"Come ormai tutti sappiamo e come dicono i dati, i Comuni sono le sole amministrazioni pubbliche che stanno spendendo presto e bene le opere del Pnrr; in molti casi le hanno addirittura già realizzate. E dunque siamo davvero molto preoccupati per le conseguenze che potrebbe avere lo 'storno' delle risorse annunciato dal governo. Che per la maggior parte interessa proprio interventi che riguardano i Comuni. Questi erano miliardi che pensavamo già acquisiti: ora cosa succederà?" Sono le parole del presidente di AnciToscana Matteo Biffoni, dopo il recente annuncio del ministro Fitto sulle modifiche al Piano nazionale di Ripresa e Resilienza.Dai primi calcoli di AnciToscana, per la Toscana il taglio ammonterebbe a circa 600 milioni.
Per gli interventi sulla valorizzazione del territorio e l'efficienza energetica dei Comuni, si tratterebbe di 227,35 sui 240,9 milioni previsti per finanziare i 1410 progetti in corso; per la rigenerazione urbana taglio di 306,9 su 355,7 milioni, per 199 progetti; per i piani urbani integrati di 53 su 64 milioni, per 16 progetti; per le aree interne di 13,3 su 14,3 milioni, per 28 progetti. Su base nazionale, per la valorizzazione del territorio e per l'efficienza energetica dei Comuni sarebbero eliminati 6 miliardi di euro; per la rigenerazione urbana e contro il degrado sociale 3 miliardi e 300mila; per i piani urbani integrati 3 miliardi e mezzo; per le aree interne 725 milioni."Il governo assicura che queste risorse arriveranno ugualmente da altre fonti - aggiunge Biffoni - Non vogliamo neanche pensare che questa promessa non sarà mantenuta.
Sarebbe una beffa assurda. I Comuni, per dirla alla napoletana, si ritroverebbero 'cornuti e mazziati'. E questo non può succedere".