“Sulla stampa di oggi, La Nazione e Corriere Fiorentino, sono usciti nuovi articoli a proposito della proposta referendaria del comitato dopo altri che, nei giorni scorsi, riportavano le osservazioni del comitato, espresse nella conferenza stampa tenutasi in Palazzo Vecchio nella sala della direzione del Consiglio". Queste le dichiarazioni del Presidente del Consiglio comunale Luca Milani, che prosegue:
"Alla disponibilità dichiarata dal Sindaco Nardella alle agenzie alcunigiorni fa" sottolinea Massimo Torelli, tra i promotori della campagnareferendaria, "non c'è ancora stato alcun passo conseguente. Come abbiamo più volte sottolineato, noi andiamo avanti: la questione della vivibilità di Firenze non può e non deve essere oggetto di campagne preelettorali, ma deve al contrario impegnare con senso di responsabilità chi è chiamato a governare questa città. Segnalo" conclude Torelli, "che al Presidente Milani la richiesta di informazioni è stata inviata per mail il 9 giugno 2023 è non è arrivata alcuna risposta. La trasparenza non può ridursi a una mera dichiarazione sulla stampa".
"Ho il massimo rispetto per il comitato, ma anche per la verità dei fatti. La risposta è stata inviata. Aggiungo, che nessuna norma regolamentare o statutaria prevede il coinvolgimento del comitato per impulso di questa presidenza nella fase attuale e che il detentore del procedimento e firmatario della nota richiesta è il Sindaco Dario Nardella; pertanto, ho trasmesso all'Ufficio del Sindaco la richiesta.
A proposito di trasparenza, molte volte richiamata nei comunicati del comitato, forse è il caso di sottolineare che nei quesiti referendari si afferma “volete voi che sia revocata .... ecc”. In realtà, non si tratta di un referendum abrogativo, ma consultivo, l’effetto reale che il referendum consultivo produce è quello di una discussione in Consiglio comunale entro 30 giorni dall'ufficiale comunicazione dell'esito, quando vi abbia partecipato la maggioranza degli aventi diritto (50%+1 di circa 289.000 aventi diritto) ed ottenuto al contempo la maggioranza dei voti espressi. Come definito dallo Statuto del Comune di Firenze.
Quindi se ci fosse un esito affermativo ai due quesiti referendari questo comporterebbe una discussione in Consiglio perché, come già detto, si tratta nello Statuto attuale del Comune di Firenze, di referendum non abrogativo, ma consultivo. Inoltre, affinché possa effettivamente svolgersi è necessario accompagnarlo con almeno 10.000 firme di sottoscrittori.
Queste sono regole stabilite dallo Statuto del Comune di Firenze che rappresenta quello che è la Carta Costituzionale per la nostra Repubblica.
Il Consiglio comunale di questa consiliatura ha l’occasione di rivedere, prima nello Statuto e poi nel regolamento, gli istituti di partecipazione a partire dai referendum, ma non solo, può anche introdurre nuovi concetti di democrazia partecipativa per coinvolgere la cittadinanza nelle decisioni più importanti della vita pubblica della città. Questa è la vera sfida dei prossimi anni: rendere i cittadini protagonisti, non solo il giorno del voto.
La commissione Affari Istituzionali ha approvato all'unanimità modifiche molto innovative nello Statuto di Firenze che presto arriveranno alla discussione in Consiglio comunale.
A tal proposito mi auguro che tante associazioni e cittadini, compresi coloro che fanno parte del comitato promotore di questi referendum, siano disponibili al dialogo e alla collaborazione per ripensare, migliorare ed ampliare la partecipazione dei cittadini alle scelte per il futuro di Firenze”, conclude Milani.