C’è chi combatte la corruzione, chi opera in mare per salvare vite umane, chi denuncia il caporalato, chi si rimbocca le maniche per rilanciare in modo sostenibile l’economia del proprio territorio. Sono amministratori, giornalisti, rappresentanti delle forze dell’ordine, magistrati, cooperative e Ong i difensori della legalità contro l’ecomafia, la corruzione e la criminalità organizzata premiati da Legambiente e Libera in occasione della XV edizione del premio Ambiente e Legalità che si è svolta nell’ambito di Festambiente, il festival nazionale di Legambiente in programma in Maremma, a Rispescia (GR) fino al 18 agosto.
E il premio di Legambiente e Libera si apre con una buona notizia: si conferma la validità della legge sugli ecoreati. I dati testimoniano che nella lotta alla criminalità ambientale, la legge sugli ecoreati continua ad avere un ruolo chiave, sia sul fronte repressivo sia su quello della prevenzione.
Nel 2018 la legge è stata applicata dalle forze dell’ordine per 1.108 volte, più di tre al giorno, con una crescita pari a +129%. Come gli altri anni, la fattispecie dell’inquinamento ambientale è quella più applicata: 218 contestazioni, con una crescita del 55,7% rispetto all’anno precedente.
Aumentano anche i casi di disastro ambientale applicato in 88 casi (più che triplicati rispetto all’anno precedente). Completano il quadro le 86 contestazioni per il delitto di traffico organizzato di rifiuti, i 15 casi di traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività, i 6 delitti colposi contro l’ambiente, i 6 di impedimento al controllo e i 2 di omessa bonifica.
Prima delle consegne delle targhe, Legambiente e Libera hanno ricordato la giornalista delle Iene Nadia Toffa e il suo impegno accanto alle popolazioni vittime dell'illegalità ambientale, dalla Terra dei fuochi all'Ilva di Taranto, di cui nello scorso gennaio era diventata cittadina onoraria. Il Premio ha visto tra i premiati Raffaele Cantone, per l’attività svolta di vigilanza e contrasto alla corruzione svolta dall’Autorità nazionale anticorruzione, sempre più strettamente connessa sia ai fenomeni di criminalità ambientale, come emerge dal Rapporto Ecomafia 2019 di Legambiente, con 100 inchieste giudiziarie registrate in un anno, sia dall’ultimo report nazionale dell’Anac sulle interdittive antimafia, elaborato sulla base delle informazioni contenute nel Casellario informatico delle imprese. Report che ha evidenziato ben 2.044 interdittive, per il 44,9% nelle regioni del Sud.
Premiate SOS Mediterranee, Medici Senza Frontiere, Mediterranea Saving Umans, Sea Watch, Open Arms, per il coraggioso e generoso impegno profuso in questi anni, operando in mare aperto e in condizioni precarie, finalizzato a trarre in salvo, fino al porto sicuro più vicino, persone disperate, che fuggono dai loro paesi diventati invivibili a causa di guerre, conflitti etnici, cambiamenti climatici.
“Tutti i premiati – dichiara Stefano Ciafani, Presidente nazionale di Legambiente – ben raccontano l’impegno concreto e le azioni messe in atto per contrastare le illegalità ambientali che minacciano l’ambiente, ma anche la salute dei cittadini e l’economia pulita della Penisola. Per vincere la sfida contro ecomafiosi e criminali non possiamo essere navigatori solitari, ma è una sfida da combattere e vincere insieme dove ognuno con corresponsabilità deve fare la propria parte. Non possiamo più stare a guardare: è il tempo del coraggio il nostro richiamo specifico che lanciamo da Festambiente alla parte sana del Paese, occorre scendere in campo per la rinascita ambientale,sociale e culturale dell’Italia.”
