Negli ultimi tempi il carico di turisti a Firenze ha raggiunto livelli da ingorgo urbano. Ma la città è anche trasformata in set cinematografico per la mega produzione hollywoodiana del film Six Underground (con elicotteri in sorvolo a bassa quota) e l'ex presidente del consiglio a girare un documentario.Nei prossimi giorni il set interesserà la zona di piazza Duomo, via Cavour, i lungarni Serristori e Cellini, Palazzo Vecchio, via Campo di Arrigo e la zona di piazza San Firenze-via dell’Aguillara. Il 28 e 29 agosto i Cortili del Palazzo Medici Riccardi saranno interessati dalle riprese del film 'Six Underground'. Il Museo di Palazzo Medici Riccardi sarà chiuso martedì 28 agosto e, per la chiusura settimanale ordinaria, mercoledì 29 agosto.
La giunta comunale ha autorizzato gli eventi in programma per l'evidente “ritorno di immagine” per la città. In prospettiva il film porterà più turisti, oltre i lavoratori della produzione cinematografica in città. Non si placano però le polemiche dopo il primo ciak alle riprese. La città resterà impegnata per almeno un mese, creando disagi alla popolazione.
“Avevamo detto fin dal primo giorno, commentando l'arrivo della troupe per le riprese di Six Underground, che ci pareva che la produzione avesse davvero poco rispetto per la città e che fossero davvero poco preoccupati di limitare i disagi alla cittadinanza. Non ci sbagliavamo. Nessuno vuol chiudere le porte di Firenze alle riprese di film, anche internazionali – precisano i consiglieri Tommaso Grassi e Giacomo Trombi di Firenze riparte a sinistra – ma che vi siano regole che tutelano le bellezze della città ed anche la quotidianità dei residenti e la fruibilità dei turisti ci parrebbe il minimo che un'amministrazione seria dovrebbe richiedere.
Ancora quando le riprese vere e proprie dovevano in gran parte iniziare, abbiamo dovuto subire spazi ampi e sovrastimati che sono stati sottratti all'uso collettivo inutilmente: è il caso di Lungarno della Zecca dove il campo base invece di essere montato il 14 agosto è stato allestito solo il 21 dello stesso mese. Per una settimana abbiamo avuto cartelli di divieto di sosta, un ragazzo a sorvegliare che nessuno parcheggiasse e solo venerdì 17 agosto gli uffici si sono resi conto del cambio di programma della produzione e hanno provveduto tardivamente a correggere l'ordinanza della mobilità.
E dopo solo i primi giorni di riprese troviamo inspiegabile che sabato e domenica scorsi non ci siano state le riprese: si dovevano riposare oppure avevano paura di creare meno disagi?”. “Ma non solo; stiamo vedendo che i piani degli spazi che realmente sono occupati dai mezzi della produzione sono, in alcune zone, assai minori di quelli autorizzati dal Comune, segno che non si sia anteposto la riduzione dei disagi alla cittadinanza alle esigenze delle troupe ma che si è lasciata ampia discrezionalità alla valutazione delle esigenze sceniche.
Una continua attività di revisione delle strade e delle piazze da sgombrare per le riprese – continuano Grassi e Trombi – che stiamo osservando dalle modifiche sistematiche delle ordinanze della mobilità e che rende, poi, impossibile quella attività di informazione preventiva alla cittadinanza e ai commercianti che il Comune aveva promesso e che invece non vediamo. Dopo aver passeggiato stamane in mezzo alle zone trasformate in set cinematografici abbiamo molti dubbi anche riguardo all'impiego del personale della Polizia Municipale, assenti in molte delle aree diventate off-limits: certo non è colpa dei singoli, ma della programmazione del Comune che ha deciso di impegnare uomini e donne in divisa alla sola gestione della viabilità carrabile, facendo risparmiare la produzione che avrebbe dovuto accollarsi ogni onere per le ore extra degli agenti”. “Sembra quasi che gli intrusi siano i fiorentini e i turisti che vengono espulsi dalle strade e dalle piazze per far posto alla finzione, piuttosto che il contrario, ovvero la città di Firenze che concede, con attenzione e regole ben precise, alcuni dei suoi spazi a regista, troupe e attori.
