Per anni la presenza del riscaldamento autonomo oppure condominiale ha rappresentato una caratteristica significativa nella scelta di una nuova abitazione, lo sanno bene gli agenti di affari in mediazione. Con la recente normativa del settore che ha visto l'introduzione delle termovalvole l'annoso problema dei consumi ripartiti solo in termini millesimali, avrebbe dovuto trovare una soluzione più equa. E' andata veramente così?Nel frattempo la primavera vede gli impianti nuovamente spenti e così le famiglie tornano ad interrogarsi sul da farsi.Il distacco dal sistema di riscaldamento centralizzato con il conseguente esonero dal pagamento delle spese di consumo è, in via generale, consentito.
Occorre però, puntualizzare alcuni aspetti e precisare le limitazioni: il distacco, per essere legittimo, non deve comportare maggiori spese a carico degli altri condomini e non deve pregiudicare la piena fruibilità del servizio da parte dei suoi utilizzatori.
A carico del condomino, peraltro, permangono, a norma inderogabile di legge, le spese relative alla conservazione e alla manutenzione dell’impianto condominiale.
La possibilità di distacco, inoltre, può essere vietata da una clausola del regolamento di condominio ma, affinché sia valida anche per eventuali compratori, questa deve essere riportata nella nota di trascrizione dell’atto di compravendita dell’immobile.