Un incontro con il viceministro dello sviluppo economico Gilberto Pichetto Fratin e la sottosegretaria Anna Ascani per portare all’attenzione del governo le richieste del territorio raccolte dal sindaco Dario Nardella nel corso di numerosi incontri avvenuti nelle ultime settimane con tutte le realtà imprenditoriali della città.
E’ quanto si è svolto oggi, in un incontro in via telematica a cui ha partecipato anche l’assessore al bilancio e al commercio Federico Gianassi, durante il quale sono state sottoposte al governo le richieste del territorio fra cui la riduzione degli affitti commerciali, la riapertura delle fiere internazionali, l’introduzione del Passaporto Sanitario Europeo, un sostegno economico alle imprese in difficoltà, l’azzeramento del Cosap, la riduzione della Tari, e il supporto economico alle attività colpite dalla crisi.
“Ringrazio il viceministro Gilberto Pichetto Fratin e la sottosegretaria Anna Ascani per aver tempestivamente accolto l’invito ad una riunione urgente per affrontare questioni ormai non più rinviabili riguardanti le nostre città e le nostre aziende” ha detto il sindaco Dario Nardella, che – come coordinatore dei sindaci metropolitani – chiederà un incontro sugli stessi temi anche con il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e i sindaci metropolitani. “Abbiamo portato all’attenzione dei due rappresentanti del ministero dello sviluppo economico – ha spiegato Nardella – una nota con la sintesi di tutti i punti che abbiamo raccolto in questi ultimi 10 giorni nel corso di numerose riunioni ed incontri avuti con tutte le realtà imprenditoriali della nostra area.
Firenze vuole essere la capofila di una serie di proposte incisive che riguardino prioritariamente le città d’arte ma più in generale tutta l’economia del paese. Visto che il Governo è in procinto di varare una nuova proposta di scostamento di bilancio che dovrà essere votata dal parlamento – ha concluso Nardella - non possiamo perdere l’occasione per ottenere le risorse necessarie a garantire non solo la sopravvivenza delle nostre aziende, ma anche una solida ripartenza economica a cominciare dai prossimi mesi”.
“Negli incontri delle scorse settimane con le categorie in difficoltà ci eravamo impegnati a rilanciare le richieste raccolte sul territorio al governo. Oggi – ha spiegato l’assessore Gianassi - abbiamo mantenuto fede a questo impegno chiedendo tra le altre cose il taglio degli affitti, l’azzeramento del Cosap e sostegni per la riduzione della Tari. Si tratta di misure molto importanti per sostenere il mondo del lavoro oggi fortemente provato dalla crisi”.
Nel documento presentato al viceministro Pichetto Fratin e alla sottosegretaria Ascani, sono state avanzate nove proposte contenenti misure di sostegno alle categorie economiche nelle città d’arte, colpire in maniera durissima dalla crisi. Firenze in particolare ha subito una contrazione del turismo mai vista prima (il Centro Studi Turistici di Firenze stima un calo di oltre il 60% in Toscana nel 2020) che ha avuto ripercussioni su tante attività economiche collegate. “Per questo è necessario promuovere delle misure di intervento specifiche per mitigare le situazioni di difficoltà di tante PMI che rappresentano una parte fondamentale del nostro tessuto economico, in particolare nei settori del commercio, dell’artigianato e dei servizi turistici” si legge nel documento.
Ecco nel dettaglio le proposte presentate.
- Una norma per la riduzione dei canoni di locazione e affitto di azienda. Molte attività, in particolare quelle artigianali e commerciali dei centri storici, lavorano su immobili in affitto con canoni di locazione molto elevati, dato il luogo di pregio su cui insistono. L’azzeramento degli incassi in seguito alle chiusure rende impossibile onorare i contratti di affitto. Non può essere la buona volontà di alcuni proprietari di immobili nel ridurre il canone unilateralmente l’unica soluzione al grave problema.
