Un intero si sistema di connessione tra i poli di Firenze e Pisa da ripensare, entrambe le mete culturali toscane sarebbero orfane di un collegamento ferroviario che per anni ha servito cittadini e turisti. Il biglietto del Mover costa 2 Euro e 70 centesimi ed il saldo di esercizio sarebbe fortemente negativo. Un'opera sbagliata che i passeggeri non apprezzano, oppure non ne apprezzano la gestione per via dei costi? Un servizio gratuito sarebbe stato più attraente ed in quale modalità: ferro o gomma? Difficile che la Regione Toscana possa aumentare il contributo di 800 mila euro l'anno, a sostenerlo sono Tommaso Fattori e Paolo Sarti, consiglieri regionali di Sì-Toscana a Sinistra, a seguito della denuncia di Ciccio Auletta, il consigliere comunale di ‘Diritti in Comune’ ha sottolineato che "il Comune di Pisa sta correndo ai ripari per far fronte alle richieste di riequilibrio del Piano economico finanziario da parte della società Pisa Mover". “E’ antipatico dover dire che avevamo ragione, ma i fatti sono duri e inoppugnabili.
Il Pisa Mover si sta rivelando un’opera inutile e costosissima. Sono stati buttati via almeno 25 milioni di euro dei contribuenti ed è impensabile che la Regione aumenti il contributo, già esoso, di 800 mila euro l'anno. Ammettere il catastrofico insuccesso di questa grande opera, costata complessivamente 70 milioni di euro - proseguono Fattori e Sarti - è il minimo che Comune di Pisa e Regione Toscana possano fare. E che si tratti di un fallimento lo dimostrano i saldi negativi di esercizio, nonostante un biglietto che costa ben 2 euro e 70 centesimi per percorrere un così breve tratto”.
“Stiamo parlando di un’opera da sempre priva di qualsiasi sostenibilità e corredata da un fantasioso piano economico finanziario, costruita senza ascoltare ragioni e rifiutando ogni seria analisi costi-benefici. Adesso dobbiamo fare in modo che tutto ciò non si traduca in ulteriore danno per le casse del Comune di Pisa e della Regione Toscana, ossia per la collettività. Ripensiamo con nostalgia al comodo treno regionale che per 30 anni ha permesso di arrivare fin dentro l’aeroporto di Pisa.
Si è poi scelto di smantellare la vecchia stazione e i binari già esistenti e perfettamente funzionanti per costruire ex novo il People Mover. Dal 2013, la connessione ferroviaria diretta fra Firenze e l’aeroporto pisano è stata resa impossibile, obbligando tutti i viaggiatori provenienti dalla Toscana centrale, ma anche dalla direttrice tirrenica, a scendere a Pisa e a cambiare mezzo, rendendo obbligatoria la ‘rottura di tratta’. Insomma, anzichè andare avanti si sta tornando indietro ed è difficile non pensare che alle spalle di tutta questa costosissima operazione non vi sia anche il tentativo di penalizzare l’aeroporto di Pisa a vantaggio del progetto di nuova pista aeroportuale a Firenze, altro che sinergia fra i due scali.
Peraltro chi atterra a Pisa dopo le 22.30 non trova più treni per Firenze ed è ora costretto a prendere un pullman che costa ben 14 euro solo andata. Toscana Aeroporti, Comuni e Regione devono almeno rimettersi ad un tavolo a ridiscutere l'intero sistema dei collegamenti tra i capoluoghi”, concludono Fattori e Sarti.