Firenze, 27-05-2015 - Assemblee dei lavoratori molto partecipate (seguite da sit-in e presìdi) a Firenze e negli altri capoluoghi, oggi, nella giornata di mobilitazione del personale delle Province, indetta da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl. La situazione resta complicata: otto Province toscane (praticamente tutte tranne Firenze e Livorno) stanno per avviare le procedure di pre-dissesto, perché già con il taglio del 2015 non sono in grado di presentare bilanci in equilibrio. Sono a rischio quindi i servizi che la legge Delrio assegna alle Province, in primis la manutenzione delle strade e degli edifici scolastici.
A questo si sommano le incertezze sulla continuità dei servizi di Protezione civile, della salvaguardia dell’ambiente, il ruolo della Polizia provinciale e dei servizi per l’impiego. E poi, va da sé, ci sono nubi sul futuro dei dipendenti delle Province stesse. Lavoratori e sindacati oggi hanno resa pubblica una lettera aperta ai candidati Governatori e Consiglieri regionali di tutti i partiti con sei domande sulla situazione delle Province, sei punti sui quali si chiede un impegno esplicito.
Ecco i sei impegni richiesti: 1) Si impegna a garantire le risorse necessarie per il trasferimento di funzioni e personale? 2) Si impegna ad aprire un confronto con le parti sociali per monitorare i processi e condividere le soluzioni? 3) Si impegna a valorizzare professionalità, saperi ed esperienze mantenendo le funzioni trasferite vicine a cittadini e imprese? 4) Si impegna a garantire un percorso di assorbimento e di stabilizzazione del personale precario? 5) Si impegna a chiedere al Governo di trovare in tempi rapidi soluzioni su centri per l’impiego e polizia provinciale e a garantire in fase transitoria la continuità dei servizi? 6) Si impegna a chiedere al Governo di trovare le risorse necessarie per garantire nel nuovo ente di area vasta la continuità dei servizi e il livello occupazionale del personale che rimane? All'assemblea e al sit-in di Firenze erano presenti i sindacati di categoria regionali.
“C'è forte preoccupazione, noi continuiamo questa vertenza per sensibilizzare l'opinione pubblica e le istituzioni affinché si trovino delle soluzioni a partire dalle polizie provinciali, i centri per l'impiego, la stabilizzazione dei precari storici, la continuità dei servizi, la manutenzione di strade e scuole. Senza risorse, gli enti rischiano il dissesto, e lo stesso vale per i servizi per i cittadini”, ha detto Debora Giomi (Fp Cgil Toscana). Ha aggiunto Marco Bucci (segretario generale Cisl Fp Toscana): “Ci sono rischi per la collettività, per i servizi ai cittadini, e si delinea un vuoto istituzionale.
I lavoratori e il sindacato chiedono alla politica di assumersi la responsabilità. Siamo sotto elezioni: chiediamo presenza e risposta. La politica non deve attenzione soltanto a noi, ma ai cittadini tutti, che meritano servizi efficienti e di qualità”. Ha concluso Paolo Becattini (Uil Toscana): “Un importante segnale è arrivato dalla Toscana rispetto alla riforma annunciata dal Governo. Riusciti in tutto il territorio i presìdi dei lavoratori contro la svendita dei servizi pubblici. I tagli metteranno a rischio non solo i posti di lavoro: ma non si dovevano fare nuove assunzioni? La lotta prosegue, la prossima tappa è Roma per una grande manifestazione nazionale”.
"In attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale sul ricorso della Fialp Cisal atteso per il 23 giugno, ribadiamo solidarietà ai dipendenti regionali, contro il blocco della contrattazione e degli stipendi previsto dalle leggi nn. 122/2010 e 111/2011". Così il candidato alla Presidenza della Regione Toscana per Sì Toscana a Sinistra, Tommaso Fattori interviene in merito alla vertenza dei lavoratori pubblici e alla sua impasse istituzionale. "Rischiamo di trovarci come per la Riforma Fornero e la sua incostituzionalità in merito al blocco delle indicizzazioni delle pensioni - conclude Fattori - sarebbe opportuno che la politica e le istituzioni preposte si attivassero prima di dovere porre rimedi tardivi e dietro sentenza".