FIRENZE- Blocco totale del traffico a Milano per tre giorni da oggi al 30 dicembre. Lo stop ai veicoli privati, attivo dalle 10 alle 16, è stato deciso dalla Giunta comunale a causa della concentrazione, che continua a essere elevata, di polveri sottili (Pm10 e Pm2,5). Invece a Firenze si è deliberarata solo un'ordinanza per vietare l'ingresso in ztl delle auto diesel euro 2 e 3 (immatricolate dal 1997 al 2005) e benzina euro 1 (immatricolate fino al 1996) e per ridurre l'uso del riscaldamento nelle case. Lo ha deciso il sindaco, questa mattina con un’apposita ordinanza, nonostante le centraline antismog non abbiano sforato, tra il 24 al 27 dicembre, i valori limite.
«Una misura preventiva per proteggere soprattutto anziani e bambini – ha spiegato l’assessore all’ambiente Alessia Bettini – non abbiamo raggiunto il quindicesimo giorno di sforamento del PM10 ma abbiamo scelto di attuare subito il primo livello previsto in questi casi: permangono condizioni meteorologiche favorevoli alla formazione degli inquinanti nell’aria, condizioni che non si prevede possano mutare sostanzialmente nei prossimi giorni».
Gli interventi scatteranno domani e proseguiranno fino al 31 dicembre. Il provvedimento riguarda anzitutto la ztl, con il divieto di accesso e transito (dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30) per moto a due tempi euro 1, autovetture a benzina e merci diesel euro 1 e autovetture diesel euro 2 e 3, ma anche la riduzione del periodo di funzionamento degli impianti di riscaldamento da 12 ad 8 ore giornaliere, con l’abbassamento della temperatura dell’aria negli ambienti interni da 20 a 18 gradi centigradi nelle case private e a 17 negli edifici adibiti ad attività industriali ed artigianali. Sono escluse dall’ordinanza le autovetture con almeno tre persone a bordo che si stiano recando presso la medesima destinazione (car pooling); i veicoli a metano o GPL, o bifuel (benzina-metano, benzina-gpl) che nell’ambito del percorso urbano impiegano esclusivamente l’alimentazione a gas; i mezzi di polizia, della polizia municipale, delle forze armate, dei vigili del fuoco e della protezione civile; quelli di assistenza pubblica, per i servizi essenziali e urgenti di soccorso e assistenza e guardia medica; quelli adibiti all’igiene urbana (compresi i servizi di raccolta e allontanamento dei rifiuti), al servizio delle persone invalide munite del contrassegno, per trasporto di persone che si rechino presso le strutture sanitarie per visite mediche, terapie ed analisi programmate in possesso di relativa certificazione medica o per esigenze sanitarie urgenti, con autocertificazione (in carta libera).
Tra gli altri mezzi esentati: i veicoli al seguito di cerimonie con esposizione di autocertificazione (in carta libera) in cui si dichiarino il percorso ed i motivi per cui avviene la circolazione; i mezzi appartenenti ad aziende che effettuano interventi urgenti e di manutenzioni sui servizi essenziali (esempio: gas, acqua, energia elettrica, telefonia); quelli per il pronto intervento relativo agli impianti elettrici, idraulici, termici e tecnologici, i cui conducenti devono essere in possesso di autocertificazione (in carta libera) che indica gli estremi del veicolo, l’orario, l'indicazione del luogo di partenza e di destinazione ed il motivo dell'intervento; i veicoli che debbono presentarsi alla revisione già programmata (con documento dell’ufficio della motorizzazione civile o dei centri revisione autorizzati) limitatamente al percorso strettamente necessario; quelli impegnati per manifestazioni autorizzate dall’amministrazione comunale muniti di apposito contrassegno rilasciato dagli organizzatori della manifestazione stessa e impegnati per particolari o eccezionali attività in possesso di apposita autorizzazione rilasciata dalla polizia municipale.
Sono esentati infine i veicoli storici nell’ambito di manifestazioni, purché in possesso dell’attestato di storicità o del certificato di identità/omologazione, rilasciato a seguito di iscrizione negli appositi registri storici. Il documento dovrà essere tenuto a bordo del mezzo ed esibito a richiesta delle autorità preposte al controllo. Dalle limitazioni sul riscaldamento sono esclusi tutti una serie di edifici tra i quali ospedali, cliniche o case di cura compresi quelli adibiti a ricovero o cura di minori o anziani, scuole e asili, alberghi, pensioni, piscine e saune.
“Il blocco parziale nella ztl di alcune auto è una misura insufficiente e inefficace per ridurre lo smog in città e nell’area fiorentina”. Lo afferma Miriam Amato, commentando l’ordinanza che il sindaco ha annunciato di prendere “Le misure antismog per essere un minimo efficaci devono essere prese sull'intero territorio comunale, o, meglio, sull'area metropolitana – continua Amato – altrimenti per poche auto, seppur vecchie di oltre dieci anni, e in un'area circoscritta come la Ztl, non hanno senso e sono solo interventi 'alibi' per dire che il Comune non è stato inerte”. Amato chiede che del piano antismog, preannunciato dal sindaco per l’anno prossimo, si discuta in Consiglio Comunale e per questo depositerà una mozione alla ripresa dei lavori a Palazzo Vecchio.
