Firenze – Il Consiglio regionale, al termine del dibattito in Aula, ha approvato con 21 voti a favore e 11 contrari il Documento di economia e finanza regionale 2023. Collegati al Defr 2023, sono stati approvati un ordine del giorno presentato dal secondo gruppo di opposizione e una mozione del principale partito di maggioranza sul ‘diritto all’oblio oncologico’.
La mozione impegna la Giunta ad attivarsi nei confronti del Governo nazionale affinché “venga attivata una norma che garantisca il ‘diritto all’oblio’ per tutti i pazienti oncologici dopo dieci anni dal termine del trattamento e fino a cinque anni dopo la fine del trattamento per i pazienti per i quali la diagnosi è stata formulata prima del diciottesimo anno di età, consentendo ad essi di stipulare contratti e fruire dei servizi al pari degli altri cittadini”.
L’ordine del giorno chiede che la Toscana si faccia promotrice del riconoscimento del ‘diritto all’oblio’ come grande conquista di civiltà e per evitare che coloro che sono guariti da malattie oncologiche subiscano discriminazioni inaccettabili assicurando loro un effettivo ritorno a una vita normale e di qualità.
Respinte anche undici proposte di risoluzione collegate, presentate dal maggior gruppo di opposizione, su azioni regionali finalizzate a calmierare gli aumenti dei costi energetici per le famiglie toscane; sulla strategicità delle Terme di Montecatini, patrimonio Unesco; in merito al Piano regionale per la qualità dell’aria; al Piano regionale integrato infrastrutture e mobilità; alla politica regionale toscana sui Parchi; all'utilizzo e alla valorizzazione delle terre incolte; al problema degli organici sottodimensionati nelle scuole toscane; alla valorizzazione del ruolo socio sanitario dello sport; allo sviluppo socio-economico delle aree insulari della Toscana; alla governance del Sistema sanitario regionale e alla situazione delle RSA toscane.
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Respinti anche altri sette ordini del giorno del secondo gruppo di opposizione collegati, su politiche dedicate alle madri lavoratrici; al risparmio energetico, per l’implementazione dei sistemi di illuminazione pubblica a basso costo e minore impatto ambientale; per l’utilizzo di impianti di ventilazione meccanica in ospedali, scuole e edifici pubblici; sugli ecomusei e per una mobilità sostenibile.
Ad illustrare in aula il Defr 2023 è stato il presidente della commissione Affari istituzionali che, dopo aver sottolineato come il testo parta da un’analisi del quadro economico estremamente complesso, ha spiegato che se il Pil nel 2021 si era attestato intorno al 6,6 per cento, nel 2022, diversamente delle previsioni che lo davano quasi al 5 per cento, si è fermato al 2,2 per cento.
Il documento, licenziato dalla Prima commissione a maggioranza, si articola in 29 progetti suddivisi in 7 aree, per uno stanziamento complessivo di un miliardo e 664 milioni, di cui 743 milioni destinati al 2023, 460 milioni al 2024 e altrettanti 460 milioni al 2025.
Alla prima area, Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema toscano, è destinato il 2 per cento, mentre un decimo delle risorse complessive sarà investito nella seconda area, Transizione ecologica, in cui la componente principale, ha spiegato il presidente della Commissione, è quella che comprende ‘assetto idrogeologico, tutela della costa e risorsa idrica’. Il 25 per cento delle risorse, ha continuato, è destinato all’area Infrastrutture per una mobilità sostenibile, parimenti distribuite tra mobilità sostenibile, infrastrutture e logistica.
All’area Istruzione ricerca e cultura va il 6 per cento del totale degli stanziamenti, mentre 10 per cento di esse è destinato all’area dell’Inclusione e coesione, di cui la voce più importante è quella riferita alla ‘qualità dell’abitare’. Il 42,6 per cento è riservato all’area Salute. Il documento prevede anche risorse destinate all’area Relazioni interistituzionali e governance del sistema regionale, i cui interventi sono quasi interamente concentrati nella Toscana diffusa, nelle aree interne e nei territori montani.
Il presidente ha inoltre ribadito come sul fronte degli investimenti il bilancio regionale assicuri la prosecuzione dei programmi, anche mediante una politica di indebitamento prudente ma che, allo stesso tempo, garantisca una provvista finanziaria costante nel triennio. Inoltre, ha sottolineato come il quadro della finanza regionale in ambito sanitario abbia tenuto: se nel 2019 la situazione del bilancio regionale era florida, nel 2022, data la pandemia, è stato necessario un importante intervento da parte dello Stato; intervento che non c’è stato nel 2021, tanto che è stata la stessa Regione, nel proprio Bilancio, a far fronte alle maggiori spese in ambito sanitario per arrivare a una posizione che è attualmente in equilibrio.
“Il Partito Democratico fa mancare il numero legale al momento del voto del Documento di economia e finanza regionale 2023, il documento più importante in discussione oggi in Consiglio Regionale, e nel quale spiegano quali politiche economiche e finanziarie la maggioranza attuerà il prossimo anno. Gli impegni di campagna elettorale e profondi screzi interni al partito hanno avuto la meglio sulla responsabilità rispetto ai doveri di una maggioranza di governo? Può darsi, il risultato sarebbe in entrambi i casi uno spettacolo indecoroso per i cittadini toscani, che potranno trarre le proprie conclusioni e magari lanciare un segnale chiaro al Partito Democratico all’appuntamento elettorale del prossimo 25 settembre: stavolta la storiella del "voto utile" farà poca strada” così Irene Galletti, Capogruppo M5S in Consiglio Regionale della Toscana.
“Il Defr approvato oggi dalla sinistra in Toscana è completamente fuori dalla realtà. Questo documento doveva essere discusso a giugno, è arrivato in ritardo di tre mesi e non è aggiornato. Non affronta temi emergenziali quali il caro bollette, la povertà dilagante tra le famiglie e le imprese a rischio chiusura. Ricordiamo che il Defr decide come saranno spesi gli investimenti regionali nei prossimi tre anni cioè dal 2023 al 2025.
Speravamo che questo ritardo di 3 mesi avessero portato il presidente Giani e la giunta regionale a riflettere su come il mondo sia cambiato da giugno purtroppo ci siamo trovati a leggere un documento inattuale che destina quasi il 60% delle risorse alla mobilità sostenibile. Su 4 miliardi di euro soltanto due milioni e mezzo in tre anni saranno investiti nella lotta alla povertà: con i rincari energetici le famiglie hanno l’acqua alla gola e molti rischiano di passare l’inverno al freddo. E poi, per attirare nuovi investitori che possono portare ossigeno alle nostre imprese sono previsti solo 160 mila euro sempre in tre anni, spiccioli sufficienti a stampare dei volantini.
Tutto ciò è aggravato dal fatto che oggi in Aula il Pd era distratto da altro – probabilmente le elezioni che segneranno il suo de profundis – tanto che soltanto grazie ad una chiamata dell’ultimo minuto, è stato garantito il numero legale per l’approvazione del Defr. Senza dimenticare che durante la discussione i banchi della Giunta sono quasi sempre stati vuoti, così come in prima Commissione dove non si è presentato l’assessore al bilancio cioè il presidente Giani.
Come possono essere definiti gli amministratori che oggi pensano alla mobilità sostenibile anziché ai rincari dei beni di prima necessità e del gas? Semplice, incoscienti e incapaci di fare il loro lavoro” così Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale toscano.