Firenze, 22 agosto 2022- Le notizie sulla vicenda del Passante TAV di Firenze emerse grazie alla inchiesta della Nazione. Secondo quanto denunciato dalla commissione di collaudo voluta da Rfi per valutare il cosiddetto ‘scavalco ferroviario’ di Rifredi. Questo lotto del maxi cantiere dell’Alta Velocità non ha mai ricevuto il collaudo tecnico amministrativo perché, a detta del Presidente della Commissione, presenta importanti infiltrazioni d’acqua: la galleria sarebbe un vero e proprio ‘colabrodo’.
Il Comitato No Tunnel TAV, nonostante le denunce dei troppi difetti dell’opera non aveva immaginato quanto emerge oggi con queste dichiarazioni del presidente della commissione di collaudo: “Questa opera è davvero un pozzo senza fondo di incredibili reati, errori e scorrettezze di tutti i generi. Forse ad un profano non appare evidente la gravità di quanto accade; cerchiamo di riassumere e chiarire brevemente. Lo scavalco di Castello è sostanzialmente un ponte con cui una linea ferroviaria scavalca un’altra linea; la seconda è stata abbassata fin sotto il livello della falda.
L’opera è stata realizzata male e la struttura non è stata impermeabilizzata permettendo continue infiltrazioni d’acqua. Questo non è solo un problema per dover far uscire l’acqua infiltratasi, col tempo si indeboliscono le strutture portanti di cemento armato rendendo estremamente pericoloso l’uso dell’opera.
Ogni opera pubblica di grandi dimensioni deve essere sottoposta a collaudo da parte di una commissione tecnica “terza” che riconosca la correttezza di progetto ed esecuzione. Non è stato possibile collaudare l’opera nonostante le insistenze di RFI sulla commissione stessa”.
Il Comitato aveva già notato da tempo, leggendo il “fascicolo di impresa” di Infrarail, che lo “scavalco” non era stato collaudato, ma in quel testo non era detto nulla sui motivi. La cosa fu segnalata nel 2021, assieme ad altre cose, alla Procura di Firenze con un esposto: "Questa vicenda richiede una decisione radicale, cioè l’abbandono del progetto del Passante AV. Il Comitato ripete per l’ennesima volta la domanda sia alle ferrovie che a Giani, Nardella e a tutti i sostenitori dell’opera : perché non potenziare le linee di superficie liberando davvero binari non solo per i treni regionali, ma per creare una rete di treni metropolitani o suburbani che rispondano alle esigenze della maggior parte dei pendolari? Perché intestardirsi in un’opera dai costi, dai rischi e dai tempi di realizzazione altissimi e imprevedibili? Perché le cose troppo semplici costano troppo poco?".
"Non si può realizzare una grande opera a caso, così come è stato fatto con il nodo dell’Alta Velocità a Firenze. La Tav fiorentina è un vero e proprio scandalo che grida vendetta: milioni di soldi pubblici buttati via, un cratere che campeggia in mezzo alla città da oltre un decennio, per non dimenticare i disagi quotidiani subiti dai pendolari costretti a coabitare con i treni Av.
Siamo sinceramente preoccupati. In questo contesto, risulta davvero irresponsabile la presa di posizione del governatore Giani che si è accontentato di quanto offerto da Rfi e della promessa della ripresa dei lavori. Se l'opera parte già azzoppata che senso ha proseguire in quel modo?Il governatore deve chiedere maggiori garanzie sulla fattibilità dell’Alta Velocità fiorentina.
A breve presenteremo una interrogazione in Consiglio regionale per sapere se la Regione fosse a conoscenza delle criticità dello scavalco ferroviario, e se abbia mai valutato un'alternativa al progetto di Rfi visto che presenta numerose mancanze (ricordiamo che il progetto della società ferroviaria non contempla la realizzazione del people mover che dovrebbe collegare la stazione Foster a Santa Maria Novella). Alla luce di tutto questo, non comprendiamo l’incredibile fiducia che il governatore Giani ripone in Ferrovie dello Stato e Rfi.
