Un incontro con la Città Metropolitana di Firenze, ed in particolare col sindaco metropolitano Dario Nardella, per parlare e confrontarsi su tematiche, priorità e progetti di sviluppo per il territorio del Mugello attraverso i finanziamenti del Recovery Fund. E' ciò che i sindaci mugellani ritengono utile in questo momento per discutere di questioni e proposte per promuovere lo sviluppo del Mugello, territorio che per la sua posizione geografica nell'area metropolitana si pone come 'cerniera' tra Città Metropolitana di Firenze e Città Metropolitana di Bologna, ma anche tra due Regioni, Toscana ed Emilia-Romagna.
"Riteniamo necessario un incontro col sindaco metropolitano Nardella - affermano i sindaci mugellani - per confrontarci su questioni concrete che riguardano il nostro territorio e le sue prospettive, progetti di crescita e sviluppo che le risorse del Recovery Fund possono favorire. Ci riferiamo a idee e proposte che vogliamo presentare e approfondire, tenendo conto di stimoli dal territorio, con priorità e una visione di sviluppo condivisa - sottolineano -, e questo anche in seguito al recente incontro tenutosi tra il sindaco metropolitano e i consiglieri regionali dell'area fiorentina nel quale sono stati affrontati temi importanti come infrastrutture, mobilità sostenibile, ambiente".
Pieno sostegno al MES affinché si possano impiegare subito 37 miliardi da destinare alla Sanità. Un prestito a tasso zero, senza altre condizionalità. E' un SI convinto, netto e senza riserve, quello manifestato da tutti i Sindaci dell'Unione dei Comuni dell'Empolese Valdelsa nei confronti dell'appello promosso da ALI (Autonomie Locali Italiani) affinché Parlamento e Governo decidano quanto prima a favore del Meccanismo Europeo di Stabilità (MES), che in seguito all'emergenza coronavirus ha messo a disposizione dell'Italia un'opportunità rilevante di prestito per investimenti, con l'unica condizione di utilizzare le risorse per il potenziamento del Sistema Sanitario Nazionale.Sul piatto ci sono appunto 37 miliardi, che i Sindaci dell'Unione (al pari dell'ALI) reputano di importanza strategica per rafforzare e rendere più efficiente la sanità pubblica: dagli ospedali alla rete dei servizi sanitari territoriali, dalla medicina di base alle strutture di elevata specializzazione, alla ricerca, fino all'impiego di tecnologie d'avanguardia.
"I Sindaci - si legge nell'appello promosso da ALI - conoscono i bisogni e le potenzialità dei territori e hanno misurato anche nell'emergenza-Covid l'importanza delle reti di servizi: ad esse, là dove si sono dimostrate forti ed efficaci, si deve in larga parte la capacità di contrasto che il paese ha offerto, il senso civico dimostrato".
L'utilizzo dei fondi del MES, secondo ALI, consentirà pertanto di alzare la soglia di prevenzione e di risposta alle emergenze, riducendo i divari tra alcune regioni in termini di qualità delle prestazioni, rendere più rapida la diagnosi e la cura.
"Lo abbiamo sempre detto, lo diciamo a maggior ragione adesso: il trasporto pubblico, in particolare quello legato alle necessità scolastiche, deve essere una priorità". Per i consiglieri metropolitani di Territori Beni Comuni Enrico Carpini e Lorenzo Falchi "a distanza di un mese dall'inizio della scuola permangono ancora tante situazioni di difficoltà e di non rispetto delle misure anti covid sui mezzi di trasporto. Non si può pensare che la responsabilità possa essere fatta ricadere soltanto sulle singole scuole che hanno fatto grandi sforzi per adeguare la didattica e l'organizzazione alle nuove norme e talvolta non hanno potuto differenziare gli orari di ingresso e uscita proprio per le conseguenze che questi provvedimenti avrebbero generato". Per questo, come gruppo Territori - Beni Comuni, "rilanciamo la necessità di interventi a tutti i livelli.
Dal Governo devono essere garantite le risorse affinché si possano rispettare le direttive in materia di prevenzione. A Regione e Città Metropolitana spetta il non facile ruolo di coordinamento tra istituzioni scolastiche e i gestori dei servizi di trasporto". Anche la politica deve fare la sua parte e "proprio per questo abbiamo proposto durante la seduta di ieri che della questione torni ad occuparsi anche la Commissione di Controllo della Città Metropolitana". L'obiettivo è contribuire, come ente, "ad un'azione di stimolo verso le altre Istituzioni per dare una risposta efficace alle difficoltà che ancora si riscontrano anche sul territorio della nostra Città Metropolitana".
Ma al Gruppo di ricerca “Mobilità sostenibile nell’Area Metropolitana Fiorentina” non piace lo scaricabarile tra Comune che chiede soldi alla Regione, questa che li chiede al Governo e questo che li chiede all'Europa: “Tutto per trovare risorse che poi si vorrebbero dirottate in progetti sbagliati; in questa maniera si cercano di allontanare responsabilità che invece sono di chi ha gestito e continua a gestire la politica delle infrastrutture. Di fronte all’emergenza, sia sanitaria che dei trasporti, il sindaco di Firenze, quelli di altri Comuni come Sesto Fiorentino, nonché il neo-presidente della Regione, paiono ipnotizzati dalla promessa dei 209 miliardi del Next Generation EU (recovery fund) e finora non hanno fatto altro che fantasticare di megaprogetti infrastrutturali: Passante TAV, aeroporti, tranvie fantasiose accanto a binari esistenti e sottoutilizzati, per non parlare dei tante altre opere sparse per tutta la provincia e regione; tutti pacchi di cemento produttori di CO2 che non risolveranno alcun problema di mobilità. Se queste sono le politiche green di cui tutti si stanno riempiendo la bocca c’è da avere molti timori per il futuro”.