazie alle presenze turistiche (sia italiane che straniere) e alle temperature elevate che spingono i consumi. Un inizio più “regolare” si preannuncia nei centri a minor impatto turistico, dove l’arrivo anticipato del caldo ha portato i consumatori ad acquistare, già da tempo, i capi estivi" spiegano da Confesercenti.
Cosa cercheranno i consumatori? "Abiti, t-shirt, sandali e costumi tra gli articoli che dovrebbero andare sold out fin dai primi momenti, grazie al proseguimento delle temperature tropicali".
“Cambiamento degli stili di vita, crescita di forme alternative al commercio tradizionale influenzano l’andamento delle vendite. Ed è proprio in virtù di questo che dobbiamo rivedere la normativa che regola i saldi di fine stagione; è necessario lavorare per una data di inizio uguale in tutta Italia e una durata limitata a 30 giorni. – afferma Nico Gronchi Presidente Confesercenti Toscana – Sarà, poi, fondamentale una discussione su natura e modalità delle vendite promozionali: controlli più ferrei e maggiore trasparenza nei rapporti con l’utente finale risultano tra le esigenze più sentite. Per quanto riguarda i saldi estivi, sarebbe auspicabile spostare in avanti, di qualche settimana, la data di inizio; in modo che sia più lontana dall’avvio dell’estate (21 giugno).
– continua Gronchi – Anche per quanto concerne le vendite invernali di fine stagione, sarebbe auspicabile uno spostamento in avanti della data di inizio; questo per non influenzare in maniera negativa i fatturati del periodo natalizio. E’ necessario un cambiamento. Si chiamano vendite di fine stagione, è, perciò, doveroso che la data di partenza sia a fine stagione e non nei primi giorni dall’inizio.
– conclude Gronchi – Durata limitata, chiarezza e trasparenza delle modalità di svolgimento sono i punti da cui partire per avviare un necessario percorso di cambiamento, che è nell’interesse di tutti: imprese e consumatori”.
"Non ci sarà alcuna corsa all’acquisto e le vendite saranno sostanzialmente stabili rispetto allo scorso anno" afferma il Codacons, che ha realizzato il consueto monitoraggio sulla propensione all'acquisto delle famiglie durante gli sconti di fine stagione.
"I consumatori hanno messo in conto un budget di spesa analogo a quello dello scorso anno, e approfitteranno dei saldi per fare acquisti mirati con un occhio al portafogli – spiega il Codacons – Lo scontrino medio italiano si aggirerà attorno ai 67 euro procapite, e poco più della metà delle famiglie (54%) farà uno o più acquisti in regime di saldi. Ancora una volta la parte del leone spetterà ad outlet e boutique d’alta moda, che registreranno forti affluenze e dati di vendita positivi, grazie soprattutto alla presenza di turisti stranieri che in questo periodo dell’anno affollano le principali città italiane.
Soffriranno invece i piccoli negozi e le periferie, per i quali il giro d’affari sarà negativo anche nel 2017, a causa della concorrenza di centri commerciali e outlet".Federica Grassini, presidente di Federmoda Confcommercio Toscana, traccia una sintesi sull'andamento degli affari in tutta la regione da sabato 1° luglio a mercoledì 30 agosto: "Per fortuna ci hanno pensato bel tempo e Pasqua alta a spingere le vendite di abbigliamento e calzature negli ultimi mesi.
Merito loro se chiuderemo la stagione più o meno in linea con la primavera-estate 2016, perché per il resto la moda resta uno dei settori più colpiti dalla contrazione dei consumi. Le perdite maggiori sono nell'ambito della cerimonia: la gente risparmia sui vestiti delle grandi occasioni e opta per un look più sportivo e a costi più contenuti".
La preparazione. "In questi giorni molti entrano nei negozi per guardare e informarsi su quando inizieranno. Nonostante gli outlet e il mercato online propongano ribassi tutto l'anno, l'effetto psicologico degli sconti è ancora fortissimo" commenta il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni. "A Firenze o in località di mare come Viareggio si dovrebbe arrivare ad una media di 140 euro a persona - anticipa Marinoni - ma nessuno si aspetta più la fila fuori dal negozio come avveniva un tempo.
Soprattutto, è finita l'era dell'acquisto inutile e d'impulso: adesso a saldo si compra quasi esclusivamente ciò che serve, al massimo ci si concede qualcosa griffato o di qualità superiore. Lo sprint dei saldi, poi, si esaurisce più in fretta, nell'arco dei primi dieci giorni".Il Decalogo del Codacons:
1 Conservate sempre lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si possono cambiare. Il negoziante è obbligato a sostituire l'articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. Se il cambio non è possibile, ad es. perché il prodotto è finito, avete diritto alla restituzione dei soldi (non ad un buono). Avete due mesi di tempo, non 7 o 8 giorni, per denunciare il difetto.
2 Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce "Saldo" deve essere l'avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. State alla larga da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei più svariati articoli. È improbabile, per non dire impossibile, che a fine stagione il negozio sia provvisto, per ogni tipo di prodotto, di tutte le taglie e colori.
3. Girate. Nei giorni che precedono i saldi andate nei negozi a cercare quello che vi interessa, segnandovi il prezzo; potrete così verificare l'effettività dello sconto praticato ed andrete a colpo sicuro, evitando inutili code. Non fermatevi mai al primo negozio che propone sconti ma confrontate i prezzi con quelli esposti in altri esercizi. Eviterete di mangiarvi le mani. A volte basta qualche giro in più per evitare l'acquisto sbagliato o per trovare prezzi più bassi.
4 Consigli per gli acquisti. Cercate di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio: sarete meno influenzabili dal negoziante e correrete meno il rischio di tornare a casa colmi di cose, magari anche a buon prezzo, ma delle quali non avevate alcun bisogno e che non userete mai. Valutate la bontà dell'articolo guardando l'etichetta che descrive la composizione del capo d'abbigliamento (le fibre naturali ad esempio costano di più delle sintetiche). Pagare un prezzo alto non significa comprare un prodotto di qualità. Diffidate dei marchi molto simili a quelli noti.
5. Diffidate degli sconti superiori al 50%, spesso nascondono merce non proprio nuova, o prezzi vecchi falsi (si gonfia il prezzo vecchio così da aumentare la percentuale di sconto ed invogliare maggiormente all'acquisto). Un commerciante, salvo nell'Alta moda, non può avere, infatti, ricarichi così alti e dovrebbe vendere sottocosto.
6 Servitevi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistate merce della quale conoscete già il prezzo o la qualità in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’acquisto.
7 Negozi e vetrine. Non acquistate nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato. Il prezzo deve essere inoltre esposto in modo chiaro e ben leggibile. Controllate che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla "nuova". Diffidate delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce.
8 Prova dei capi: non c'è l'obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante. Il consiglio è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati.
9 Pagamenti. Nei negozi che espongono in vetrina l'adesivo della carta di credito o del bancomat, il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi.
10 Fregature. Se pensate di avere preso una fregatura rivolgetevi al Codacons, oppure chiamate i vigili urbani.