«Il 5 agosto prossimo, partirà l’attesa trattativa per il rinnovo del contratto del comparto della sanità.
Sono giunte in queste ore le convocazioni per la prima riunione.
Si tratta del preludio per arrivare alla stesura di un contratto di vitale importanza per tutte le categorie della sanità, fondamentale per capire se la pubblica amministrazione e chi la rappresenta, e le stesse organizzazioni sindacali di categoria, si rendono conto del reale valore, dell’importanza, che tutte le professioni sanitarie rivestono, da ultimo anche alla luce dello strenuo impegno profuso ogni giorno, a costo della vita, durante la Pandemia.
Possiamo dire che il Presidente Caparini, del Comitato di Settore, ha mantenuto la sua parola, perchè aveva promesso al nostro sindacato che avrebbe sollecitato l’Aran per far partire prima possibile le contrattazioni.
Come Nursing Up, sulla scia della nutrita partecipazione di colleghi provenienti da tutta Italia alle manifestazioni di Roma e Milano, vigileremo, affinché questo contratto realizzi, finalmente, quella valorizzazione che gli infermieri ma anche le altre professioni sanitarie con la medesima base giuridica stanno aspettando da tempo.
E' tempo di dar corpo e sostanza a quell'alveo di contrattazione per le elevate professionalità, nell’ambito delle previsioni della direttiva Brunetta, i cui contenuti sono stati confermati e ripresi anche da una recente fondamentale direttiva del Comitato di Settore».
Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.
«Tutto questo alla luce della prevista possibilità di dare finalmente un degno e meritato riconoscimento al nostro personale sanitario che svolge ruoli caratterizzati da elevata professionalità, e tra questi in primis gli infermieri.
E’ compito della contrattazione collettiva rivisitare gli ordinamenti professionali, con l’obiettivo di valorizzare le posizioni e i ruoli non dirigenziali, per i quali siano richiesti i più elevati livelli di autonomia e responsabilità gestionali, e/o le più elevate competenze professionali e specialistiche.
Il Comitato di Settore ha confermato i contenuti della direttiva madre, quella di Brunetta: di conseguenza siamo di fronte a un contratto dal campo profondamente aperto, con le parti in causa chiamate a riconoscere agli infermieri e alle professioni sanitarie il posto che meritano nell'ordinamento contrattuale.
Noi riteniamo che ci siano tutte le condizioni per riconoscere, agli infermieri, la collocazione nell'alveo contrattuale autonomo al quale hanno diritto, in quanto professionisti a tutti gli effetti.
Ma questo sarà anche il contratto che servirà finalmente a finalizzare le risorse ottenute, attraverso le nostre battaglie, ci riferiamo alle lotte e manifestazioni da noi portate avanti in tutte le piazze d'Italia nell'anno 2020, che ci hanno permesso di ottenere l’indennità specifica infermieristica e l’indennità per le altre professioni sanitarie.
Il Comitato di Settore, dopo mesi e mesi di pressioni esercitate anche dal nostro sindacato, ha previsto nella propria direttiva che:
1. la contrattazione collettiva dovrà porsi l’obiettivo di rafforzare il ruolo di specifiche posizioni e ruoli non dirigenziali.
2. Dovrà essere completamente rivista l’architettura degli incarichi, con l’introduzione di una struttura piramidale con individuazione di un livello di incarichi più elevato, da destinare a quelli che richiedono un’alta specializzazione, oppure più elevati livelli di autonomia e responsabilità. Tra i quali noi riteniamo che gli infermieri e le altre professioni sanitarie rientrino con pieno diritto.
Questa direttiva, che arriva dopo costanti sollecitazioni che come Nursing Up abbiamo fatto nel corso del tempo, prevede che il contratto debba rivedere anche il sistema delle indennità.
Il contratto dovrà infine regolamentare le prestazioni aggiuntive.
Parteciperemo a questa tornata contrattuale con la carica, l 'emozione e la grinta che ci contraddistinguono da sempre, forti del mandato delle migliaia di infermieri che, con noi nelle piazze, hanno combattuto fianco a fianco per chiedere ed ottenere l’indennità professionale specifica e che ora chiedono a gran voce quella valorizzazione contrattuale che non deve e non può più attendere».