"Il blocco del traffico in ztl a Firenze fino al 31 dicembre, deciso dal sindaco Nardella, è misura inutile e dannosa, che avrà come effetto solo quello di bloccare l'economia, proprio in un periodo come quello delle feste natalizie in cui i consumi tendono a risalire". Lo afferma il coordinatore fiorentino di Forza Italia, Marco Stella, vicepresidente del Consiglio regionale. "Tra l'altro - osserva Stella - le centraline antismog non hanno rilevato sforamenti dei valori limite di Pm10, e la misura presa è solo preventiva.
Senza contare che nei giorni fra Natale e Capodanno la circolazione dei veicoli è già ridotta rispetto al resto dell’anno e questa limitazione servirà solo al sindaco per poter dire di aver fatto qualcosa. Ma così Nardella non risolve nulla: penalizza solo chi va a lavorare e le attività commerciali. Ci auguriamo che l'amministrazione comunale capisca l'inutilità del provvedimento, e che l'ordinanza, emessa frettolosamente, venga ritirata. I provvedimenti-spot non servono a nulla, ma fanno soltanto danni".
Adottare tutti i provvedimenti necessari per assicurare la salute dei cittadini prima che sia troppo tardi. Per questo la Regione Toscana, in linea con le indicazioni fornite da Arpat, invita le amministrazioni dei Comuni nei quali si sono verificati più sforamenti consecutivi del limite di legge fissato per le Pm10, a non sospendere il conteggio degli sforamenti con la fine dell'anno. Prevalgano il buon senso e il principio pedagogico della precauzione. Dalla Regione è partita una lettera rivolta ai sindaci dei Comuni dove i limiti di Pm10 sono stati sforati oltre 35 volte per chiedere conto dei provvedimenti attivati per il contenimento delle emissioni.
"Le pubbliche amministrazioni devono in primo luogo assicurare la salute dei cittadini – spiega il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi - per questo ritengo necessario far prevalere su tutto il buon senso ed il principio pedagogico di precauzione. Dobbiamo agire subito dove la situazione è già critica, ma anche prepararci ad affrontarla dove si va creando. È dovere dei sindaci e della Regione predisporre gli interventi di mitigazione in tutte le aree a ridosso dei quindici sforamenti per evitare ulteriori richiami e simultaneamente adottare provvedimenti tempestivi nelle aree dove i 15 sforamenti sono stati superati, al fine di evitare la soglia limite - che rende poi obbligatorio l'intervento - dei 35 sforamenti.
Non possiamo accontentarci di una media in cui siamo un gradino sotto 15 o un gradino sotto i 35. È inammissibile, per il buon senso, che non si tenga conto della serialità e della continuità del processo di rilevamento costante operato dalle centraline, quand'anche la normativa permette il riconteggio col nuovo anno. Piuttosto, dobbiamo tenere conto della situazione effettiva e predisporre gli interventi per la riduzione delle emissioni previsti dai singoli Piani di azione comunali. Il Comune di Firenze, in questo senso, ha fatto bene a prendere provvedimenti da subito.
Essendo il Comune capoluogo ed anche il principale della Città metropolitana si intuisce che 'svolgere una funzione esemplare' rientra tra i suoi compiti e le sue prerogative. È importante per gli altri Comuni e per i cittadini". "Se il bel tempo continuerà – aggiunge Rossi - possiamo aspettarci che il numero degli sforamenti consecutivi dei limiti di Pm10 vada ulteriormente a crescere, per questo ho deciso di rafforzare l'azione di coordinamento esercitata dalla Regione su questo fronte.
Dobbiamo prepararci ad affrontare l'emergenza, attivando quanto già programmato in questi casi, ma anche valutando nuove azioni, più mirate a seconda delle aree interessate". "La nostra attenzione su questo fronte è alta – conclude il presidente - lo è da tempo ed anche recentemente, ancora prima che si profilasse un'emergenza smog, avevamo rimesso mano alla mappa delle centraline di rilevamento ed alle procedure per l'attivazione degli interventi di contenimento delle emissioni. Lo dimostra la delibera n.1182 dello scorso 9 dicembre, che ha aumentato il numero delle centraline sulle quali basare le rilevazioni Arpat ed ha previsto azioni di area e non limitate al singolo Comune in caso di criticità".
Su indicazione del presidente Rossi è inoltre partita una seconda lettera, indirizzata ai primi cittadini dell'area fiorentina, per ricordare loro che anche l'area della Città metropolitana si sta avvicinando alla soglia dei 15 sforamenti e che anche per i Comuni limitrofi a Firenze è prudente prepararsi all'attivazione dei Pac. Il limite massimo per la presenza di pm10 nell'aria è stato fissato a 50 microgrammi/metro cubo al giorno dalla normativa europea ed italiana. Se questo limite viene sforato più di 15 volte consecutivamente o quasi, scatta un richiamo verso l'amministrazione comunale competente e vengono attivate le prime iniziative previste dai Pac. Con il crescere del numero degli sforamenti cresce anche l'urgenza e l'importanza degli interventi di contenimento, che diventano obbligatori oltre il limite di 35 sforamenti fissato dalla norma nazionale.
