Le vendite di fine stagione inizieranno in provincia di Firenze, così come in tutta la Toscana e nel resto d'Italia, sabato 1° luglio per concludersi il prossimo 30 agosto.Secondo le stime previsionali della Confcommercio il budget equivale ad una somma di poco superiore alla media regionale, attestata intorno alle 90-95 euro.
"La stagione finora è andata a rilento soprattutto per i negozi di fascia media, quelli più colpiti dalla crisi. Sarà già un buon risultato finire in pari rispetto alla primavera-estate del 2016", dice il direttore della Confcommercio di Firenze e Toscana Franco Marinoni, "per fortuna il meteo finora ha fatto la sua parte, regalandoci belle giornate che hanno motivato all'acquisto i clienti. Purtroppo però la moda, così come gli altri settori di acquisti voluttuari, non ha ancora ritrovato la verve perduta in questi anni difficili per i consumi interni".
Va meglio per i negozi di alta gamma. "Il lusso continua a fare buoni numeri. Poi a Firenze influisce positivamente anche la presenza dei turisti stranieri, per i quali un paio di calzature o un abito made in Italy restano souvenir fra i più graditi. Nel resto della provincia, nei centri meno turistici, si fa un po' più di fatica".
Chi ha vissuto una stagione 'al ribasso', adesso proverà a salvare il salvabile con i saldi. "Si possono smaltire le scorte di magazzino e riacquisire liquidità, ma da qui a ripianare il bilancio di un anno ce ne passa", spiega Marinoni, "tra presaldi annunciati a mezzo sms, outlet e commercio elettronico con sconti tutto l'anno, è difficile resistere per un negozio tradizionale. E c'è sempre il rischio che il cliente non percepisca più il vero valore di un capo. La forza degli esercizi di vicinato è la qualità dell'offerta, unita al rapporto diretto con i clienti e ai tanti servizi accessori che sempre più negozi offrono, come i piccoli aggiustamenti sartoriali. Il commercio della moda avrebbe però bisogno di interventi più radicali", prosegue Marinoni, "primo fra tutti, quel taglio deciso alle tasse che, unico, può restituire un po' di soldi alle famiglie. Solo da qui possono ripartire davvero i consumi".
Tra le novità da segnalare nelle abitudini di acquisto dei fiorentini, la propensione verso look più sportivi: "sneakers, t-shirt, vestiti dai volumi leggeri per le donne: oggi la gente preferisce vestire in maniera più informale, con abiti adattabili a tutte le occasioni, dall'ufficio ad una cena con gli amici, magari solo cambiando accessorio. Un po' sarà colpa della crisi, ma è in atto anche un vero e proprio cambiamento culturale, per cui l'eleganza cede il passo alla comodità", sottolinea il direttore della Confcommercio, "l'investimento per "l'abito della festa" è un ricordo lontano, ormai. Anzi, oggi si hanno meno problemi anche a mescolare capi nuovi con altri già nell'armadio, magari di stagioni precedenti. Le grandi maison hanno sdoganato questo comportamento che, oltre a sollecitare gusto e fantasia, di certo aiuta il portafoglio".