Sono circa 700 gli evacuati a causa dell'incendio di scoppiato ieri sera nei boschi in località San Felo, nel comune di Rio nell'Elba. 150 sono stati ospitati nelle strutture del Comune, i restanti hanno trovato una sistemazione autonoma e tutti dovrebbero rientrare entro stasera nei rispettivi alloggi, considerato che l'incendio attualmente è in fase di contenimento.
Tutto è iniziato alle 21 di lunedì sera quando numerose segnalazioni di fiamme attive sono giunte alla Sala operativa regionale. A causa del vento presente in zona il fronte del fuoco si è rapidamente esteso minacciando un'abitazione che è stata subito presidiata dai Vigili del fuoco. Sono state prontamente inviate sul posto 12 squadre di volontariato Antincendio boschivo e di operai forestali che sotto il coordinamento di due direttori operazioni hanno cercato di contenere il rogo.
Sono state precauzionalmente evacuate, inoltre, altre abitazioni e un campeggio che rischiavano di essere minacciate dalle fiamme. Stamattina la situazione è in miglioramento. Il lavoro delle squadre a terra durante la notte ha contribuito a contenere il fronte.
Attualmente stanno stanno lanciando acqua sul fronte del fuoco, ancora attivo, due elicotteri regionali e due Canadair della flotta nazionale. Altre 14 squadre CVT sono arrivate stamattina con i traghetti e si stanno disponendo lungo il perimetro per completare lo spegnimento e bonificare la parte già spenta.
La stima della superficie bruciata è di circa 14 ettari, con il coinvolgimento di almeno tre abitazioni. Si ricorda che è in vigore il divieto assoluto di abbruciamenti.
INCENDI NEL TERZO ANNO PIU’ BOLLENTE DA 1800
Incendi e grandinate sulla Toscana da bollino rosso a causa delle temperature roventi con il 2023 che si avvia, di questo passo, a diventare il terzo anno più caldo dal 1800 in Italia. Il super caldo aumenta esponenzialmente il rischio di eventi estremi e grandinate improvvise, già otto gli episodi che hanno colpito la regione nel solo mese di agosto secondo i dati dell'European Severe Weather Database che hanno interessato l’area di Firenze, del senese e di Montalcino, mentre la bassissima umidità, la vegetazione secca ed il vento sono “inneschi” perfetti per gli incendi come quello che ha interessato il Comune di Rio all’Isola d’Elba, in località San Felo.
Ore di paura anche per un’azienda vitivinicola e per la sua cantina che solo per fortuna non è stata raggiunta dalle fiamme. A dirlo è Coldiretti Toscana in merito al prolungamento del codice rosso fino a mercoledì 23 agosto a Firenze dove le temperature potrebbero raggiungere i 40 gradi.
Stretta nella morsa di un caldo insopportabile, a soffrire è soprattutto l’agricoltura che per difendersi dall’afa sta mettendo in campo tutto il repertorio di esperienza e tecnologia oggi a disposizione degli agricoltori e degli allevatori come ventilatori e nebulizzatori accesi senza sosta per rinfrescare le stalle, la transumanza, l’irrigazione di soccorso fino ad anticipare il raccolto quando possibile per cercare di salvare almeno parte della produzione.
La più temuta nelle campagne è la grandine che potrebbe “distruggere” un intero anno di lavoro e mandare i fumo i raccolti. Una calamità che sta tenendo con il fiato sospeso i soprattutto i viticoltori alla vigilia di una vendemmia che si preannuncia complicata ed in calo (-20%) secondo le stime di Vigneto Toscana.
L’ondata di calore africana – sottolinea Coldiretti Toscana – è la punta dell’iceberg delle anomalie di questo pazzo 2023 che è stato segnato, fino ad ora, prima da una grave siccità che ha compromesso le coltivazioni in campo e poi per alcuni mesi dal moltiplicarsi di eventi meteo estremi, precipitazioni abbondanti che hanno favorito lo sviluppo di malattie e fitopatie, basse temperature ed infine dal caldo torrido di luglio ed agosto con danni all’agricoltura e alle infrastrutture rurali. Per colpa dei cambiamenti climatici quest’anno si registra, infatti, un taglio del 10% della produzione di grano, del 10% del pomodoro, del 70% di frutta, del 50% dei meloni ma anche della produzione di latte del 15%, delle uova del 10% e del varietà primaverili di miele del 90%.
Da qui la necessità di agire velocemente per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici che penalizzano, più di tutti i settori, proprio l’agricoltura che è anche il comparto impegnato in prima linea per contrastarli. Gli strumenti da mettere in campo per Coldiretti Toscana si riassumono nel piano invasi a cui stanno lavorando il Governo e la Regione Toscana per raccogliere fino al 50% dell’acqua piovana che oggi va dispersa attraverso uno snellimento ed una semplificazione della burocrazia per recuperare quelli già presenti ma inattivi e gli investimenti in tecnologia e sostenibilità.
Significativo è il grandissimo interesse del bando regionale sull’agricoltura di precisione a cui hanno partecipato oltre 600 imprese agricole toscane per dotarsi di droni, stazioni agrometereologiche e software di monitoraggio che possono contribuire a migliorare i processi agronomici e l’impiego dei mezzi tecnici e delle risorse come l’acqua, preservare la fertilità dei terreni ed incrementare, contestualmente, la produttività e la redditività. Obiettivi che richiedono un forte impegno delle Istituzioni per accompagnare le imprese verso una nuova rivoluzione nelle campagne.