La gestione dei 219 profughi afghani ospitati a Montecatini prosegue senza particolari criticità grazie all’impegno comune e alla collaborazione fra la Protezione civile regionale, comunale e provinciale, la Asl Toscana centro e le prefetture.
“Alla luce di questo e per gestire al meglio la situazione – fa sapere l’assessore regionale alla protezione civile Monia Monni- chiediamo di non inviare niente ai profughi. Sarà la Protezione civile regionale che, coordinandosi col Comune di Montecatini, le associazioni e tutti gli operatori impegnati nella gestione dell’accoglienza, farà sapere cosa è necessario fornire ai profughi ospitati nella nostra comunità”. L'assessora Monni ringrazia i cittadini e le associazioni per la generosità e il loro prezioso aiuto . "Si stanno facendo avanti in tanti per dare una mano- specifica l’assessora alla protezione civile Monni - e per chiedere se servono generi di prima necessità. Gesti importanti che sottolineano come la Toscana sia terra di accoglienza e di ospitalità".
Anche il vice presidente del consiglio comunale di Montecatini Luca Tacconi sottolinea come “la cittadinanza abbia risposto molto positivamente e in modo solidale, rendendosi subito disponibile a donare beni. “La ringraziamo – conclude Tacconi-, ma per il momento possiamo sospendere la consegna di vestiti e altri beni fino a eventuali nuove esigenze".
“Ogni volta che c’è una certa intensificazione degli sbarchi di migranti sulle nostre coste, c’è altrettanta intensità di proteste, proclami, richieste di provvedimenti e di dimissioni da parte di tutti quei politici, anche di governo, che sulle migrazioni sono impegnati per restringere al massimo gli ingressi. Sembra sia la loro essenza, la loro ragion di vita: protestare perché si impedisce di far morire altre vite. E molti di questi politici sono gli stessi che in questi agitati giorni per l’accoglienza dei profughi afghani (su cui a parole hanno sostenuto di essere d’accordo), hanno cominciato a mettere i distinguo e i differentio tra quelli che loro valutano buoni e cattivi (non stimolando le forze dell’ordine a fare controlli per eventuali infiltrazioni terroristiche negli arrivi, ma genericamente contro le famiglie, essenzialmente contro gli uomini)” interviene Vincenzo Donvito dell'Aduc.
“Come corollario, afghani o africani che siano, questi politici denunciano l’assenza dell’Europa e il fatto che l’Italia è abbandonata dalle istituzioni comunitarie, dedite secondo loro solo a scaricare su di noi le loro politiche di non-accoglienza. Il gioco di questi politici è basato sui numeri percepiti (gonfiati dalle loro urla) e non quelli reali: mentono visto che in termini numerici, il nostro è tra i Paesi fanalini di coda dell’Ue per l’accoglienza”.