“I dati di dicembre nella nostra regione sono molto preoccupanti: gli sforamenti delle polveri sottili sparse nell’atmosfera, le Pm10, sono stati continui, soprattutto nel capoluogo fiorentino e in nella piana di Prato e Pistoia”. “E’ incredibile che di fronte a questa situazione, frutto di incapacità e di scelte politiche sbagliate, il Sindaco di Firenze e il Presidente della Regione continuino con annunci di misure “futuribili” quando, in questi anni, si è favorito in tutti i modi l’inquinamento e non certo la sua riduzione”.
“In che modo? Privatizzando Ataf e facendo a pezzi il sistema di trasporto pubblico fiorentino, insistendo per la realizzazione di grandi opere inutili, perseverando con la politica di incenerimento dei rifiuti e programmando addirittura la costruzione di un nuovo inceneritore nella piana fiorentina, a Case Passerini” dichiarano i Consiglieri Regionali di Sì Toscana a Sinistra Tommaso Fattori e Paolo Sarti. “L’appello dell’Agenzia Regionale di Protezione Ambientale (ARPAT) - continuano Fattori e Sarti – non può rimanere inascoltato”.
“I blocchi del traffico sono provvedimenti tampone limitati, che sul lungo periodo servono a poco, ma si devono comunque attivare misure eccezionali, tanto più che i cambiamenti climatici sono ormai un dato strutturale”.
"Le amministrazioni di sinistra fingono di combattere lo smog con i ridicoli blocchi del traffico, quando ogni giorno, con leggi per favorire gli amichetti del Pd, si rendono responsabili dell'aumento dell'inquinamento atmosferico". Così il capogruppo di Fratelli d'Italia in Regione Giovanni Donzelli, commenta i provvedimenti antismog del sindaco di Firenze Dario Nardella. "Il governatore Enrico Rossi è ipocrita, bugiardo e inadeguato quando si vanta, con la legge 21 del 2012, di aver reso inedificabili le aree a rischio idraulico - sottolinea Donzelli - si dimentica di dire che nella stessa legge il Pd ha permesso di costruire gli inquinanti inceneritori in deroga proprio nelle aree ad alto rischio idraulico.
In quel momento si doveva permettere agli amici di partito di costruire Selvapiana in provincia di Firenze e l'inquinamento poteva passare in secondo piano. Il piano poi è persino naufragato per l'incapacità di governo della sinistra". Donzelli ha così presentato una proposta di legge sulla sicurezza idraulica per modificare l'articolo 2 comma 2 punto B della legge ed eliminare fra le strutture realizzabili nelle aree a rischio idraulico quelle per "lo stoccaggio, il trattamento, lo smaltimento ed il recupero dei rifiuti".
"Come sempre a pagare sono i cittadini toscani, costretti ai disagi dei blocchi del traffico sotto le feste, mentre ogni regalia viene concessa per soddisfare gli amici degli amici - sottolinea Donzelli - a Rossi, Nardella e agli amministratori ingordi non interessa tutelare i cittadini ma accontentare le manie di potere della sinistra a qualsiasi costo, persino la salute pubblica. Il Partito democratico tolga la maschera e racconti la verità - conclude Donzelli - i blocchi non risolveranno niente e serviranno solo a lavare la coscienza di chi gestisce il potere in modo scellerato e irresponsabile".
“Anche in Toscana –dichiara la deputata di Sinistra Italiana Marisa Nicchi– i sindaci delle varie città con alto tasso di smog, dovrebbero immediatamente adottare politiche ambientali capaci di combattere l’inquinamento, almeno a partire dalle targhe alterne”.
"E' stata fatta una valutazione del reale impatto sull'inquinamento di questo divieto nella sola ztl o è un blocco inutile e a impatto zero? Chi controlla nelle case se il riscaldamento viene davvero ridotto? E' stato arruolato un esercito di vigili urbani? Non è così che si tutela la salute dei fiorentini. E poi l'assurdo dell'azzeramento burocratico del conteggio degli sforamenti a inizio anno nuovo, senza seguire invece i superamenti consecutivi e acuti dell'inquinamento e quindi l'emergenza.
Come se la nostra aria e la nostra salute si rinnovassero quando si rinnova il calendario -interviene per il laboratorio politico Unaltracittà, Ornella De Zordo- È sconcertante inoltre che d'accordo con la Regione si faccia ancora riferimento per i divieti a inutili centraline di fondo, che misurano il Pm10 nei giardini di Boboli e di viale Bassi, dove è lapalissiano che i superamenti sono pochissimi in un anno (mentre a Signa gli sforamenti sono stati finora 32, vicini alla soglia dei 35 permessi).
Sembra proprio che il sindaco di Firenze, insieme al presidente della Regione, non siano interessati al tema inquinamento e alla salute dei cittadini, al di là delle tante chiacchiere sul loro impegno da primi della classe contro i cambiamenti climatici".