Si è riunito oggi 27 giugno per la prima volta il nuovo Consiglio comunale di Prato eletto dalle urne il 9 giugno. La seduta si è aperta con lo squillo delle chiarine del Corpo dei Valletti comunali e i rintocchi della Risorta, la campana civica di Palazzo Pretorio. Complessivamente i consiglieri sono 32, di cui 20 per la maggioranza e 12 per l'opposizione. Più nello specifico 14 seggi al Pd, 4 alla Lista civica Biffoni, 1 a Demos, e 1 della Lista Sport, mentre per la minoranza 2 alla lista Daniele Spada, 6 alla Lega, 1 a Fratelli d’Italia, 1 a Marilena Garnier e 2 al M5S. Tra i tanti volti nuovi, 18, due cittadini di origini cinesi, Marco Wong e Teresa Lin della Lista Biffoni. Dopo la nomina a far parte della giunta, Simone Mangani, confermato assessore alla Cultura, e Ilaria Santi, nuovo assessore alla Pubblica Istruzione, hanno lasciato il posto in Consiglio ai primi dei non eletti, Paola Tassi e Antonio Facchi.
Come da tradizione ad aprire i lavori è stato il consigliere che ha ottenuto il numero più alto di preferenze, in questo caso il giovane Marco Biagioni del Pd con quasi 1.200 voti, alla sua prima esperienza amministrativa. Subito dopo l'assemblea ha eletto il nuovo presidente del Consiglio comunale: con 21 voti favorevoli e 12 astenuti ad occupare la carica sarà Gabriele Alberti, presidente della commissione consiliare 5 Cultura e Sociale nella passata legislatura. Eletti vicepresidenti Giacomo Sbolgi della Lista civica Biffoni e Claudiu Stanasel della Lega.
"Voi consiglieri comunali avete un ruolo fondamentale, perché la vostra presenza sul territorio è essenziale per farsi carico delle richieste, delle ansie, delle proposte e delle segnalazioni dei cittadini che ci chiedono una risposta motivata, nel bene e nel male - ha sottolineato il sindaco Matteo Biffoni, che ha illustrato le linee programmatiche di mandato subito dopo aver giurato la lealtà alla Costituzione -. Auspico che il consiglio comunale tutto lavori con senso di collaborazione per il bene della città e della comunità di Prato, di cui quest'aula è la casa, con un confronto costruttivo affinché il programma di mandato venga realizzato nel rispetto della fiducia che i cittadini ripongono in noi".
Il sindaco ha presentato la Giunta e ha illustrato le principali linee di mandato del programma e la visione di città che si andrà a realizzare nei prossimi cinque anni: "Prato è una città basata sul lavoro, lo sviluppo di un'economia che deve essere rispettosa della legalità e proiettata verso la sostenibilità è fondamentale per il nostro territorio e per le nostre imprese - ha sottolineato il sindaco -. Prato è una città che sperimenta le politiche europee di rigenerazione urbana, che sta realizzando politiche di sostenibilità del territorio e della mobilità cittadina".
Al centro del programma tra i diversi temi quello della protezione dei cittadini: "La riqualificazione urbanistica, la presenza e la vitalità delle nostre frazioni, la collaborazione tra istituzioni, associazioni e singoli sono fondamentali per garantire la protezione dei cittadini che hanno il diritto di sentirsi tranquilli in ogni momento e situazione e, per quanto di competenza del Comune, mettiamo in campo tutti gli interventi possibili affinchè questo avvenga - ha ribadito Biffoni -. Lavoriamo per una città che veda la valorizzazione del centro storico e dei paesi, che porti avanti politiche per una comunità coesa, attraverso la scuola, lo sport, il sostegno sociale e che riconosce a tutti gli stessi diritti e gli stessi doveri.
Lavoriamo per tenere insieme gli interventi quotidiani e le grandi opere che cambieranno il volto della città".
Il sindaco ha sottolineato anche la novità di alcune deleghe nella giunta, in particolare quella all'economia circolare: "Per dare gambe alle politiche di sviluppo del nostro territorio secondo i principi dell'economia circolare abbiamo per la prima volta introdotto una delega specifica su un tema fondamentale in ambito economico ed urbanistico". Infine una riflessione di carattere personale: "Oggi come cinque anni fa non posso che pensare che se sono stato consigliere comunale, poi parlamentare e per due volte ho avuto l'onore di giurare da sindaco lo devo al mio babbo, Daniele, che mi ha trasmesso la passione per la città e la politica. Manca dal 2001, ma so che, esattamente come cinque anni fa, anche oggi lui è contento".