I Musei Civici Fiorentini e l’Associazione MUS.E presentano per venerdì prossimo 29 gennaio alle h17 un incontro d’autore, l’ultimo del ciclo ispirato daJeff Koons in Florence: sarà infatti a Firenze Vincenzo Trione, curatore del Padiglione Italia dell’ultima Biennale di Venezia, critico e docente di Arte e Media, per trattare il tema della memoria nell’arte. Argomento, quello della memoria, che è stato centrale proprio al Padiglione Italia e che sarà il basso continuo della conferenza: saranno quindi presentati al pubblico alcuni tratti del rapporto fra memoria (individuale e collettiva) ed espressione artistica, ma saranno anche offerti spunti di riflessione sulla mostra di Jeff Koons che si è appena conclusa in Palazzo Vecchio e Piazza Signoria e che tanti commenti ha suscitato e sta tutt’ora suscitando.
Le opere esposte fino a qualche giorno fa - Pluto e Proserpina sull’arengario in piazza e il Fauno Barberini in Sala Gigli - sono infatti una reinvenzione tutta contemporanea di miti, di significati e di forme antiche, rielaborate e riproposte in chiave personale da Koons, celebrata star dell’arte contemporanea. L’incontro si svolgerà in dialogo con Sergio Risaliti, curatore della mostra.
“La statua di Koons rimane a Firenze. Così si dice oggi. Ma non si conoscono le condizioni. Certo è che dopo il prolungamento dell'esposizione sull'arengario, non sarà molto probabilmente una donazione. Si sta parlando di un'opera dal valore di 8 milioni di euro”. Così Tommaso Grassi, capogruppo di Firenze riparte a sinistra, commenta la risposta dell'assessore Gianassi alla domanda d'attualità presentata nella seduta odierna del Consiglio comunale. E incalza “La cultura a Firenze non ha un assessore, ma si nomina un caposegreteria alla cultura.
Il sindaco Nardella non se ne occupa e pensa solo a fare annunci spot per la stampa. Il pericolo è che le importanti realtà fiorentine legate alla cultura e all'arte stiano sparendo. Basti pensare che nessuno risponde alle tante richieste delle associazioni del territorio. Neppure per informarle per i contributi che avrebbero dovuto ricevere nel 2015”. "Anche i componenti della commissione tecnica, che dovrebbe occuparsi di eventuali donazioni alla città - conclude Grassi - se fossero confermati i nomi comparsi sui giornali, rischia di portare con sé conflitti di interesse e nomine quantomeno inopportune.
Come può valutare il caposegreteria politico del sindaco e il curatore delle mostre l'opportunità per il Comune di ricevere o no in donazione un'opera d'arte? Stiamo parlando di una persona che da Muse riceve ogni mese uno stipendio di oltre 4mila euro".