E non ci venga a dire il Comune che 100 mila euro e il canone di occupazione del suolo pubblico, con la gratuità dei primi tre giorni, i 500 euro dati ai commercianti per restare chiusi o gli spiccioli riservati, in confronto al costo della produzione e ai cachet milionari per attori e attrici, per comparse e fornitori locali, sia quello che in una estate serve alla città di Firenze. Pensiamo a quanto sarebbe costato alla produzione girare le scene di Firenze in uno studio ricostruendo scenografie e pezzi della città, e non sarebbe mai stata reale come girare le scene nella realtà: in confronto – concludono Tommaso Grassi e giacomo Trombi – quello che Firenze ha chiesto alla produzione per mettere a disposizione la città è davvero un nulla”.
“Come avevamo promesso, stiamo monitorando con attenzione le autorizzazioni concesse alle produzioni cinematografiche che in questi giorni stanno girando a Firenze. Siamo meravigliati – spiega la consigliera del Movimento 5 Stelle Silvia Noferi – che sia stata concessa l’autorizzazione al sorvolo della Cupola del Brunelleschi e consentito il sorvolo a bassa quota della città, mettendo a rischio non solo i monumenti ma, soprattutto, la popolazione; ricordiamo infatti che il Ministero negò il sorvolo di Firenze per motivi di sicurezza e tutela, al progetto del nuovo aeroporto. Non può esistere la minima possibilità di rischio in queste situazioni e non si possono accettare compensazioni in denaro. Per questo stamani alle 7 siamo andati sul set di Six Underground a verificare le loro autorizzazioni; le richieste di accesso atti che abbiamo inviato via pec nei giorni scorsi, hanno tempi molto lunghi (30 gg secondo Legge) per le risposte. Abbiamo portato con noi una copia della delibera n.324 con cui la Giunta ha autorizzato la Panorama Films srl ad effettuare le riprese e abbiamo chiesto al funzionario della Polizia Municipale che era sul luogo, di poter parlare con un responsabile della produzione. Abbiamo avuto l’onore di parlare con un signore che non si è presentato, al quale abbiamo chiesto l’autorizzazione della Soprintendenza e quella di ENAC per il sorvolo.
Non ci ha mostrato nessun documento perché ha dichiarato che: È stato tutto consegnato al Comune durante le due conferenze di servizi che sono state fatte per pianificare le riprese. Il funzionario della Municipale – aggiunge la consigliera del Movimento 5 Stelle – ha confermato che sono state fatte due conferenze dei servizi e per questo abbiamo inoltrato un’altra richiesta di accesso atti per pec all’Ufficio del Sindaco, per acquisire le copie dei verbali. Il responsabile anonimo ha detto che per la deroga al divieto di sorvolo di Firenze “la società degli elicotteri ha pensato a fare la comunicazione ad ENAC” ma non ha voluto fornire il nome di questa società. Nel salutarci – conclude Silvia Noferi – il responsabile ha detto che non lavorava per la Panorama Film srl ma per un’altra società: C’è stata una modifica. Nei prossimi giorni cercheremo di scoprire CHI sta sorvolando Firenze e con quali autorizzazioni”.
Sulla questione interviene anche il leghista fiorentino Jacopo Alberti: ”Capisco bene che girare un kolossal a Firenze possa creare disagi ma, nel contempo, donare alla città una visibilità ulteriore e sicuramente importante. Certo” – prosegue il Portavoce dell’opposizione in Consiglio regionale – “non riesco a capire perché una manifestazione di soli 3 giorni promossa dagli alpini, venga vietata con la scusa dell’ordine pubblico” “Numeri alla mano” – afferma il consigliere regionale – “la kermesse porterebbe a Firenze e nei dintorni come minimo 400.000 persone (il record è stato 600.000 a Trento nel maggio scorso), con una ricaduta economica prevista di almeno 120 milioni di euro” “La città vivrebbe solo 3 giorni, questa la durata del raduno, di confusione, un decimo quindi rispetto al mese di riprese previsto dal film hollywoodiano.