Per questo proponiamo un intervento normativo che garantisca una riduzione del 50% del canone per il conduttore, riconoscendo al locatore di ripianare parte delle perdite con una tassazione agevolata con cedolare secca al 10%. In tal senso esiste già un Disegno di Legge recante Delega al Governo per la revisione del codice civile del luglio 2019, e attualmente incardinato alla 2ª Commissione del Senato della Repubblica (atto Senato n. 1151), che all’art. 1 lettera i) nel “prevedere il diritto delle parti di contratti divenuti eccessivamente onerosi per cause eccezionali e imprevedibili di pretendere la loro rinegoziazione secondo buona fede o, in caso di mancato accordo, di chiedere in giudizio l’adeguamento delle condizioni contrattuali in modo che sia ripristinata la proporzione tra le prestazioni originaria mente convenuta dalle parti;” potrebbe già fornire parte della soluzione al problema
- Una data certa per la riapertura delle Fiere internazionali, che non superi il 1° luglio 2021.
Come espresso pubblicamente anche dal Presidente del Consiglio Draghi, il settore delle Fiere, sia nazionali che internazionali, è un settore economico che rappresenta un volano per tante altre realtà: dai tassisti, agli albergatori fino ai ristoratori e i commercianti. Poter garantire una data certa di riapertura, possibilmente a breve termine, imponendo tutte le necessarie misure di sicurezza, consentirebbe a tante realtà economiche di poter riprendere l’attività
- Introduzione del Passaporto Sanitario Europeo il prossimo 15 giugno, anche solo in forma cartacea se non dovesse essere terminato il percorso tecnico di digitalizzazione.
Per tutto il comparto turistico è fondamentale poter programmare già da ora la prossima stagione estiva per cui si prevede, come già per il 2020, una riduzione del livello dei contagi e quindi una diminuzione delle misure restrittive. E’ pertanto fondamentale avere la garanzia dell’introduzione di un “lasciapassare” per i vaccinati, o per chi presenta tampone negativo o per chi ha già superato la malattia, comunicando già da subito le eventuali restrizioni che potrebbero essere applicate ai viaggiatori.
- Istituire un sistema che permetta anche in zona arancione e rossa di aprire i ristoranti per le consumazioni sul posto.
Come accade già per i viaggi internazionali, si propone di consentire, a chiunque presenti il certificato di vaccinazione e/o un tampone negativo effettuato entro le 48 ore precedenti, di poter consumare presso un ristorante, restringendo le limitazioni attualmente previste.
- Istituire un nuovo percorso di sostegno economico alle imprese in difficoltà con la collaborazione degli enti locali. La proposta, varata dal Prof. Alessandro Petretto e da Lucia Aleotti (CDA Menarini Spa), consiste in un credito d'imposta da riconoscere a persone fisiche e persone giuridiche che intendono sostenere indirettamente le PMI del proprio territorio.
Gli interessati potranno versare un contributo in un conto corrente i cui titolari sarebbero gli enti locali del territori (ad esempio la Città Metropolitana di Firenze). Un comitato di enti istituzionali individuerà le attività economiche a cui erogare il contributo, che si presenterà come un sussidio a fondo perduto per le imprese più in difficoltà. In questo modo si potranno indirizzare risorse dei cittadini direttamente verso l’economia reale del proprio territorio, con il vantaggio di avere un credito di imposta del 110% alla cui copertura contribuirebbero le imposte delle attività economiche così rilanciate.
- Garantire il necessario ristoro economico ai comuni che, come Firenze, hanno annullato la COSAP per una parte importante del 2021 (a Firenze l’annullamento è per i primi 6 mesi dell’anno).
Tale misura, oltre a rappresentare un aiuto diretto alle categorie economiche, favorisce l’utilizzo di spazi aperti e, quindi, comportamenti di maggior tutela contro la diffusione del COVID-19. Tale misura, però, rappresenta un grande sforzo economico per i bilanci delle Amministrazioni locali già pesantemente in difficoltà in questi anni di pandemia.
- Una norma che sospenda o riduca fortemente la TARI 2021 per le attività economiche, una tassa fissa che grava pesantemente soprattutto per albergatori, commercianti e ristoratori.
- Uniformare i criteri di chiusura dei negozi fisici con quelli ambulanti, ovvero permettere agli ambulanti che vendono gli stessi prodotti merceologici di rimanere aperti nelle stesse condizioni dei negozi fisici.
- Supportare economicamente le categorie più colpite attraverso il blocco del versamento dei contributi previdenziali.