Altri premi al Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale - Nucleo Operativo Ecologico (NOE) di Treviso per le indagini relative al procedimento penale relativo a “Inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) nelle province di Vicenza, Padova e Verona”; al Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Trapani, per l’inchiesta “Palude” che ha coinvolto il Genio civile di Trapani e alcuni uffici tecnici comunali, facendo emergere reati di corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio, falso materiale e ideologico commesso da pubblici ufficiali in atti pubblici e violazioni alla normativa in materia di appalti pubblici; al Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale (N.I.P.A.A.F.) del Gruppo Carabinieri Forestale di Frosinone per l’indagine “Urban Waste”, durata due anni, su 17 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di corruzione, abuso d’ufficio, turbata libertà degli incanti, truffa, traffico di influenze illecite e false attestazioni o certificazioni; all’Ufficio Polizia di Frontiera di Rimini per l’operazione “Luxury dog” in cui sette persone sono state arrestate con l’accusa di maltrattamento e traffico illegale di animali, truffa e falsificazione di documenti relativi alle vaccinazioni, cinque di loro sono finite in carcere e due ai domiciliari; alla Guardia costiera di Pescara, per l'inchiesta, iniziata nel 2015, che ha riunito diverse indagini sull’inquinamento del fiume Pescara, svolta in collaborazione con i Carabinieri forestali e la Guardia di finanza, che ha portato nel febbraio 2019 al processo di 11 persone, fatto scattare il sequestro di 26 scolmatori di piena dell'impianto fognario di Pescara, dell'impianto di depurazione e dello scarico del mattatoio comunale; al Gruppo Carabinieri Forestale di Grosseto, per aver applicato, per la prima volta in Italia, la tecnica investigativa usata per gli omicidi alle indagini relative all’uccisione e scuoiatura di un lupo fatto trovare a Suvereto nel 2017.
Premiata anche il magistrato Alessandra Dolci che dirige la DDA di Milano per l’impegno e le innumerevoli inchieste a difesa dell’ambiente e contro gli ecocriminali condotte negli anni e, in particolare, per le indagini partite dall'incendio del capannone della 'IPB', nel quartiere Bovisasca a Milano, distrutto nel rogo divampato il 14 ottobre 2018 - con 16 mila metri cubi di rifiuti plastici in fumo – grazie alle quali è stato ricostruito un vasto traffico illecito di rifiuti, soprattutto dalla Campania, in particolare rifiuti domestici di Napoli e Salerno.
Dal Nord Italia il premio si trasferisce in Campania: riconoscimento al sindaco di Marcianise, Antonello Velardi per la passione e l’impegno civico, da sindaco nell’affermazione di un’autentica cultura della legalità e del rispetto delle regole, in contesti, come quello di Marcianise dove venivano sistematicamente violate, dalla burocrazia comunale e dalla cittadinanza. Riconoscimento anche per il sociologo Marco Omizzolo, per il suo lungo impegno a favore della legalità, dalla tutela dell’ambiente ai diritti dei lavoratori migranti, vittime dell’odioso fenomeno del caporalato, attraverso denunce, attività di ricerca, inchieste giornalistiche come “Il grande cocomero” sul caporalato nell’Agro Pontino, che hanno consentito di svelare gli interessi di un’economia “legale” fondata, in particolare, sullo sfruttamento della comunità Sikh, con la complicità di sindacalisti e ispettori del lavoro corrotti e il silenzio di troppi; alla giornalista di Rainews24 Angela Caponnetto per i suoi servizi televisivi sulle persone costrette a migrare dall’Africa verso l’Europa, sull’impegno della Guardia costiera, della Marina militare e della Guardia di Finanza finché è stato loro consentito e, dopo, delle sole ONG nel Mediterraneo e, come lei stessa ha dichiarato, per essere schierata dalla parte della vita, della dignità e del rispetto della vita umana.
Il premio Ambiente e legalità 2019 è stato assegnato anche alla Comunità Progetto Sud e al Goel Gruppo Cooperativo per il loro costante e pluridecennale impegno in Calabria, regione di straordinarie risorse e allo stesso tempo la più fragile, dal punto di vista economico e sociale del nostro Paese, soggetta alla asfissiante pressione della ‘ndrangheta e di quei comitati di affari, politici, imprenditoriali e massonici, che con i clan stringono patti e scambiano favori.
Premio speciale alla memoria di Emanuele Crestini, sindaco di Rocca di Papa per l’alto senso civico e l’altruismo mostrati in occasione della tragedia che ha colpito, il 10 giugno 2019, la sua città, mettendo in salvo dalle fiamme molte persone, anche a prezzo della sua stessa vita.