L’intera filiera dell’agroalimentare, nonostante gli inevitabili contraccolpi causati dal Covid-19 e le relative restrizioni per il contenimento della pandemia, non si è mai fermata, svolgendo un ruolo fondamentale in questi momenti drammatici per l’economia italiana. A sostegno di tutto il comparto si sono rese necessarie delle misure straordinarie volte a garantire liquidità attraverso la decontribuzione previdenziale e assistenziale (425 mln di euro), il fondo zootecnia (90 mln), il fondo ristorazione (600 mln) o rifinanziando il Fondo per gli indigenti per acquisti di prodotti dell’agroalimentare made in Italy.
A ciò si sommano gli interventi normativi dedicati ad incentivare i finanziamenti per le imprese agricole e della pesca sia attraverso l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare del Mipaaf, sia attraverso l’attivazione dell’accesso diretto al Fondo di garanzia di Mediocredito centrale che, sommati, superano 1,7 miliardi di euro di impieghi garantiti.
“Per Ismea sono stati stanziati complessivamente 350 milioni di euro, in aggiunta ai 30 milioni che hanno rifinanziato lo strumento della cambiale agraria promossa dall’Istituto – dichiara il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate, che ha risposto ad un question time sul tema in Commissione Agricoltura alla Camera – Da aprile scorso, Ismea ha attivato gli strumenti emergenziali di garanzia previsti dal Decreto Liquidità permettendo a più di 33mila imprese di ottenere oltre 800 milioni di euro”.
Per quanto attiene i finanziamenti per liquidità immediata fino a 30 mila euro con copertura 100% automatica dello Stato, sono state fornite garanzie ad oltre 32 mila aziende per un importo superiore a 625 milioni di euro. A questi si aggiungono i 200 milioni di euro di circa 800 domande volte a finanziamenti per liquidità ed investimenti, rinegoziazione del debito e consolidamento di passività onerose con percentuali di garanzia che variano dall’80% al 90%. L’accesso diretto per le imprese agricole e della pesca al Fondo di Garanzia è, invece, attivo dallo scorso 20 luglio: in quattro mesi, sono state concesse garanzie per quasi 905 milioni di euro di impieghi alle aziende per un totale di 7.149 operazioni andate a buon fine.
“La Toscana è attualmente la seconda regione per impieghi totali – dichiara il Sottosegretario Giuseppe L’Abbate – con oltre 120,2 milioni di euro frutto di 562 operazioni di cui per oltre il 96% relativi a finanziamenti più strutturati, pari a 115,6 milioni di euro. Appena 4,6 milioni per operazioni relative ai 30mila euro, segno che vi è necessità per le imprese di riprogrammare il futuro attraverso investimenti consistenti”. Gli istituti bancari più attivi sono Intesa San Paolo con 40 milioni di euro e MPS con 36 milioni di euro, seguiti da Banco BPM con 10,8 milioni di euro di impieghi. “Proseguirà il nostro confronto con ABI, l’Associazione Bancaria Italiana – conclude L’Abbate – per far sì che lo strumento trovi sempre maggiore diffusione sul territorio e in più istituti bancari possibili”.