Occupazione, giovani e nuovi stimoli nel rapporto fra mondo della scuola e del lavoro. Sono questi alcuni dei temi centrali per il rilancio del Paese sottolineati dal ministro del lavoro, Giuliano Poletti che ieri, venerdì 5 settembre ha partecipato al dibattito alla Festa provinciale de L’Unità del Pd senese, nei giardini della Lizza. L'incontro, moderato dal giornalista Cristiano Pellegrini e introdotto dal segretario provinciale del Pd senese, Niccolò Guicciardini, ha visto anche la partecipazione di Davide Faraone, della segreteria nazionale del Pd.
Lavoro. “Il lavoro - ha detto il ministro Poletti in apertura del dibattito - è uno dei temi centrali per il rilancio del Paese e servono azioni essenziali e, se necessario, radicali, per cambiare in maniera sostanziale scelte o mancate scelte del passato che oggi pesano sulla nostra società e sui nostri conti. I cittadini hanno bisogno di risposte concrete e coerenti e questo passa anche da un monitoraggio reale dell'applicazione delle leggi in vigore in materia di lavoro e diritti, monitoraggio che il Ministero del lavoro sta facendo da qualche mese”.
Pensioni. “Sul tema delle pensioni - ha continuato il ministro - il governo sta verificando la possibilità di inserire nuove risorse nella Legge di Stabilità, ma al momento non sono previsti particolari interventi. Rimane la consapevolezza che l'innalzamento dell'età pensionabile con la riforma del ministro Fornero ha creato molti disagi a tutti coloro che sono vicini all'età pensionabile e difficili da aiutare anche con gli ammortizzatori sociali, oltre al problema degli esodati”. “Una riflessione generale su questi argomenti - ha detto ancora Poletti - non può prescindere dal tema della solidarietà, creando, però, un sistema di relazioni virtuoso: dobbiamo lavorare tutti perchè i cittadini in difficoltà siano sostenuti dalla collettività, ma questi stessi cittadini devono restituire qualcosa alla comunità che li ha aiutati, anche con piccoli servizi”.
Approfondimenti
Giovani. “Guardando al futuro del Paese, rappresentato dai giovani - ha aggiunto Poletti - abbiamo puntato molto sul progetto 'Garanzia Giovani', che ha visto finora la registrazione al portale di circa 180mila ragazzi. Il progetto è stato rifinanziato dall'Unione europea ed è uno strumento in continua crescita, che sta portando i giovani a entrare in contatto con gli enti locali a loro più vicini e con i Centri per l'impiego, che devono funzionare a regime per portare l'Italia ai livelli degli altri Paesi europei e incrementare i rapporti fra scuola, formazione e lavoro. Un altro adeguamento importante al sistema Ue ci sarà con la traduzione in italiano delle direttive Ue, novità recentemente confermata, che eviterà multe per il mancato recepimento e permetterà ai nostri cittadini, imprese e istituzioni di essere pienamente inseriti nel panorama europeo”.
Il rapporto fra mondo del lavoro e della scuola è stato anche al centro dell'intervento di Davide Faraone. “Il tema della scuola - ha detto Faraone - si trascina da anni nell'agenda politica del Paese. La stabilizzazione del precariato deve essere vista come un modo per dare una funzione sociale alla scuola, avviando una connessione concreta fra questa e il mondo del lavoro. La riforma che sta varando il governo è legata alla meritocrazia di insegnanti e istituti, valutati sulla base di riscontri concreti che determineranno anche la distribuzione delle risorse.
Per fare riforme serie, però, serve una legislatura, al termine della quale potranno essere valutati i risultati, in maniera positiva o negativa”.“Da Siena all’Europa: il cammino per riprenderci la crescita”. E’ questo il titolo dell’incontro in programma domani, domenica 7 settembre, alla ore 21.15 a La Lizza, dove si sta svolgendo la Festa provinciale de L’Unita di Siena. Ospiti dell’iniziativa saranno Alessandro Profumo, presidente della Banca Monte dei Paschi di Siena; Roberto Gualtieri, europarlamentare del Pd e Donato Montibello, dell’esecutivo provinciale Pd.
Ad animare il dibattito sarà Sergio Rizzo, giornalista del “Corriere della Sera”. L’evento, come tutte le iniziative della Festa, sarà disponibile in podcast e, per chi volesse seguire la diretta video, sul canale you tube di tvedo.tv.
All’uscita della seduta della Commissione Lavoro di Palazzo Vecchio alla presenza della Filcams CGIL a cui hanno partecipato alcuni lavoratori, la Consigliera comunale di ‘Firenze riparte a sinistra con Sinistra Ecologia e Libertà, Firenze a sinistra e Rifondazione comunista’, Donella Verdi e il Consigliere Tommaso Grassi affermano: “La notizia di 50 stabilizzazioni con contratto a tempo indeterminato rispetto agli attuali contratti di somministrazione e a tempo determinato, sono sicuramente una notizia positiva per un percorso che non può non vedere la politica e i sindacati protagonisti nel porre fine alla giungla delle tipologie contrattuali che portano ad un’occupazione senza regole e della precarietà.
E’ paradossale che il sindacato e le lavoratrici e i lavoratori siano costretti per ottenere il rispetto del proprio contratto collettivo di lavoro, in questo caso quello del turismo, siano obbligati a dover firmare un accordo sindacale che non aggiunge altro se non l’impegno da parte della proprietà di rispettare la legge, che ormai è divenuto opzionale e un lusso richiedere a certi imprenditori.” “Siamo davanti ad una situazione in cui in nome della creazione di posti di lavoro, diventa tutto secondario: la qualità delle condizioni di lavoro, la retribuzione, i rapporti sindacali vengono sacrificati, si è posti continuamente sotto ricatto e persino i contratti di lavoro vengono reinterpretati a vantaggio della proprietà, e quello che doveva essere un’assunzione straordinaria una tantum come il lavoro di somministrazione entra a far parte permanente dell’organico dell’azienda.” “Non può in nessun modo passare in secondo piano che mentre la CGIL tentava di aprire un tavolo e di stringere un accordo di minima, lo stesso Farinetti stava facendo firmare un manifesto contro la recente manifestazione dei lavoratori, costringendo sottoricatto chi ancora ha il posto di lavoro a mettere la propria firma a sostegno di un testo che negava i problemi che erano alla base dello sciopero.
Cosa succederebbe se un lavoratore o una lavoratrice adesso si rifiutasse di firmare? Farinetti così intende redigere una ‘lista nera’ in attesa di affiancare ad ognuno delle 50 stabilizzazioni, da qui a gennaio, un nome e cognome? E’ inaccettabile un comportamento di questo tipo che oltre che ad essere antisindacale, è completamente in contrasto con l’immagine etica e morale che Eataly vuol dare di sé.”