"Come parlamentare eletto in questo territorio sento di dover far mio il grido di protesta lanciato dalla Conferenza Episcopale Toscana, in sintonia con la nota emessa ieri sera dalla Cei, per la mancata riapertura ai fedeli delle Messe e delle altre cerimonie religiose (con l'eccezione dei funerali) nella cosiddetta Fase 2 che partirà dal 4 maggio. Il Governo giallorosso, il più ideologizzato e dilettantesco dell'intera storia repubblicana di questo Paese, ancora una volta si 'rimangia' in pochi giorni la parola data: il 24 aprile scorso, infatti, uno dei suoi rappresentanti più importanti, la ministro dell'Interno Lamorgese, aveva parlato di "nuove misure per consentire il più ampio esercizio della libertà di culto", incassando il plauso del presidente della Cei, il cardinale Bassetti che aveva auspicato la riapertura delle celebrazioni - in condizioni di sicurezza - ai fedeli.
Ieri, però, il devotissimo premier Giuseppe Conte, nel suo ennesimo 'discorso alla patria', ha annunciato la proroga dello stop alle Messe. Una decisione che, come prevedibile, ha sorpreso ed irritato i Vescovi italiani che, con una nota diffusa poco dopo, si sono detti indisponibili ad "accettare di vedere compromesso l’esercizio della libertà di culto". L'ennesimo dietrofront di Conte, dunque, ha finito per irritare persino la Conferenza Episcopale Italiana, finora dimostratasi ampiamente collaborativa di fronte ad una situazione senza precedenti nella storia più recente.
Non è più tollerabile questa sospensione della libertà di culto, riconosciuta all'articolo 19 della Costituzione su cui Conte ed i suoi hanno giurato ed è inaccettabile che l'esecutivo non abbia preso minimamente in considerazione il piano elaborato dalla Cei per la ripartenza e che dovrebbe prevedere la sanificazione delle chiese, l'obbligo di mascherine e l'istituzione di un servizio d'ordine di volontari per regolare gli ingressi. I fedeli italiani si sono dimostrati finora ligi alle regole, improvvisate e pasticciate, imposte a colpi di decreto dal Governo e non meritano di essere ricambiati con una simile dose di indifferenza ed arroganza.
Faccio mio l'appello di tanti parroci e fedeli del mio territorio (e non solo): basta ritardi, esitazioni e ritrattazioni; riaprite le Messe al popolo." Lo dichiara in una nota l'On. Manfredi Potenti, deputato toscano della Lega-Salvini Premier e membro II Commissione Giustizia della Camera dei Deputati.