Mi unisco quindi al lamento dei sindaci del Mugello che già a inizio mese hanno chiesto un passo indietro rispetto al ripensamento dell’amministrazione”“Ancora una volta la Firenze radical chic si prostra ai multimiliardari americani e schifa con scuse inaccettabili un evento che riempirebbe di orgoglio non solo la nostra amata città ma tutta la Toscana”.
Contro il consumo commerciale di Firenze e la svendita del patrimonio e dello spazio pubblico, un gruppo di attivisti dell’associazione Progetto Firenze sabato scorso ha aperto su Ponte Vecchio, luogo simbolo della città, uno striscione con la scritta: “Firenze non è in vendita”. L’associazione, nata negli ultimi mesi a Firenze, intende sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi, soprattutto economici e sociali, conseguenti alla scomparsa dell’identità della città, e al contempo opera per promuovere la regolamentazione dei flussi turistici e progettare una città che tenga conto delle necessità del vivere quotidiano di chi vi risiede e di chi la visita.
Hanno già effettuato numerosi sopralluoghi, alla ricerca degli scorci panoramici più belli e di alcune Ville che conservano un patrimonio storico inestimabile. Adesso, è ufficiale: “I Medici”, la fiction dei record giunta ormai alla terza stagione, girerà alcune riprese a Castelfiorentino. A renderlo noto è il Sindaco, Alessio Falorni, che non manca di esprimere la sua soddisfazione di poter accogliere il cast della mega produzione della LuxVide, la quale aveva selezionato in Toscana il territorio di Volterra e Pienza per ambientare le vicissitudini della famiglia nobile fiorentina più famosa del mondo.Il set cinematografico sarà allestito nel prossimo autunno, e c’è comprensibilmente grande attesa per le riprese, che dovrebbero interessare – come si è detto – sia il territorio aperto che alcune Ville e Castelli (sicuramente il Castello di Oliveto). “E’ stato un lavoro sottotraccia – spiega il Vicesindaco, Claudia Centi – e ringrazio di cuore le strutture che hanno manifestato grande entusiasmo e la loro massima disponibilità per ospitare le scene, come il Castello di Oliveto, e tutti coloro che durante le riprese offriranno la loro collaborazione per assecondare le esigenze del regista e di tutti gli attori, rendendo così questa permanenza piacevole e allo stesso tempo produttiva.
Sarà inoltre necessario un lavoro di squadra tra gli operatori economici e le strutture ricettive del territorio, per accogliere la numerosissima troupe. Un’opportunità, dunque, anche in termini di indotto, che dobbiamo cogliere per incoraggiare future e nuove collaborazioni. Un modo per farsi conoscere negli ambienti del cinema, a partire dai produttori di questa serie televisiva, che è la fiction italiana più seguita nel mondo. Una collaborazione che auspichiamo possa essere insomma suscettibile di possibili sviluppi, come è del resto avvenuto per Volterra”. “Dopo Volterra e Pienza – sottolinea il Sindaco, Alessio Falorni – Castelfiorentino è il terzo comune della Toscana ad ospitare la terza serie de I Medici.
Un’opportunità straordinaria per la nostra comunità, che potrà far conoscere le bellezze del nostro territorio in tutto il mondo, a partire dalle Ville e i Castelli che rappresentano l’eredità plurisecolare di tante famiglie nobili fiorentine, come lo erano i “Medici”. Un evento, dunque, che ha delle grandi potenzialità da un punto di vista turistico e promozionale, di cui ringrazio la Toscana Film Commission e la LuxVide. Anche a giudizio di chi ogni giorno opera in questo settore, non esiste forma di promozione del territorio più grande, perché questo audiovisivo viene trasmesso in mondovisione.
Un ringraziamento particolare desidero pertanto esprimere nei confronti della Location manager, Francesca Giorli, che insieme all’Assessore Centi ha visitato e selezionato i luoghi più adatti alla produzione, e soprattutto Gianni Baruffa, Assessore al Turismo di Volterra e originario di Castelfiorentino, per averci prospettato questa possibilità e poi supportato nella gestione di questa macchina così complessa”. Ancora top secret il cast della nuova serie.
Si sa solo il nome del regista, Christian Duguay, canadese che ha all’attivo numerose pellicole come “Belle e Sebastian”, “L’avventura continua”, “L’arte della guerra”, “Coco Chanel”, “Sotto il cielo di Roma”.