Come fa ad essere soddisfatto di un’opera a metà – cioè senza people mover – fatta male e in ritardo di anni sulla tabella di marcia?” dichiarano il capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio regionale Francesco Torselli, il consigliere regionale FdI e vice-presidente della Commissione Trasporti Alessandro Capecchi e il consigliere comunale fiorentino di FdI Jacopo Cellai.
"La notizia riportata dalla stampa di oggi parla di una situazione che il Comitato No Tunnel Tav denuncia da tempo, nonostante Palazzo Vecchio abbia spesso liquidato le loro domande anche rispondendo alle nostre interrogazioni" intervengono anche Dmitrij Palagi, Antonella Bundu di Sinistra Progetto Comune "Nei giorni scorsi il Sindaco aveva annunciato un sopralluogo ai cantieri TAV di Firenze insieme al Direttore generale del Comune, che presiede l'Osservatorio nuovamente nominato (in ritardo) per l'opera.
Abbiamo chiesto che coinvolgesse anche le consigliere e i consiglieri comunali, anche informalmente, almeno invitando chi fa parte della Commissione 6 di Palazzo Vecchio. Lo ribadiamo, alla luce della notizia uscita oggi su la Nazione, in cui l'allora presidente di una commissione indipendente denuncia l'irregolarità della situazione nel cosiddetto scavalco di Rifredi, che registrerebbe infiltrazioni d'acqua di falda e una mancata impermeabilizzazione.
A colpire non è solo la questione specifica, che pure ha una sua urgenza, ma il clima denunciato, rispetto alla nomina dell'organismo e alla sua liquidazione. In attesa della ripresa dei lavori di settembre ribadiamo la necessità che l'Amministrazione coinvolga direttamente il Consiglio sulla vicenda. Non sarà di competenza comunale, ma impatta sul nostro territorio, sulle vite della nostra cittadinanza".
Yana Ehm, deputata ManifestA, candidata capolista Unione Popolare al plurinominale della Camera Toscana 03, alla luce delle gravi criticità sulla Tav a Firenze emerse dalla Commissione Collaudi sui mezzi di comunicazione, ribadisce la contrarietà a questo progetto che considera folle e anacronistico: “Sono già stati mal spesi 800 milioni di euro per scavare un buco di cemento, e se ne prevedono oltre 1,1 miliardi di euro per completare l'opera, ma come in molti altri casi simili (la storia del nostro Paese ne è piena) questa cifra potrebbe raddoppiare”.
Il risultato di questo uso di risorse pubbliche? Chiede criticamente la deputata Ehm: “Cantieri vuoti e stallo, al quale si aggiunge un enorme problema di sicurezza. È bene sottolineare che il Presidente stesso della Commissione di Collaudo denuncia una situazione di irregolarità per una parte specifica del progetto, quello del cosiddetto scavalco di Rifredi”.
“Emerge addirittura - aggiunge la candidata di Unione Popolare - come questa stessa Commissione sia stata nominata in ritardo e che la Commissione non avrebbe potuto terminare il suo lavoro perché ‘liquidata’ in modo irrituale. Ma il tempo passato a verificare la situazione è stato sufficiente a rilevare, citiamo testualmente: ‘pesanti infiltrazioni d'acqua di falda’.
“Uno spreco di risorse a cui si aggiunge un evidente problema di sicurezza - continua Ehm - ma allora perché tenere in piedi un teatro politico dell'ipocrisia in cui si continua a dire che il sistema dell'Alta Velocità, pensato decenni fa per Firenze, sarà strategico per il futuro? Una situazione impressionante in termini di sicurezza e rischio per il territorio, come denuncia da anni anche il Comitato No Tunnel Tav di Firenze. Ma la sua utilità è dubbia persino per il sindaco Dario Nardella, sembra quasi che neanche il Partito Democratico sappia a cosa serva quest'opera”.“Eppure - conclude Ehm - Eugenio Giani ha annunciato nel passato di volersi anche incatenare per difendere questo progetto.
Gli diamo un consiglio: lo faccia con un canotto, in caso di allagamenti! Lo ribadiamo: si tratta di uno spreco di risorse pubbliche in un momento di crisi economica. Va archiviato il progetto e bisogna fare massima chiarezza sulla denuncia della Commissione. Chi ha deciso sulla Tav deve rispondere politicamente di questi errori”.