Nei pressi del Cimitero di Coiano, la Polizia Municipale unitamente a tecnici della ASL Toscana Centro, ha ispezionato un intero complesso condominiale costituito da una trentina di appartamenti sequestrandone quattro e rilevando in altri alloggi alcune irregolarità edilizie segnalate al competente ufficio Abusi del Comune. Si tratta di un immobile che scaturisce dalla ristrutturazione di una grande fabbrica trasformata in appartamenti quasi esclusivamente affittati a stranieri e oggetto di segnalazioni per questioni legate al mancato rispetto delle norme della civile convivenza quali il lavaggio degli automezzi in strada e l'errato conferimento di rifiuti.
Quando si è alimentato il sospetto che all'interno dell'immobile vi fossero anche "ditte clandestine" è scattato il controllo in forze e, anche con la collaborazione della proprietà, sono stati effettuati accertamenti in tutte le unità immobiliari occupate. Gli agenti hanno verificato che due appartamenti erano sovraffollati per la presenza di un numero di letti superiore alla capacità alloggiativa dell'abitazione ed è stata anche riscontrata la collocazione di giacigli in locali non idonei quali ripostigli o bagni di servizio. Nell'abitazione affittata ad un "paninaro" gli agenti di Piazza Macelli hanno accertato l'attività di cucina a servizio dell'attività di ambulante in assenza della prevista certificazione sanitaria. In un alloggio sono stati rinvenuti alcuni macchinari per il confezionamento di capi di abbigliamento anche se al momento smontati e non funzionanti. In tutti questi casi è scattato il sequestro delle strutture e dei locali impropriamente utilizzati.
"Le parole di Xu Qiulin vanno nella direzione che come amministrazione auspichiamo da tanto tempo. E' quello che abbiamo sempre chiesto alla comunità cinese e ai suoi rappresentanti, anche tramite il consolato". Il sindaco Matteo Biffoni e il vicesindaco Simone Faggi rispondono alla lettera aperta dell'imprenditore, da domani nuovo presidente dell' Associazione d'amicizia dei cinesi a Prato. "Da parte della comunità cinese e dei suoi imprenditori abbiamo bisogno proprio di quello che indica Xu Qiulin: coraggiosi passi avanti.
Adesso ci aspettiamo fatti concreti, azioni tangibili di questa volontà. La città di Prato e le sue istituzioni non hanno mai mancato di pazienza e impegno nel mettere a disposizione della comunità tutti gli strumenti perché fosse in grado di partecipare attivamente alla vita della città e di rispettare le regole e la legalità - sottolineano Biffoni e Faggi -. In questa direzione è andato il patto lavoro sicuro, con la collaborazione di tutte le categorie economiche, gli ordini professionali e i sindacati pratesi.
Ciò che non possiamo in alcun modo tollerare, infatti, è la violazione delle regole e dei diritti. Anche i controlli vanno nella direzione di una garanzia della giustizia sociale per tutti".